CAMPAGNA TESSERAMENTO UGL 2012

CAMPAGNA TESSERAMENTO UGL 2012
Lavorare é Crescere

UGL 1950-2010

UGL 1950-2010
60 ANNI DI STORIA A FIANCO DEI LAVORATORI

sabato 16 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO SNAF-FNA SICILIA E UGL-AGROALIMENTARE SICILIA


A conclusione di una giornata convulsa e contraddistinta da tensione, il Governo regionale, sotto la direzione del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha adottato lo scorso 14 ottobre un provvedimento urgente per l’utilizzazione di 12 milioni di Euro come copertura economica per garantire il completamento delle giornate dei lavoratori forestali dell’antincendio. Provvedimento varato dalla Giunta di governo a seguito di iniziativa posta in essere dall’Assessore regionale al territorio ed ambiente, Gianmaria Sparma, dopo aver cercato la mediazione delle OO.SS. di categoria confederali e autonome.
Si era paventato il licenziamento dei lavoratori antincendio con sospensione delle attività - dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Agroalimentare di Ugl Sicilia - ma l’efficace mediazione dell’Assessore Sparma, coadiuvato dal Dirigente Generale del Corpo Forestale, Pietro Tolomeo, ha scongiurato la sospensione del servizio attraverso l’individuazione della copertura finanziaria disponibile per la garanzia dei livelli occupazionali. In una fase di emergenza assoluta come quella attuale per le casse della regione, proseguono congiuntamente Messina di UGL e Damiano dello SNAF/FNA, va riconosciuto il merito all’Assessore nell’aver celermente trovato l’unica soluzione possibile rispetto ad una fase emergenziale per i livelli occupazionali.
Resta l’amarezza dei lavoratori circa le disattese aspettative nate con la sottoscrizione di diversi accordi con il Governo regionale.
Auspichiamo che per il 2011 non si ripeta il film testé visto e che si proceda ad una programmazione seria ed efficace che, nel rispetto degli accordi siglati, veda il completamento di tutti i lavoratori nella fascia occupazionale di 151 giornate lavorative. In tal senso, UGL Agroalimentare SICILIA e SNAF SICILIA hanno chiesto, nel corso dell'odierno incontro con l'Assessore Sparma, un ulteriore incontro per verificare i margini di una convergenza sulle richieste dei lavoratori forestali dell'antincendio e proseguire così la trattativa in ordine al completamento dei contingenti a 151 giornate, oltre che la ripresa del tavolo per il CIRL.
All'assessore regionale al territorio e ambiente, Damiano dello Snaf e Messina di Ugl Agroalimentare, hanno tuttavia riconosciuto lo sforzo profuso da Gianmaria Sparma, appena insediato, nel garantire il numero minimo di giornate per i lavoratori anticendio. Resta aperta la vertenza, concludono i Segretari regionali di Ugl Agroalimentare e Snaf/Fna, perché rivendichiamo il rispetto dei contenuti dell'accordo del maggio 2009 sottoscritto da Lombardo con le OOSS
I lavorati forestali del servizio antincendio rimangono insoddisfatti, per cui Snaf e Ugl Agroalimentare hanno comunicato all'Assessore al territorio ed ambiente che proseguiranno le forme di protesta attraverso sit-in presso le Prefetture isolane per ottenere le maggiori giornate previste dall’accordo.

venerdì 15 ottobre 2010

FORESTALI: PROSEGUE L’ATTIVITA’ ANCHE CON LA MANUTENZIONE


A conclusione di una giornata convulsa e contraddistinta da tensione, il Governo regionale, sotto la direzione del Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, ha adottato un provvedimento urgente per l’utilizzazione di 12 milioni di Euro come copertura economica per garantire il completamento delle giornate dei lavoratori forestali dell’antincendio.
Il provvedimento varato dalla Giunta di governo è stato proposto dall’Assessore regionale al territorio ed ambiente, Gianmaria Sparma, dopo aver incontrato le OO.SS. di categoria.
Si era paventato il licenziamento dei lavoratori antincendio con sospensione delle attività – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Agroalimentare di Ugl Sicilia – ma l’efficace mediazione dell’Assessore Sparma, coadiuvato dal Dirigente Generale del Corpo Forestale, Pietro Tolomeo, ha scongiurato la sospensione del servizio attraverso l’individuazione della copertura finanziaria disponibile per la garanzia dei livelli occupazionali.
In una fase di emergenza assoluta come quella attuale per le casse della regione, prosegue Messina, va riconosciuto il merito all’Assessore nell’aver celermente trovato l’unica soluzione possibile oggi.
Resta l’amarezza dei lavoratori circa le disattese aspettative nate con la sottoscrizione di diversi accordi con il Governo regionale, pur tuttavia va rimarcato che il servizio non ha avuto battute d’arresto se non la giornata odierna e, attraverso l’autorizzazione dalla Giunta odierna, si potrà proseguire l’attività attraverso un cambio di qualifica, a partire dal 25 ottobre, per l’avvio dell’attività di manutenzione che impegnerà i 101-sti fino al completamento di 130 gg, mentre i 151-sti potranno completare le loro giornate.
Per cui si precisa che, i lavoratori riprenderanno domattina a partire dalle ore 06,00 la turnazione nelle rispettive postazioni SAB e torrette di avvistamento; mentre dal 25 ottobre c.a. si proseguirà con lavori di manutenzione postazioni SAB, torrette e stradelle alle dipendenze degli IRF.
Auspichiamo che per il 2011 non si ripeta il film testé visto e che si proceda ad una programmazione seria ed efficace che, nel rispetto degli accordi siglati, veda il completamento di tutti i lavoratori nella fascia occupazionale di 151 giornate lavorative.
In tal senso, UGL Agroalimentare chiederà, nei prossimi giorni, un incontro per proseguire la trattativa in ordine al completamento dei contingenti a 151 giornate e la ripresa del tavolo per il CIRL.

