CAMPAGNA TESSERAMENTO UGL 2012

CAMPAGNA TESSERAMENTO UGL 2012
Lavorare é Crescere

UGL 1950-2010

UGL 1950-2010
60 ANNI DI STORIA A FIANCO DEI LAVORATORI

giovedì 24 dicembre 2009

UGL AGROALIMENTARE SICILIA: SIGLATO PROTOCOLLO D’INTESA CON DISTRETTO PRODUTTIVO PESCA E PESCA TURISMO SICILIA


Sottoscritto accordo finalizzato ad attivare interventi mirati alla valorizzazione delle risorse umane impegnate nella filiera pesca tra Ugl Agroalimentare Sicilia ed il Distretto produttivo Pesca e Pesca Turismo Siciliae. Alla firma del protocollo d’intesa, apposta da Giuseppe Messina e Giuseppina Adamo, presso la sede regionale di Ugl Sicilia alla presenza della stampa, ha partecipato il Capo struttura di Ugl Sicilia Franco Fasola che ha testimoniato l’impegno della segreteria regionale sull’iniziativa.
Sono sicura che insieme ad Ugl Agroalimentare Sicilia programmeremo dei progetti – dichiara Giuseppina Adamo, Presidente del Distretto Produttivo – a favore della pesca che negli ultimi anni sta soffrendo una profonda crisi. Occorrono – conclude – azioni immediate e lavorare per risolvere i tanti problemi che attanagliano il settore.
Per Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Agroalimentare Sicilia e, il protocollo è il risultato di un percorso di condivisione con il Distretto della piccola pesca in Sicilia che punta alla valorizzazione delle risorse umane impegnate nella filiera della pesca ed al rilancio di una seria ed incisiva politica di programmazione a favore del settore.
Abbiamo in cantiere – conclude il Coordinatore nazionale politiche pesca di Ugl Agroalimentare – l’avvio di iniziative finalizzate a promuovere la cultura del rispetto e della salvaguardia del mare attraverso il coinvolgimento attivo dei pescatori e di tutti coloro la cui attività può impattare negativamente sul mare e sulle sue risorse valorizzandone il lavoro nella pesca per contribuire a modernizzare il settore elevandone il livello qualitativo, in linea con i principi del Libro Verde della Pesca e con le direttive della nuova PCP.

mercoledì 23 dicembre 2009

CONVOCAZIONE CONSIGLIO DIRETTIVO REGIONALE DI UGL AGROALIMENTARE SICILIA

Convocato il Consiglio Direttivo dell'Ugl Agroalimentare Sicilia.
Invitati ai lavori i Componenti, di seguito elencati, eletti lo scorso 2 ottobre al Congresso regionale di categoria


Al dott.
Michele Gallo
Segretario regionale
Ugl Agricoli e forestali
SIRACUSA

Alla C.a.
Componenti
Consiglio Regionale

Antonino Laudani
Franco Arena
Giovanni Battista Fricano
Antonino Mulè
Luciano Marullo
Giuseppe Garro
Maurizio Buccheri
Giancarlo Palermo
Emanuela Catania
LL. SS.

Di seguito il testo della convocazione:

I componenti del Consiglio Regionale in indirizzo sono convocati, per la riunione di cui all’oggetto, lunedì 28 dicembre 2009 alle ore 11,00 con il seguente ordine del giorno:

1. Comunicazioni
2. esame problematiche comparto agricolo-forestale;
3. esame problematiche comparto pesca;
4. programmazione attività;
5. varie ed eventuali.

Parteciperà ai lavori il dott. Antonino Cosentino , Segretario Nazionale Ugl Agricoli, forestali e pesca,allo scopo di supportare operativamente i contenuti programmatici che saranno oggetto di discussione ed approfondimento.