martedì 5 ottobre 2010

FORESTALI: INCONTRO GOVERNO REGIONALE CON LE OO.SS. SNAF-FNA E UGL PER RILANCIO DEL SETTORE FORESTALE del 05/10/2010



A seguito di convocazione delle Segreterie Regionali dell’e OO.SS. SANF/FNA-Confsal SICILIA e UGL Agroalimentare SICILIA a Palazzo D’Orleans, in data odierna, il Presidente Lombardo, coadiuvato dagli Assessori regionali Sparma e D’Antrassi, dal Ragioniere Generale Emanuele, dai Dirigenti Generali Tolomeo e Giglione, dalla dott.ssa Di Trapani e da Totò Cinciolo, ha sottoposto il quadro finanziario, rappresentando le difficoltà del Governo Regionale nel reperire il fabbisogno necessario a garantire le retribuzioni per l’aumento delle giornate lavorative dei Lavoratori alle dipendenze del Servizio Antincendio Boschivo, nonché la totale applicazione dell’accordo del maggio 2009.
Lombardo ha garantito che i lavoratori del SAB effettueranno 130 gg , previa copertura finanziaria da reperire nelle prossime settimane.
L’impegno del Presidente per quanto concerne il Servizio Antincendio Boschivo, non ci soddisfa affatto - dichiarano congiuntamente Salvatore Damiano, Segretario Regionale Aggiunto dello SNAF/FNA-Confsal SICILIA, Michele Gallo, Segretario regionale Sindacato agricoli e forestali di UGL SICILIA e Giuseppe Messina, Segretario Regionale Agroalimentare di UGL SICILIA - si evidenzia che il non raggiungimento delle 151 giornate lavorative per gli appartenenti alla fascia occupazionale di gg-101, può creare un ulteriore danno alla salvaguardia del Patrimonio Boschivo Siciliano e alla serenità sociale ed economica dei Lavoratori e delle loro Famiglie. Ribadiamo con forza la necessità indifferibile che il Governo mantenga gli impegni sottoscritti per il SAB e che riapra il più presto possibile le trattative del rinnovo del CIRL.
Siamo rammaricati che anche oggi le nostre OO.SS. assieme agli Assessori al ramo, ai rispettivi Dirigenti Generali e il rappresentante del Dipartimento Generale Regionale Bilancio e Tesoro hanno assistito e subito l’arroganza dei sindacati confederali. E’ una grave danno alla dignità di tutti i lavoratori e delle Istituzioni. Saranno attivate tutte quelle forme legali di lotta che i lavoratori del SAB riterranno opportune.
E’ previsto un ulteriore incontro, seppur a Tavoli separati, la prossima settimana dove ribadiremo con forza il nostro impegno affinché si possa attuare in toto il raggiungimento delle giornate previste per antincendio e manutenzione.
Palermo, 05 ottobre 2010

mercoledì 15 settembre 2010

FORESTALI: INCONTRO GOVERNO REGIONALE CON LE OO.SS. SNAF-FNA E UGL PER RILANCIO DEL SETTORE FORESTALE


A seguito di convocazione delle Segreterie Regionali dell’e OO.SS. SANF/FNA-Confsal SICILIA e UGL Agroalimentare SICILIA a Palazzo D’Orleans dei giorni 14 e 15 c.m., l’Assessore regionale Titti Bufardeci, coadiuvato da Salvatore Giglione, Dirigente Generale Azienda Foreste, Pietro Tolomeo, Comandante del Corpo Forestale e da Salvatore Cianciolo, in rappresentanza del Presidente Lombardo, ha sottoposto il quadro finanziario, rappresentando le difficoltà del Governo Regionale nel reperire il necessario fabbisogno a garantire le retribuzioni per l’aumento delle giornate lavorative dei Lavoratori sia alla dipendenze dell’Azienda che per il Servizio Antincendio Boschivo, nonché la totale applicazione dell’accordo del maggio 2009.
La proposta non ci convince totalmente - dichiarano congiuntamente Salvatore Damiano, Segretario Regionale Aggiunto dello SNAF/FNA-Confsal SICILIA e Giuseppe Messina, Segretario Regionale Agroalimentare di UGL SICILIA - si evidenzia che, per quanto concerne il Servizio Antincendio Boschivo, il non raggiungimento delle 151 giornate lavorative per gli appartenenti alla fascia occupazionale di gg-101, può creare un ulteriore danno alla salvaguardia del Patrimonio Boschivo Siciliano e alla serenità sociale ed economica dei Lavoratori e delle loro Famiglie. Ribadiamo con forza la necessità indifferibile che il Governo mantenga gli impegni sottoscritti. In atto il Governo regionale propone per il SAB n.130 giornate lavorative per i 5.607 lavoratori 101-sti e 12 giornate per i 989 lavoratori 78-sti per un ammontare di 16 milioni e 500 mila euro. Abbiamo chiesto all’Assessore Bufardeci – proseguono i segretari regionali di SNAF e UGL – che si garantiscano le 151 giornate lavorative con il reperimento di una somma aggiuntiva pari a circa 12 milioni di euro.
Per i lavoratori dell’Azienda Foreste il Governo garantirà 90 giornate lavorative per i 10.868 del contingente 78-sti, 130 gg. per 4.123del contingente 101-sti e 165 gg. per i 4.417 del contingente 151-sti, per un totale di 250 milioni di euro.
Anche per i lavoratori dell’Azienda, SNAF e UGL chiedono congiuntamente che l’Assessore regionale Bufardeci dia seguito all’incremento delle giornate lavorative per il raggiungimento di quanto previsto nell’accordo del maggio 2009 sottoscritto dal Presidente Lombardo.

mercoledì 25 agosto 2010

FORESTALI: INTESA GOVERNO REGIONALE CON UGL E SNAF-FNA PER RILANCIO DEL SETTORE FORESTALE


COMUNICATO STAMPA

Sottoscritta intesa per l’avvio al lavoro, con effetto immediato, degli operai forestali utilizzati con contratto a tempo determinato dall’Azienda Foreste Demaniali, nonché per il completamento delle giornate lavorative.
E’ quanto emerso dall’odierno incontro a Palazzo D’Orleans tra le OO. SS. Ugl Agroalimentare Sicilia e SNAF/FNA-Confsal ed il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo.
Abbiamo chiesto al Presidente Lombardo - dichiarano Giuseppe Messina, Segretario regionale Agroalimentare di Ugl Sicilia e da Salvatore Damiano, Segretario regionale aggiunto dello SNAF/FNA-Confsal - il rilancio del comparto forestale attraverso il rispetto dell’accordo sindacale del 14 maggio 2009 per i due comparti (Azienda e Corpo Forestale), la ripresa immediata delle trattative per il rinnovo del CIRL, la liquidazione degli emolumenti relativi al 2010 e degli arretrati contrattuali 2006-2008.
Lombardo ha ben compreso le ragioni delle OO.SS. ed ha assunto l’impegno di affrontare gli argomenti per una rapida soluzione in un successivo incontro previsto presumibilmente per il 6 o 7 settembre p.v.
Soddisfazione è stata espressa per l’esito dell’incontro dalle Segreterie Regionali di Ugl Agroalimentare Sicilia e SNAF/FNA-Confsal.
Soddisfazione ha espresso Giovanni Condorelli, Segretario Confederale e regionale di Ugl Siciilia per l'esito dell'incontro sulle rivendicazioni di Ugl Sicilia nel settore forestale.
Diversi i temi affrontati con il Presidente Lombardo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e per la certezza dell'avvio di un percorso trasparente di stabilizzazione dei precari e di garanzia di retribuzioni correnti. Siamo fiduciosi per il perentorio impegno assunto da Lombardo circa le soluzioni alle questioni spinose sollecitate dalla categoria dei forestali di Ugl Sicilia, conclude Condorelli, che porterà ad un prossimo incontro risolutore previsto per i primi di settembre.

Palermo, 25 agosto 2010

lunedì 9 agosto 2010

FORESTALI: BRUCIA LA SICILIA, SENZA PREVENZIONE E PROGRAMMAZIONE SI MUORE


La Sicilia brucia e c’era da aspettarselo!
Sei incendi, divampati in diverse aree della Sicilia, diverse le zone interessate da roghi di vaste dimensioni interessanti parti del territorio siciliano; si va da Burgio e Lago Arancio a Menfi nell'agrigentino, per toccare il messinese con Roccella Valdemone e Cusa, Carini nel palermitano ed Erice, nel territorio di Trapani. Necessari interventi con il supporto di mezzi aerei e di terra della forestale.

Il decesso di un operaio della squadra antincendio della Forestale, precipitato in un burrone durante le operazioni di spegnimento di un incendio nell'area di Lago Arancio, vicino Menfi (Ag) che ha interessato ieri un rogo di imponenti dimensioni, necessitando l’intervento ed il supporto di mezzi aerei e di terra per le azioni di spegnimento, è l’ennesimo caso di un lavoratore che perde la vita sul luogo di lavoro in Sicilia.

Ugl Sicilia – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Agroalimentare – esprime il cordoglio del sindacato e di tutti i lavoratori del comparto per il tragico evento che ha messo a nudo tutta la fragilità di un comparto allo sbando, consegnando alla Cittadina di Menfi un proprio figlio caduto nell’inferno delle fiamme.

Più volte dall’inizio dell’anno – prosegue Messina - abbiamo evidenziato al Governo regionale la necessità di correre ai ripari prima dell’estate per programmare ed organizzare sul territorio una azione sinergica sul versante della prevenzione incendi, dell’attività di selvicoltura, di salvaguardia del territorio e dell’ambiente, di controllo idrogeologico.