Firmato
Dott. Giuseppe Messina
Segretario Regionale
Ugl Agroalimentare Sicilia

sabato 12 dicembre 2009

PESCA IN SICILIA, IN 4 ANNI 13 MILA TONNELLATE IN MENO


Una crisi non soltanto congiunturale, ma legata a cause strutturali che da almeno 4 anni obbligano le imprese a una strenua lotta per sopravvivere, ne portano un numero crescente a chiudere definitivamente i battenti e mettono a rischio anche la stabilità sociale delle aree che sulle risorse marine fondano la loro economia.
E’ il quadro a tinte sempre più fosche che emerge dal rapporto annuale 2009 sulla pesca e l’acquacoltura in Sicilia, redatto dall’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo e dal distretto produttivo della pesca industriale di Mazara del Vallo, in collaborazione con il dipartimento regionale della pesca e l’Istituto per l’ambiente marino costiero del Cnr. Lo studio, presentato sabato scorso alla sesta edizione del Forum del Mediterraneo, svoltasi a Mazara del Vallo, fotografa un rapporto tra produttività e sforzo di pesca in costante diminuzione. Una situazione ormai diventata allarmante se si considera la flessione dei prezzi di vendita del pescato siciliano e l’ascesa dei costi di produzione.
Per questo, l’accelerazione e la diversificazione delle iniziative prospettate dalla politica regionale per sostenere e rilanciare il settore, come sottolineato nei convegni del Forum, non possono più essere rimandate.
Secondo il rapporto, la pesca siciliana, che nel 2005 rappresentava circa il 21% delle catture e poco meno del 30% dei ricavi a livello nazionale, mostra un’inesorabile tendenza al ribasso. Rispetto a 4 anni fa, si è passati dalle 56.231 tonnellate di pescato alle 43.301 del 2008. Un riscontro che alla fine di quest’anno potrebbe essere anche peggiore. I risultati del primo quadrimestre 2009 indicano infatti 11.860 tonnellate di pescato: una quantità che, a detta degli stessi lavoratori del mare siciliani, anche tenendo conto dei cicli stagionali delle catture, alla fine di quest’anno farà segnare con ogni probabilità riscontri nettamente inferiori rispetto al 2008.
La crisi è evidente soprattutto sul piano dei ricavi. Se tra il 2005 e il 2006 il mercato aveva messo in luce un’impennata del business, con un aumento da 396 milioni a poco meno di 446 milioni di euro, dall’inizio del 2007 a oggi il settore ittico siciliano sembra invece scivolare su un piano inclinato. I numeri dei ricavi 2008 parlano chiaro: meno di 287 milioni di euro, mentre quelli aggiornati allo scorso mese di aprile superano di poco gli 83 milioni di euro.
Dati da allarme rosso arrivano anche dall’entità della flotta siciliana. “Dal 2000 a ottobre di quest’anno, il naviglio attivo nelle 31 marinerie dell’Isola è diminuito da 4.329 a 3.325 pescherecci, dice Giuseppe Pernice, coordinatore dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo. Ma il dato più preoccupante è che in quest’ultimo anno nel settore sono andati perduti parecchi posti di lavoro, con almeno 8mila pescatori rimasti a terra”.
Dati che derivano, continua Pernice, “dal sovrasfruttamento delle risorse marine attuato negli anni nelle principali aree di pesca del Mediterraneo e dai costi energetici, la cui incidenza sul fatturato delle imprese siciliane supera il 52%: una percentuale esorbitante se si considera che la media europea, che tiene conto di marinerie attive in acque oceaniche e quindi dedite a percorsi di lungo raggio, si attesta su non oltre il 32%”.
Una situazione, rimarcano all’Osservatorio, legata a un processo di innovazione del naviglio che ancora non parte e mantiene ormai troppo alta, sempre rispetto ai parametri europei, l’età media delle barche (a Mazara nell’ordine dei 29 anni, ndr).
Il messaggio lanciato al Forum di Mazara del Vallo per portare fuori dall’impasse la pesca siciliana, è puntare con decisione sulla filiera. “Bisogna rendersi conto che la filiera della pesca, anziché a mare, comincia e finisce sulla terraferma”, dice Gianfranco Rizzo, docente del Dipartimento di Ricerche Energetiche ed Ambientali all’università di Palermo e componente dello staff di ricercatori dell’Osservatorio. Insieme all’impatto ambientale in mare, poi, deve essere valutato quello a terra da parte delle aziende. E’ vero che gli investimenti per sfruttare le fonti rinnovabili, a cominciare dagli impianti fotovoltaici, sono strategici anche nel settore della pesca. Ma al momento hanno costi molto elevati. Converrebbe quindi puntare su sistemi di risparmio energetico tradizionali, purché realmente applicati”. Altra necessità, intervenire sulla formazione: “ Si rileva, aggiunge Rizzo, una preoccupante caduta delle competenze in tutto il settore peschereccio”.

Tratto da: www.economiasicilia.com

domenica 6 dicembre 2009

“LINEE PROGRAMMATICHE PER UNA PESCA RESPONSABILE"


FEDERAZIONE NAZIONALE AGROALIMENTARE
III° CONGRESSO NAZIONALE

“Superare la crisi – dialogo sociale – fermi sui diritti e sui valori”

Relazione del Segretario Federazione Agroalimentare Sicilia
Dott Giuseppe Messina