Non è il momento di dietrologie e demagogie ma la rabbia è tanta e responsabilmente è necessario sottolineare – conclude Messina - come ci sia stata una gravissima leggerezza nell’affrontare la programmazione del comparto in una regione a rischio idrogeologico, con una statistica degli incendi elevatissima in questo periodo dell’anno e con una competenza scissa in due assessorati (Azienda Foreste demaniali/Assessorato risorse agricole e Corpo regionale Forestali/Assessorato territorio e ambiente) che ha fortemente penalizzato le scelte decisionali fino a registrarne la totale assenza di un coordinamento tra attività dell’Azienda Foreste demaniali ed attività del SAB.

Il dramma che si è consumato ieri nel territorio di Menfi – dichiara Giovanni Condorelli, Segretario Confederale e regionale di Ugl Sicilia – è gravissimo per la perdita della vita di un lavoratore, alla quale famiglia esprimiamo tutto il cordoglio del mondo sindacale.

Occorre ribellarsi all’assenza di una strategia regionale di programmazione , organizzazione, gestione, tutela e controllo del territorio boschivo e non – prosegue Condorelli – attendiamo dal Presidente Lombardo un incontro, chiesto già da giorni, proprio per le sofferenze che più volte avevamo gridato ai tavoli presso i competenti assessorato. Di Mauro deve più di una spiegazione alla nostra O.S. ed alle migliaia di lavoratori forestali che rischiano quotidianamente la vita senza una certezza lavorativa, di sicurezza nei cantieri e chiarezza operativa.

Chiediamo a Lombardo di assumere la responsabilità non solo politica ma anche operativa del comparto in un momento così delicato della stagione, rivedendo ogni aspetto gestionale con il coinvolgimento delle OO.SS.

Non sono ancora state rese note le generalità dell'uomo. Il forestale morto si chiama Girolamo Clemente e aveva 40 anni. Secondo le prime ricostruzioni la vittima sarebbe stata colta da malore. L'ipotesi sembrerebbe confermata da alcuni colleghi, che lo avrebbero visto accasciarsi, mentre si trovava a operare nel burrone.

mercoledì 28 luglio 2010

PESCA: SOSTEGNO ECONOMICO AL COMPARTO


Con la pubblicazione il 23 luglio scorso, sulla Gazzetta Ufficiale 170, del Decreto 10 giugno 2010 sono finalmente attivate le misure di cui al decreto 9 aprile 2009 recante “misure di sostegno in favore delle imprese di pesca”, un provvedimento interministeriale, che trova la sua origine nella crisi del 2008 ed in particolare nel Decreto legge 23 ottobre 2008 n. 162 convertito nella legge 201 del 22 dicembre 2008.

Le risorse destinate al settore (30 milioni di euro) sono finalizzate a misure di sostegno al credito mediante rafforzamento del fondo di garanzia dei Consorzi Fidi e strutture finanziarie di settore, ad un contributo forfetario di 1000 euro ad imbarcazione per le spese relative alla sicurezza a bordo per unità da pesca superiori a 15 metri (blue box) e al rimborso di spese sostenute dal 1 giugno 2008 al 23 luglio 2010 relative all’acquisto di strumenti ed equipaggiamento di bordo per un importo massimo determinato in base alla classe espressa in GT.

Esprimiamo soddisfazione per la pubblicazione del decreto di attuazione firmato dal Ministro Galan che attiva misure di sostegno in un momento di crisi particolarmente difficile per le imprese di pesca – dichiara Giuseppe Messina – Segretario regionale Ugl Agroalimentare – i benefici per le cooperative della piccola pesca sono estesi anche ai pescatori atteso che lo stesso opera come socio lavoratore. E’ indubbio che aumenterà la sicurezza a bordo per i lavoratori, conclude Messina, con l’opportunità di innovare i natanti e migliorare le condizioni generali di navigazione.