Roma
Hotel Cicerone – 3/4 dicembre 2009

Care colleghe, cari colleghi,

il processo di globalizzazione e l’internazionalizzazione dei mercati su scala mondiale hanno provocato effetti dirompenti sul piano economico e sociale, determinando il consolidarsi della cosiddetta “società liquida”.
La crisi prima che di ordine finanziario ha toccato la scala dei valori sulla quale si fonda la società italiana con il conseguente amplificarsi del divario tra fasce abbienti e ceti poveri della popolazione. Occorre riscrivere le regole poste a governo delle scelte economico-politiche non solo in materia finanziaria ma anche e soprattutto in tema di politiche sociali e del lavoro, ponendo al centro delle scelte i valori. Il processo di cambiamento dovrà essere incentrato sulla qualità delle scelte, attraverso percorsi condivisi e incentrati sul dialogo sociale eticamente sostenibile. La tutela del lavoro deve costituire il paradigma sul quale costruire politiche europee coerenti con la Strategia di Lisbona che mirino ad introdurre modelli di sviluppo solidali ed incentrati sul complessivo miglioramento della qualità di vita dei lavoratori. E’ necessario modernizzare l’industria agroalimentare, ed al suo interno la pesca, attraverso l’innovazione tecnologica dei processi e l’internazionalizzazione dei prodotti. Occorre incentivare la lotta contro le frodi, contro il lavoro irregolare, migliorando le condizioni di sicurezza dei pescatori operanti a bordo delle imbarcazioni da pesca come degli addetti impegnati nelle strutture a terra. Abbiamo il dovere di fornire risposte adeguate a chi opera nel settore garantendo produzione e occupazione, la pesca soffre il difforme rispetto della applicazione delle norme da parte di chi importa prodotto privo di elementi conoscitivi. Puntare sulla competitività della pesca italiana è necessario ed imprescindibile, ma non è sui prezzi che si gioca la partita né sulla intrinseca qualità della specie ittica, semmai sulla cosiddetta “qualità di processo”. La tracciabilità dei prodotti dal momento della cattura al consumo finale, la possibilità cioè per il consumatore di riconoscere in trasparenza l’intero percorso di filiera è determinante per porre a riparo il sistema dalle ingerenze esterne di una globalizzazione senza regole.
La legge 99/2009 all’art.18 prevede proprio l’attivazione di quelle le azioni a tutela della qualità delle produzioni agroalimentari e della pesca per contrastare le contraffazioni, rendendo obbligatorie le informazioni a tutele del consumatore.
Il nuovo regime di controlli nel settore della pesca, varato, lo scorso 20 novembre, dal Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della pesca dell’Unione Europea percorre proprio questa direzione perché riscrive le regole della PCP (Politica Comune Pesca) in tema di trasparenza gestionale lungo tutta la filiera della pesca.
Ripercorre i temi della trasparenza la recente conversione del Decreto-legge 25 settembre 2009, n.135, da parte di Camera e Senato, che introduce disposizioni in materia di fascicolo aziendale delle imprese di pesca che dovrà contenere i dati relativi agli impianti, alle quote, alle quantità di pescato, alle dotazioni strutturali, agli equipaggi ed agli esiti dei controlli, delle ispezioni e dei pagamenti effettuati nei confronti di ciascuna impresa o beneficiario, sulla scorta delle disposizioni impartite dalla Autorità di Audit di cui all’art. 58, paragrafo, lettera c) del regolamento (CE) n.1198/2006 (istitutivo del FEP).
Il fascicolo aziendale dovrà costituire un punto di forza per la nostra O.S. nella misura in cui sapremo organizzare nel territorio, attraverso lo strumento della Convenzione ministeriale, una rete capillare di Centri di Assistenza per la gestione dei fascicoli aziendali delle imprese di pesca. Per far questo diviene imprescindibile che Ugl Agroalimentare cominci a ragionare intorno alla grande opportunità di strutturarsi su tutto il territorio nazionale, mettendo a disposizione la forza della competenza, della profonda conoscenza delle dinamiche del settore e della passione nell’affrontare da sempre i cambiamenti della pesca italiana. Occorre puntare su una classe dirigente che possa rappresentare l’interfaccia operativa nelle marinerie, fornire adeguate risposte al pescatore che ha necessità di certezze in un contesto legislativo farraginoso che ha influito negativamente sulla perdita di competitività. L’esperienza in Sicilia dimostra che tanto può farsi, enormi sono gli spazi, la gente ha bisogno di dialogare, essere ascoltata, si aspetta da noi risposte certe. I risultati ottenuti in termini non solo di adesioni alla nostra O.S. ma anche di condivisione dei nostri progetti hanno posto Ugl Agroalimentare Sicilia al centro del dibattito regionale introno alle questioni che caratterizzano la crisi della pesca siciliana.
Diversi sono i risultati ottenuti in poco meno di 18 mesi di attività sul territorio a testimonianza che quando si è presenti sul territorio, nelle marinerie, attraverso il dialogo si riesce a conquistare la fiducia del pescatore.