lunedì 5 luglio 2010

PESCA: PORTO PALO DI CAPO PASSERO, SI AL PGL



Il riconoscimento della professione del pescatore come categoria usurante, l’inserimento del settore della pesca professionale e della pesca artigianale nella riforma degli ammortizzatori sociali ordinari, NO alla licenza a punti, No ai diritti di pesca trasferibili, No alla Tassa rifiuti speciali (SISTRI), NO alla dualità nella marineria, SI ad un Regolamento UE ad hoc per la pesca artigianale, Si al PGL, SI al CCNL per la piccola pesca. Sono alcuni spunti emersi nel corso del dibattito organizzato da Federcoopesca, d’intesa con Ugl Agroalimentare Sicilia, nei giorni 2 e 3 luglio u.s. a Porto Palo di Capo passero.
Alla due giorni di seminari coordinati da Antonio Presti, Referente Tecnico di Federcoopesca Sicilia, ed organizzati da Angelo Mancuso, Presidente Federcoopesca Sicilia, Nino Accetta, Consigliere nazionale Federcoopesca e Attilio Nardo Responsabile Provinciale di Federcoopesca Siracusa, d’intesa con Ugl Sicilia rappresentata dal Segretario Generale e Segretario Confederale, Giovanni Condorelli e Giuseppe Messina, segretario regionale di Ugl Agroalimentare, ha partecipato il prof. Mario Ferretti, Esperto internazionale in Tecnologie della pesca ed un centinaio di pescatori della marineria di Porto Palo di Capo Passero.
Nel corso dell’intervento Messina ha tracciato l’impegno di Ugl Agroalimentare Sicilia a fianco di Federcoopesca e dei pescatori siciliani riuscendo a far inserire nell’Accordo quadro sugli AA.SS. in Sicilia anche il socio lavoratori delle cooperative, la piccola pesca fino al 2009 è stata esclusa dai benefici provenienti dalla CIGS in deroga. Diversi i temi trattati e gli impegni assunti da Ugl Agroalimentare Sicilia nei confronti degli interessati pescatori, come per esempio la necessità di strutturare un piano di Gestione Locale per garantire futuro produttivo al comparto pesca di Porto Palo, oppure l’avvio di corsi di aggiornamento, qualificazione e riqualificazione in favore degli operatori interessati.
Per Giovanni Condorelli serve un CCNL specifico per la piccola pesca con istituti che ne garantiscano la tutela sia durante la vita attiva nel lavoro che in età pensionabile. Assunto l’impegno di riprendere a Roma la discussione sul riconoscimento di usurante alla categoria dei pescatori. Sulle lungaggini burocratiche da parte degli uffici della Regione Siciliana, Condorelli, si è impegnato a sollecitare il Governo regionale per sbloccare tutti i pagamenti in itinere in favore dei pescatori. In merito al regime di controlli, conclude Condorelli, serve informare in maniera più continuativa i pescatori sugli effetti del Regolamento Ue sui controlli per aumentare la consapevolezza degli operatori del mare nella corretta applicazione delle nuove regole. L’Auspicio è che si possa tornare fra qualche mese consapevoli che porto Palo e la sua marineria si è dotata del PGL.

sabato 26 giugno 2010

CCNL PESCA: UGL SICILIA MAGGIORE TUTELA CONTRATTUALE PESCATORI



Maggiore tutela economico-sociale attraverso l'introduzione di un CCNL della piccola pesca che fissi specifici istituti in favore dei soci lavoratori delle cooperative di piccola pesca ex L n.250/58, e' quanto emerso dal dibattito nel corso del convegno organizzato da Federcoopesca a Patti stamane.All'incontro, organizzato da Federcoopesca Sicilia e coordinato dal Presidente regionale, Angelo Mancuso (nella foto a sinistra), dal Componente Consiglio nazionale, Nino Accetta (nella foto a destra) e dal Referente tecnico di Federcoopesca Sicilia, Antonio Presti (nella foto al centro),in attuazione dell'Accordo di Programma Quadro tra Assessorato regionale risorse agricole e alimentari e le Associazioni rappresentative del mondo cooperativo della pesca siciliana, ai sensi del DDG n.600/Pesca del 28/12/2008, ha partecipato una delegazione di Ugl Sicilia composta dal Segretario Confederale, Giovanni Condorelli, da Giuseppe Messina, Franco Fasola e Maurizio Caliva'. Il Piano di Gestione Locale e' l'unico strumento per garantire un futuro produttivo alle marinerie e alle giovani generazioni - dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Agroalimentare di Ugl Sicilia - i quali potranno beneficiare degli aiuti previsti dalle misure del FEP. Un modello di autogestione consapevole nel rispetto degli stocks ittici e dell'ambiente marino che veda protagonisti i pescatori nel governo unico delle risorse, prosegue Messina, il quale si e' soffermato sulla necessita' di rivedere alcuni istituti per introdurre maggiore tutela in favore dei soci lavoratori delle cooperative di pesca sul versante infortuni, sui criteri pensionistici, sulla copertura previdenziale ed assicurativa, sul minimo monetario tabellare INPS, sulla copertura attraverso l'ammortizzatore sociale non più' in deroga ma a carattere ordinario. Serve innovare la L n.250/58, conclude Messina, per allineare gli istituti giuridici alle nuove regole del mercato del lavoro. Il Segretario Confederale di Ugl, Giovanni Condorelli (nella foto) , nel corso del suo intervento ha rimarcato la proficua collaborazione con Federcoopesca Sicilia che ha prodotto importanti risultati come l'approvazione della norma che introduce la formazione professionale al settore della pesca e l'estensione dell'ammortizzatore sociale per il 2010, misura economica a sostegno del mancato reddito per interruzione dell'attivita' di pesca per cause non dovute alla volonta' dell'armatore. Assunto da Ugl l'impegno di sensibilizzare il Governo italiano circa il riconoscimento del lavoro del pescatore come categoria usurante, l'estensione per il 2011 dell'ammortizzatore sociale per il comparto della piccola pesca, l'applicazione dell'IVA agricola alla pesca, la riforma della L. n.250/58. Nel corso del dibattito che ha visto la partecipazione attiva della marineria del comprensorio, Condorelli ha assunto l'impegno di promuovere un'azione verso il Governo siciliano per dare attuazione allo Statuto siciliano, in termini di potesta' primaria nel settore della pesca, che da l'opportunita' di istituire il Registro delle licenze di pesca per il rilascio delle stesse, dietro apposito studio scientifico, in favore dei pescatori operanti all'interno di un Piano di Gestione Locale. Aperto il confronto con Ugl Sicilia sull'utilizzo della Feluca, attrezzo altamente selettivo, storicamente legato alla tradizione peschereccia messinese, che abbisogna di garanzie circa il riconoscimento ufficiale come pesca speciale.