In Sicilia è legge la formazione obbligatoria ai pescatori, frutto di un progetto di legge presentato dalla nostra O.S. in ARS ( Assemblea Regionale Siciliana) che è divenuto norma inserita nella legge approvata lo scorso 30 aprile dal Parlamento siciliano. Abbiamo animato il dibattito propedeutico per l’introduzione degli ammortizzatori sociali in deroga al settore della pesca, attivando, subito dopo, una massiccia campagna informativa presso le marinerie siciliane sulle opportunità offerte dallo strumento di sostegno al reddito. Siamo firmatari del verbale di Accordo finalizzato all’attivazione della cigs in deroga nel settore della pesca firmato il 6 febbraio 2009 presso la Direzione Marittima di Palermo e il 29 settembre 2009 presso la Direzione Marittima di Catania. Abbiamo instaurato da subito relazioni stabili con Federcoopersca, AGCI e Lega pesca nonché con l’Assessorato Regionale Cooperazione Commercio Artigianato e Pesca sedendo al tavolo tecnico sul FEP. Siamo presenti in Consiglio Regionale della Pesca, organismo tecnico presieduto dall’Assessore regionale al ramo che esprime pareri obbligatori sulla politica della pesca. Abbiamo per primi posto all’attenzione delle istituzioni, l’anomalia contenuta nell’art.4-ter del decreto legge n.97/2008, convertito con legge 129/2008 e nel decreto interministeriale 44768/2008 laddove il personale imbarcato dalle imprese della piccola pesca, regolamentato dalla legge 250/58, non trovando applicazione il CCNL nazionale restano fuori dall’ambito di applicazione degli ammortizzatori sociali. Giace dal 6 agosto scorso, in Assessorato regionale al lavoro, una nostra proposta di accordo per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga al personale imbarcato di imprese del settore della piccola pesca di cui alla legge 250/58. Abbiamo siglato un protocollo con il Governo della regione promuovendo alcuni interventi legislativi finalizzati a ridurre l’impatto sull’ambiente di certa pesca irregolare, a restituire competitività a settore anche attraverso misure dirette alla finanza agevolata.
Abbiamo presentato una proposta di Testo Unico al parlamento siciliano sulla quale stiamo lavorando con la Commissione attività produttive dell’ARS al fine di consegnare agli operatori del settore un corpus normativo di facile lettura ed applicazione. La leva della comunicazione, attraverso l’ausilio di un sito dedicato, ha avvicinato ancora di più la nostra O.S. agli operatori della pesca e non solo. Per Ugl Agroalimentare Sicilia è necessario promuovere il rilancio del settore della pesca attraverso l’accelerazione delle procedure burocratiche relative ai finanziamenti di cui ai Bandi FEP e mettere mano al riordino legislativo del settore attraverso un Testo Unico per restituirne chiarezza normativa.
Occorre introdurre interventi mirati alla riqualificazione dei porti pescherecci, al miglioramento dell’impiantistica a terra, agli impianti di acquacoltura e maricoltura, alla modernizzazione dei natanti da pesca, al sostegno dei redditi dei pescatori, favorendo le attività di pesca turismo e itti-turismo, all’individuazione di strumenti agevolativi per garantire la ricollocazione dei pescatori investiti della chiusura dell’attività di pesca per effetto delle demolizioni definitive dei pescherecci vetusti, in attuazione di quanto sancito dalle direttive comunitarie.
È indispensabile adottare norme dettagliate per la concessione di aiuti ai settori, della pesca dell’acquacoltura e della trasformazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura, garantendo al contempo che i settori in questione mantengano la propria Redditività economica.
A tal fine è necessario individuare un numero limitato di obiettivi prioritari di intervento e indirizzare gli aiuti strutturali all’acquacoltura, alla pesca nelle acque interne, alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura verso le microimprese e le piccole e medie imprese, attribuendo priorità alle microimprese e alle piccole imprese.
E’ utile promuovere un marchio di qualità e provenienza delle specie ittiche pescate dalle imprese siciliane, puntando su una politica di filiera corta e certificazione dei prodotti ittici e dei loro processi, attraverso l’utilizzo di apposito Piano di promozione e valorizzazione delle specie ittiche pregiate e cosiddette “eccedentarie”. Vanno cancellati i Consorzi di ripopolamento ittico, macchine mangia soldi che non hanno inciso nella direzione dello sviluppo della pesca artigianale che dovrà avvenire, con sistemi ecocompatibili, dotando la Sicilia dei Piani di gestione locale, strumento indispensabile per il rilancio della piccola pesca artigianale. Occorre puntare sui Distretti produttivi posti in rete con i Consorzi che dovranno gestire i Piano di Gestione Locali (PGL), come previsto dall’art.37, lettera m) del Regolamento (CE) n.1198/2006.
Occorre, infine, rivedere il dialogo con le altre OO.SS. per rafforzarne l’intesa verso un potenziamento del dialogo sociale di settore, vera leva per contribuire al rilancio della pesca siciliana.
Va in tal senso la richiesta di Ugl Agroalimentare di individuare il percorso più breve che possa consentire la firma del CCNL di settore.

sabato 5 dicembre 2009

NUOVE PROSPETTIVE DI CRESCITA PER I COMPARTI AGRICOLO E FORESTALE


Sindacato Nazionale UGL Agricoli e Forestiali
Relazione del Segretario Nazionale
dott. Antonino Cosentino (nella foto il secondo da sinistra verso destra)

Roma 2 dicembre 2009

Care amiche delegate, cari amici delegati, graditi ospiti,

un saluto a tutti voi e grazie per la vostra presenza al 3°Congresso della Federazione Agroalimentare che ci apprestiamo a celebrare, rappresenta il momento più alto della vita della nostra Organizzazione.
Esso costituisce non solo una straordinaria opportunità per verificare ciò che siamo stati in questi ultimi 4 anni ma, il momento della costruzione del progetto nel quale sceglieremo di impegnarci a partire da domani.
Noi siamo oggi chiamati, seppur nella dimensione di Federazione, a determinare ciò che vogliamo, ovvero l’impegno di tutta l’UGL nei prossimi quattro anni.
Abbiamo attraversato nuovi periodi della vita della nostra Organizzazione nel segno di un cammino chiaro e definito, grazie all’impegno sicuramente sempre difficile, ma certamente marcato da sufficienti certezze e cioè al modo di essere sindacalista del nostro Segretario Generale”Renata Polverini”.
Ritorna nella nostra Organizzazione una fase, nella quale riprendere il bagaglio importante di valori e di riferimenti che ci appartengono con una “nuova cassetta degli strumenti di lavoro” come ripete il ns. Segretario Generale, che dal 2006 ci vengono forniti, ci porta ad avere l’opportunità di scommetterci nelle vicende sindacali, che guardano con nuova attenzione al mondo del lavoro e che producano nuove politiche di eguaglianza e di inclusione.
Il prevalere, ancora, nel mondo di elementi di governo che hanno, nella finanza soprattutto, il loro riferimento, ha prodotto crescenti e, talvolta, insopportabili difficoltà.
Le soluzioni perseguite, funzionali al sistema di riferimento, quello finanziario come appena detto, hanno, soprattutto, esplorato da un lato l’accelerazione dello sviluppo tecnologico, dall’altro la corsa all’abbattimento dei costi di produzione e, quindi, soprattutto di alcuni segmenti del costo del lavoro.
E tutto ciò, specie in riferimento all’abbattimento del costo del lavoro, senza calcolarne sino in fondo le conseguenze per quanto esso avrebbe significato e prodotto sul piano dei consumi, molla centrale dell’intero sistema, particolarmente in quelle aree del cosiddetto “mondo occidentale”, producendo a latere la cultura della progressiva de-responsabilizzazione sociale dell’impresa.
Il quasi totale abbandono di ogni sorta di politica della ricerca, le azioni destrutturanti portate avanti nella società, l’ossessivo coltivare l’apparire e la quotidianità, lo scambio semplice, l’abbandono delle nostre produzioni agricole, l’ammiccamento costante, velato od esplicito, hanno portato il nostro Paese sulla soglia di una grave dipendenza nel settore Agroalimentare.
A nulla vale controbattere che, in questo contesto, convivono e coabitano realtà e nicchie d’eccellenza, senza avere il pudore di ammettere che esistono fasce sempre più imponenti della società che in pochi anni, sul piano economico, hanno fatto più che un passo indietro.
E ciò che è grave è che tutto questo è, non solo il frutto della crisi economica che investe la globalità, ma la risultante di una politica scelta e voluta, che ha spostato l’equilibrio economico verso il ventre molle della società italiana, oggi costituito dal “ popolo della partita IVA”, dai professionisti in genere e da corposi segmenti di quel commercio della grande distribuzione.
È evidente che l’Italia è attraversata, già da qualche anno, da contraddizioni forti e crescenti, che ne indeboliscono il tessuto economico. Il nostro Paese è sempre più incapace di affrontare e risolvere i vecchi problemi ancora non risolti, così come le nuove sfide che provengono dal mutare dei commerci e dalla nuova situazione internazionale del lavoro.
Nel Mezzogiorno, considerato prevalentemente assistito e fatto soprattutto di impiego nel settore pubblico, la caduta del pil è, infatti, notevole.
Non è un fatto nuovo.
Per tanti anni il Sud è stato strumentale rispetto ai programmi del Nord:
Con le sue persone formate che si spostano a seconda delle esigenze della parte sviluppata;
Con il suo mercato di consumo utilizzato come piazza di sbocco per le industrie nazionali;
Con gli stessi fondi strutturali usati per finanziare fabbriche dell’industria nazionale che, al momento opportuno, utilizzati i finanziamenti ricevuti, venivano chiuse; con i suoi territori dove localizzare gli impianti, per esempio di raffinazione, magari già obsoleti che nessuno voleva.
E nei momenti difficili, proprio il Sud paga il conto più salato: perché se in quest’area si perde un posto di lavoro si perde l’unico posto che si ha in famiglia; se diminuiscono le esportazioni l’azienda chiude.
Oggi occorre concepire uno sviluppo diverso, specie nel campo dell’energia, per discutere degli investimenti dell’eolico e dello sviluppo tecnologico dell’energia solare.
Nonostante le nostre strade siano sempre in salita, abbiamo inaugurato
una nuova fase con il nostro Segretario Generale, Renata Polverini.
Attestate le regole, costruite le tutele minime, ci siamo incamminati per affermare nuovi diritti e per conquistare nuove opportunità.