sabato 5 giugno 2010

Lavoratori forestali S.A.B.: Incontro del 04.06.2010



COMUNICATO STAMPA
CONGIUNTO SNAF-FNA-CONFSAL E UGL-AGROALIMENTARE

Addì 04 giugno 2010, presso la sede del Comando Regionale del Corpo Forestale, si è svolto l’incontro delle OO.SS. SNAF-FNA-Confsal e UGL-AgroAlimentare con il Dirigente Generale Comando Corpo Forestale: Arch. Pietro Tolomeo dove sono state affrontate alcune delle problematiche relative al Servizio Antincendio Boschivo e del rispetto integrale dell’accordo del 14.05.2009 e in particolar modo del rinnovo del CIRL.
L’Arch. Pietro Tolomeo recependo e condividendo le problematiche sopra indicate ha comunicato che si ha la copertura finanziaria per tutti i lavoratori SAB per il 2010 per 151giornate lavorative, con l’avvenuto avviamento anticipato, e che si è raggiunto ciò grazie al forte interessamento del Presidente della Regione e dell’Assessore al Territorio e Ambiente (100 milioni di euro coperti dalla Regione Sicilia in anticipo ai Fondi PAR-FAS).
Ci rende noto inoltre che finita la stagione antincendio sarà necessario garantire il raggiungimento delle 151 giornate lavorative con dei lavori produttivi nel rispetto della normativa comunitaria(PAR-FAS).
Si precisa che ci è stato comunicato che per volontà dell’Ass. Di Mauro le trattative con le OO.SS. saranno con tavoli separati. Le Scriventi Segreterie Regionale con condividendo tale decisione hanno programmato un incontro con l’Assessore.
Si è convenuto che il prossimo incontro con il Dirigente Generale sarà entro due settimane
Hanno partecipato all’incontro per le Sigle Sindacali: Salvatore Damiano (SNAF) e Giuseppe Messina(UGL).
Per ulteriori informazioni e precisazioni i nostri iscritti possono rivolgersi alle rispettive segreterie provinciali.

Salvatore Damiano dott.Giuseppe Messina
Coordinatore regionale Segretario Regionale
SNAF/FNA – Confsal Ugl Agroalimentare Sicilia

giovedì 3 giugno 2010

PESCA: MESSINA (UGL) RICHIESTO URGENTE INCONTRO ALL' ASSESSORE BUFARDECI


Deciso intervento dell’Ugl agroalimentare la quale richiede con carattere d’urgenza all’ Assessore regionale Risorse agricole e alimentari Titti Bufardeci (nella foto) a seguito dell’entrata in vigore, dal 1° giugno del provvedimento dell’Unione europea che introduce l’uso obbligatorio, dal 1° giugno, delle reti a maglie larghe per la tutela della biodiversità in mare che prevede nuove regolamentazioni sulla pesca come l’uso di reti con maglie più larghe per evitare di catturare il novellame, distanza minima a non meno di 1.500 metri dalla costa, l’istituzione di un tavolo di crisi del settore ed un urgente incontro con le parti sociali al fine di avviare un tavolo di confronto sulle possibili soluzioni da intraprendere.

Il Segretario Regionale dell’Ugl Agroalimentare Giuseppe Messina precisa che ”tenuto conto che oltre 400 imbarcazioni e circa 2000 pescatori interessati sono ferme per protestare contro le nuove disposizioni che provocano una riduzione netta di almeno il 50% delle catture e dovendo porre rimedi e strumenti a sostegno degli effetti scatenanti che il nuovo scenario normativo impone, il nostro sindacato richiede con forza l’istituzione di un tavolo di crisi del settore ed un urgente incontro con le parti sociali al fine di avviare un tavolo di confronto sulle possibili soluzioni da intraprendere”.