L’UGL chiede:
misure e finanziamenti alle imprese del settore agricolo al fine di favorire ed incrementare l’occupazione;
politiche di filiera che riqualificano le nostre produzioni agricole e nel contempo sviluppano la produzione e la trasformazione del prodotto del settore industriale;
una migliore offerta dei prodotti della terra e un’incisiva ed efficace commercializzazione delle produzioni.
La qualità dei prodotti alimentari italiani non teme confronti ma nel mondo .
Bisogna richiedere la certificazione del luogo di origine degli alimenti.

La Forestazione
L’Italia è fatta per un terzo di boschi e foreste ,
un patrimonio “in”produttivo minacciato dalla reiterata proposta di abolizione e/o di riduzione delle comunità montane, reso debole dai continui tira e molla del finanziamento del fondo ordinario della forestazione, inerente in particolare la forestazione calabrese.
L’azione degli operai forestali non può più limitarsi
alla prevenzione degli incendi estivi, deve diventare parte intergrande di un piano per la tutela del territorio, e per lo sviluppo e la creazione di nuove attività collegate alla produzione di legno per le aziende del settore del mobile e di altre attività industriali da sviluppare al fine della salvaguardia del territorio e dell’incremento dell’occupazione.
L’Ugl propone al suo 3° congresso di:
- assumere ogni iniziativa, anche di lotta, utile e necessaria a garantire il rifinanziamento dei fondi per i forestali calabresi e l’integrità degli stanziamenti per il fondo ordinario della forestazione;
- aprire con le controparti istituzionali e imprenditoriali una grande vertenza sulla forestazione per sviluppare l’aspetto produttivo del patrimonio boschivo (produzione di legno e suoi derivati) integrandolo con il tradizionale ruolo della forestazione di prevenzione dai dissesti idrogeologici, difesa del territorio e delle aree montane;
- negoziare e rinnovare il CCNL dei lavoratori forestali, in scadenza a dicembre 2009,
- non distogliere dalla forestazione i fondi europei e i finanziamenti della Pac ad essa destinati e destinabili;
- salvaguardare e riqualificare il ruolo e le funzioni delle comunità montane.

Consorzi di Bonifica
L‘UGL considera necessaria l’attività dei consorzi di bonifica,ribadisce, la ferma contrarietà all’abolizione dei consorzi di bonifica, enti indispensabili alla difesa del suolo e alla gestione delle acque irrigue.

La Pesca
Il governo italiano, per la prima volta ,
ha concesso ai pescatori uno specifico ammortizzatore sociale, che ha dato un po’ di respiro a questo specifico settore del sistema agroalimentare italiano.
Sarà il collega Peppe Messina ad illustrare meglio le problematiche ,di un settore dove siamo presenti da qualche anno con grande soddisfazioni per le deleghe acquisite e le attività svolte.

Il Lavoro
Oltre un terzo delle giornate prestate in agricoltura sono in nero.
Queste considerazione viene fatta in quanto migliaia di lavoratori del settore sono senza assistenza e previdenza in considerazione altresì dell’alterazione del mercato del lavoro e della competività delle imprese.

L’Ugl e le organizzazioni datoriali,
Hanno sottoscritto l’avviso comune per l’emersione del lavoro nero che, anche se no del tutto applicato, ha consentito ed incentivato l’emersione di prestazioni irregolari con un incremento delle giornate lavorate.

I Voucher

L’UGL, ritiene il voucher uno strumento per i lavori agricoli occasionali, da usare per brevissimi periodi in aggiunta ai lavoratori stagionali.
È stata una nuova stagione sindacale delle parole d’ordine che non venivano dal basso, bensì frutto dell’illuminata attenzione che proveniva dall’alto in modo nuovo, moderno ed efficace.
La risposta dei lavoratori è stata la cartina tornasole di tale cambiamento. Infatti, quest’ultimi hanno guardato all’UGL non più solo come un luogo dove parlare e confrontarsi, pianificare strategie, prepararsi a nuove azioni di lotta ma, più concretamente, come organizzazione sociale capace di incarnare una valida alternativa.
Pertanto, dobbiamo proseguire su ciò che abbiamo iniziato a seminare ed inaugurare un nuovo momento storico che riscriva le regole delle pari dignità a partecipare, per aver riconosciuti il giusto ruolo, i giusti diritti.
Forti sollecitazioni devono scuotere il corpo del sindacato in generale e della nostra Organizzazione in particolare, partendo dai luoghi di lavoro, far ripartire una stagione di confronto che non sia solo sui singoli problemi, ma sull’essenza di ciò che siamo e sul valore del pluralismo.
Per ciò che ci riguarda, come UGL riteniamo di continuare con CGIL, CISL e UIL un sano antagonismo dialettico, sia sul piano sindacale che progettuale, per il rispetto e la dignità dei lavoratori.
Questi quattro anni, seppur con qualche sussulto sono trascorsi assai velocemente. I problemi che abbiamo affrontato non hanno mai fatto rallentare il nostro cammino, la nostra presenza, la nostra incisività. La coesione del gruppo dirigente è sicuramente cresciuta e la vita della nostra Organizzazione ne ha ricevuto benefici. Credo che dei valori di cui siamo portatori sia cresciuta la consapevolezza nostra, e dei nostri interlocutori esterni.
Le istituzioni, come le aziende, hanno trovato in noi, controparti leali, duttili ma non malleabili. Abbiamo dato rispetto e lo abbiamo preteso. Non ci siamo, credo mai, sottratti agli impegni ed abbiamo sempre cercato di ampliare lo spazio delle scommesse per difendere i lavoratori, donne, uomini, giovani ed anziani, che hanno creduto all’azione dell’UGL.
Care Amiche, Cari Amici,
Oggi vi chiedo di poter fare ancora un pezzo di strada insieme. Ci attendono importanti scommesse, prima fra tutte quelle di ridare dignità e “valore” al nostro mondo. É una partita che possiamo vincere, che certamente vinceremo!
Consentitemi, in conclusione, di ringraziarvi tutti per l’impegno ed i sacrifici affrontati quotidianamente, consentitemi di ringraziare tutti coloro che, iscrivendosi all’UGL, credono in noi, coloro che la scelgono e la sceglieranno.
Insieme a loro, permettetemi di rivolgere il mio “grazie” a tutti i delegati dei vari livelli congressuali che ci hanno consentito di essere qua oggi, alle nostre famiglie, non ultimi agli uomini ed alle donne che ci collaborano con impegno e dedizione, a tutti i nostri operatori del Patronato ENAS ed del CAF.
Insomma, grazie a tutti!

venerdì 4 dicembre 2009

UGL AGROALIMENTARE: GIUSEPPE MESSINA NUOVO COORDINATORE NAZIONALE COMPARTO PESCA




Eletto Giuseppe Messina (nella foto con Iacopo Becherini - Segretario Nazionale Ugl Coltivatori) al Consiglio Nazionale della Federazione Agroalimentare di Ugl nel corso del 3° Congresso Nazionale celebrato a Roma dal 2 al 4 dicembre sul tema: : “Superare la crisi, dialogo sociale, fermi sui diritti e sui valori” .

I lavori congressuali hanno visto la partecipazione del presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati, diversi parlamentari, la Provincia di Roma, il Comune di Roma, esponenti nazionali delle Associazioni datoriali, del mondo delle cooperative e delle Organizzazioni Sindacali Confederali.

Ai lavori congressuali, che hanno visto riconfermato Paolo Mattei alla segreteria nazionale della Federazione e Antonino Cosentino alla guida del Sindacato nazionale agricoli e forestali, ha partecipato il Segretario Generale, Renata Polverini la quale, nel sottolineare la crescita della Federazione Agroalimentare, che si è arricchita con l’ingresso del comparto Pesca, in aggiunta all’agricolo, forestale ed alimentarista, ha tracciato le linee programmatiche sul quale il sindacato scommetterà nei prossimi anni.

“Il futuro della pesca passa dalla sostenibilità dello sforzo di pesca e dalla tracciabilità di prodotto e di processo delle produzioni ittiche nazionali”. E’ quanto dichiarato da Giuseppe Messina neo Coordinatore nazionale delle politiche della pesca di Ugl Agroalimentare, nel corso della relazione presentata ai delegati provenienti da tutto il territorio nazionale. Regole certe al servizio del comparto pesca, controlli potenziati verso l’importazione di pesca dall’estero e maggiore tutela al consumo con la certificazione di filiera del prodotto ittico - temi emersi nel corso del dibattito sulle linee programmatiche contenute nella Relazione sul “Futuro della pesca sostenibile in Italia”. Per Messina, il tema della sicurezza resta prioritario per Ugl anche nel settore della pesca sia nelle attività di cattura che nelle operazioni successive a terra, lungo la filiera ittica.