PESCA: IN AGITAZIONE MARINERIE SICILIANE



Scoppia la rabbia dei pescatori siciliani defraudati del diritto storico di esercitare l’attività di pesca. Il Regolamento Mediterraneo sta suscitando proteste in tutta l’Italia contro il provvedimento dell’Unione europea che introduce l’uso obbligatorio, dal 1° giugno, delle reti a maglie larghe per la tutela della biodiversità in mare. Sotto accusa le nuove norme Ue che dettano regolamentazioni sulla pesca: uso di reti con maglie più larghe per evitare di catturare il novellame, distanza minima a non meno di 1.500 metri dalla costa e, per la pesca di vongole e telline, distanza minima a non meno di trecento metri.
La protesta in Sicilia monta inarrestabile con le marinerie di Sciacca, Porto Empedocle, Licata e Porto Palo di Capo Passero che per prime hanno organizzato una prima forma di protesta civile con l’arresto delle attività e l’attracco nei rispettivi porti dei natanti.
Qualcuno vuole la morte del settore in Sicilia – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Agroalimentare – è indubbio che dal cieco provvedimento dell’UE potranno avvantaggiarsi i pescatori dei paesi rivieraschi del Mediterraneo che non rientrano nell’Ue e qualche società di importazione che già presidia il commercio in Italia.
Già 400 imbarcazioni operanti con il sistema dello strascico si sono fermate – prosegue Messina – e con la crisi degenerante che imperversa nel sistema economico siciliano circa 2.000 pescatori sono senza guadagni, atteso che l’effetto dell’entrata il vigore della nuova regolamentazione sulle maglie delle reti abbatte del 50% i ricavi. E’ una vera ecatombe!
Se aggiungiamo il blocco della pesca del tonno e il divieto dell’uso del palangaro, una larga parte del sistema è a rischio perenzione – aggiunge Messina – ci chiediamo quali argini il Governo regionale e nazionale intendono alzare a sostegno del settore.
E’ intollerabile la scarsa incisività mostrata dalle istituzioni su un problema che tutti sapevano che sarebbe emerso a partire dal 1° giugno, attendiamo fiduciosi l’incontro del prossimo 9 giugno con il Ministro Galan per il primo confronto serrato sulle iniziative da intraprendere a difesa del settore.
Chiediamo al Governo Nazionale e regionale – dichiara Giovanni Condorelli, Segretario Confederale di UGL - di attivarsi per trovare strumenti idonei a mitigare gli effetti dell’entrata in vigore delle norme comunitarie sul regime di controlli e sull’uso delle maglie per salvaguardare i livelli occupazionali e mantenere in vita le imprese di pesca.

giovedì 27 maggio 2010

FORMAZIONE PESCA: PROROGATI TERMINI AL 30 GIUGNO 2010


Con nota n. 2147 del 26 maggio 2010 il Dirigente Generale del Dipartimento regionale Istruzione e Formazione Professionale, Patrizia Monterosso, ha prorogato fino al 30 giugno p.v. i termini di scadenza di cui all’Avviso n.7 del 17 marzo 2010 relativo a "Realizzazione di attività formative a favore della gente di mare e dello sviluppo dei nuovi mestieri del mare e della pesca”

Si ricorda che il bando 'In.for.MARE' è destinato alla realizzazione di attività formative indirizzate alla gente di mare per lo sviluppo dei nuovi mestieri del mare e della pesca.
La finalità generale dell'intervento proposto dalla Regione siciliana, in armonia con le innovazioni introdotte dalla programmazione del Fondo sociale europeo per il periodo 2007-2013, è quella di garantire un'offerta formativa di qualità nel territorio siciliano in grado di assicurare le competenze professionali necessarie a sostenere l'occupabilità di personale marittimo, e più in generale, del settore della nautica e della pesca.
Una offerta che si colloca, per quelle professioni che lo richiedono, nel pieno rispetto delle disposizioni emanate dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (e ove previsto anche d'intesa con il ministero della Istruzione, Università e della Ricerca), e con la normativa emanata dall'organizzazione Marittima Internazionale, contenute nella convenzione internazionale sugli standard minimi di addestramento e certificazione della gente di mare (STCW'95).
In particolare le proposte formative presentate sul bando devono concorrere a:

- integrare ed approfondire l'istruzione scolastica e/o professionale fornendo le conoscenze e i titoli necessari per inserirsi nel mercato del lavoro e nei percorsi di carriera della gente di mare;

- contrastare e prevenire la disoccupazione della gente di mare con particolare riferimento al personale marittimo che rischia di essere espulso dai processi produttivi in quanto privo di competenze.

La proroga garantisce una maggiore qualità di sistema – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Agroalimentare Sicilia – per via della necessità di dare credibilità ai progetti attraverso lo strumento dell’ATS che consente di coinvolgere le strutture di settore del territorio ed individuare in parte anche le platee di soggetti interessati alla partecipazione ai progetti corsuali di cui al bando.

venerdì 21 maggio 2010

AGROALIMENTARE: SIGLATO VERBALE CIGS IN DEROGA PESCATORI PORTO EMPEDOCLE



Firmato il 20 maggio u.s. presso la sala consiliare del Comune di Porto Empedocle l'accordo tra le OO.SS. e le associazioni dei datori di lavoro del comparto pesca della marineria empedoclina che consentirà a lavoratori degli oltre 60 pescherecci di usufruire della cassa integrazione in deroga per il periodo di mancata attività di pesca nel corso del 2009 non imputabile alla volontà dell’armatore ma legato alla crisi del settore. Una scelta, quella di accettare la misura previdenziale, che sarà finanziata con circa 370 mila euro attraverso la sede INPS di Agrigento.La cassa integrazione consentirà di mantenere in vita le piccole marinerie, nei giorni scorsi già i lavoratori di Sciacca e Licata avevano accettato la cassa integrazione in deroga.
Da subito, stando a quanto stabilisce il documento, i lavoratori potranno usufruire di circa 800 euro ciascuno in riferimento al mese di sospensione dell'attività lavorativa per “cause non imputabili alla volontà del lavoratore”. Presenti all'incontro, oltre ai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, il segretario regionale di Ugl Sicilia Giuseppe Messina, i rappresentanti di Federcoopesca e Federpesca Franco Catanzaro e Gaspare Giarratano e il Sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, che, oltre ad avere ospitato l'incontro nell'aula consiliare del Comune ha invitato gli addetti del comparto a puntare sulla programmazione e sul lavoro comune per ottenere migliori risultati.
Il vero timore, ad oggi, è che i fondi non bastino per colmare sia i debiti contratti nel periodo di inattività a causa del fermo biologico che eventuali future situazioni di emergenza che potrebbero assestare un colpo "mortale" ad un settore già profondamente provato.
E’ un momento difficilissimo per il comparto – dichiara Eugenio Bartocelli, Segretario UTL Agrigento, per via della riduzione dei profitti che pongono le imprese di pesca al margine del mercato. Serve uno sforzo comune con misure straordinarie per rilanciare la pesca siciliana- dichiara Giuseppe Messina (nella foto in piedi), Segretario regionale Ugl Agroalimentare Sicilia Messina - puntando sull’innovazione di processo, sull’aggiornamento e la formazione dei pescatori sui temi della sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro, sulla valorizzazione delle specie ittiche attraverso la tracciabilità affiancata da un efficace piano di comunicazione regionale a supporto dell’azione di sistema condivisa con le parti sociali.
L’ammortizzatore sociale in deroga per il comparto - prosegue Messina - rappresenta uno strumento innovativo che mira a supplire in parte ai mancati guadagni dei pescatori ma non sradica le cause della crisi congiunturale prima ancora che strutturale.