Roma, 4 dicembre 2009

giovedì 3 dicembre 2009

UGL AGROALIMENTARE: PAOLO MATTEI GUIDA LA FEDERAZIONE NAZIONALE


Eletto Paolo Mattei ( nella foto in basso) Segretario nazionale della Federazione Agroalimentare nel corso della tre giorni del 3° Congresso Nazionale celebrato a Roma dal 2 al 4 dicembre sul tema: : “Superare la crisi, dialogo sociale, fermi sui diritti e sui valori” . I lavori congressuali hanno visto la partecipazione del presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati, diversi parlamentari, la Provincia di Roma, il Comune di Roma, esponenti nazionali delle Associazioni datoriali, del mondo delle cooperative e delle Organizzazioni Sindacali Confederali.. “Il rilancio dell’agroalimentare deve puntare su innovazione, qualità e tracciabilità dei prodotti, internazionalizzazione delle imprese”. Lo ha detto Paolo Mattei, riconfermato segretario nazionale Ugl Agroalimentare, aprendo, il 3 dicembre, i lavori del congresso nazionale alla presenza del segretario generale Renata Polverini, la quale, nel sottolineare la crescita della Federazione Agroalimentare, che si è arricchita con l’ingresso del comparto Pesca nella federazione, ha tracciato le linee programmatiche sul quale il sindacato scommetterà nei prossimi anni. Nella giornata conclusiva, i lavori congressuali sono stati incentrati sui diversi interventi, successivi alla relazione del segretario uscente, che hanno ripercorso le diverse testimonianze territoriali, apportando al dibattito nuova linfa e proposte progettuali utili per l’azione politico-sindacale del prossimo quadriennio. Paolo Mattei, nel ringraziare i delegati per l’ampio consenso ha voluto richiamare la platea sul significato della missione che Ugl realizza quotidianamente stando vicino ai lavoratori ed ai loro problemi. Eletti al Consiglio Nazionale della Federazione Agroalimentare dalla Sicilia: Antonino Cosentino, Arena Francesco, Fricano Gianbattista, Galioto Antonio, Gallo Michele, Messina Giuseppe, Mulé Antonino, Palermo Giancarlo. Eletti componenti del Collegio dei Probiviri, i siciliani: Laudani Antonino (effettivo) e Cavallaro Santa Rosa (supplente). Eletta la siciliana Damiani Maria (supplente) al Collegio dei Revisori dei Conti.

mercoledì 2 dicembre 2009

UGL AGROALIMENTARE: ANTONINO COSENTINO RICONFERMATO SEGRETARIO NAZIONALE SINDACATO AGRICOLI E FORESTALI


Riconfermato Antonino Cosentino (nella foto il secondo da sinistra) alla guida del Sindacato nazionale agricoli, forestali e pesca a conclusione del Congresso nazionale celebrato a Roma lo scorso 2 dicembre. Alla presenza dei delegati, provenienti da tutta Italia, Cosentino ha affrontato, nell’ampia relazione, le criticità dell’agricoltura italiana, i fattori di debolezza del patrimonio boschivo italiano, lanciando alcune proposte per il rilancio dei comparti che rappresenteranno la piattaforma operativa del Sindacato per il prossimo quadriennio. Il Segretario ha sottolineato la crescita del Sindacato a livello nazionale dovuta anche all’ingresso del comparto Pesca, sul quale tanto si sta spendendo e che in Sicilia ha dato grossi risultati in termini di rappresentatività e di operatività. Sui Consorzi di bonifica, Ugl ribadisce la ferma contrarietà alla loro abolizione, avendone proposto, in diverse sedi istituzionali, il rilancio in una prospettiva di riordino del settore indispensabile alla difesa del suolo e alla gestione delle acque irrigue. A conclusione del suo intervento Cosentino ha sottolineato l’impegno di UGL con a capo Renata Polverini, sui temi della sicurezza, avendo sottoscritto l’avviso comune per l’emersione del lavoro nero con le organizzazioni datoriali che ha portato all’incremento delle giornate lavorative. Dopo un ampio dibattito congressuale è stato rinnovato il Consiglio Nazionale del Sindacato nazionale Agricoli e Forestali, eleggendo 29 componenti. Dalla Sicilia fanno parte del Consiglio Nazionale: Arena Francesco, Cavallaro Sandra, Fricano Gianbattista, Galioto Antonio, Gallo Michele, Laudani Antonino, Messina Giuseppe e Mulé Antonino.