sabato 24 aprile 2010

MARINERIA DI SCIACCA: SIGLATO ACCORDO PER I LAVORATORI DELLA PESCA


Siglato in data 24/04/2010 presso la sede della Lega Navale di Sciacca il verbale di consultazione sindacale tra diverse societa' di armamento di Sciacca e le OO SS del comparto pesca che garantira' al personale imbarcato l'80% delle retribuzione tabellare di cui al CCNL per il periodo di inattivita' legato alla dichiarazione dello stato di crisi. Con la presenza di Federpesca attraverso la presenza del Vicedirettore nazionale Corrado Peroni e di Federcoopesca rappresentata dal Consigliere nazionale Franco Catanzaro, hanno partecipato alla tavola rotonda di presentazione dell'intesa Giuseppe Messina (nella foto), Coordinatore nazionale per le politiche pesca di UGL Agroalimentare, accompagnato dal Segretario Generale UTL Agrigento, Eugenio Bartoccelli e da Ignazio Venezia insieme alle organizzazioni confederali (CGIL e CISL rappresentate da Franco Colletti e Stefano Iacono). Con l'intesa unitaria di oggi, dichiara Giuseppe Messina, il personale imbarcato appartente alla marineria di Sciacca potra, beneficiare dell'ammortizzatore sociale in deroga a valere per il 2009 attraverso la sede locale INPS che eroghera' fino a un massimo di circa 351 mila euro. E' una risposta attesa dalla marineria, prosegue il Coordinatore nazionale di UGL Agroalimentare, che da una boccata di ossigeno al comparto in ginocchio per via della crisi generale appesantita da una normativa comunitaria asfissiante che ne ha aggravato i costi di gestione anche per via dell'entrata in vigore del regime di controlli. Servono percorsi complementari per garantire alternative reddituali ai pescatori, conclude Messina, e per questo stiamo lavorando per introdurre, attraverso l'Avviso n. 7 percorsi formativi e di riqualificazione attraverso progetti mirati finanziati dal FSE, azione fortemente voluta da Ugl Sicilia che ha promosso nel 2009 un disegno di legge, diventato norma di legge in Sicilia, che ha introdotto, per la prima volta, la formazione diretta al settore.

mercoledì 14 aprile 2010

LAVORO: SICILIA, SIGLATO ACCORDO QUADRO AMMORTIZZATORI SOCIALI 2010 INCLUSA PICCOLA PESCA


Definite le regole per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2010 in Sicilia. L'accordo quadro, concertato tra CGIL,CISL, UIL e UGL, i rappresentanti dei datori di lavoro e delle principali organizzazioni legate al mondo produttivo la Regione, l’Inps e Italia Lavoro, é stato firmato stamattina alla presenza dell'assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza, e del dirigente generale del Dipartimento Lavoro, Alessandra Russo. Il documento, definisce i criteri per l'accesso agli ammortizzatori sociali in deroga per il 2010, focalizzando l’attenzione sul sostegno al reddito dei lavoratori sospesi o che perdono il posto; mira a migliorare le tutele sociali delle piccole imprese che non possono utilizzare le misure previste dalla normativa nazionale come la cassa integrazione ordinaria e la mobilità e si propone di incrementare le azioni di politica attiva (formazione e riqualificazione, strumenti di orientamento, tirocini e work experiences) per aumentare le possibilità di nuova occupazione. Gli ammortizzatori in deroga potranno essere autorizzati solo dopo che le imprese e i lavoratori abbiano utilizzato tutti gli strumenti previsti dalla legislazione nazionale.
Soddisfazione esprime Giovanni Condorelli, Segretario Generale di UGL SICILIA, per l’accordo raggiunto che garantisce lo strumento dell’ammortizzatore sociale in deroga, estendendolo ad altre categorie come i soci lavoratori delle società cooperative, compresi i contratti di apprendistato e di somministrazione in una fase di crisi occupazionale acuta che si registra in Sicilia più che in ogni altra regione. Ci aspettiamo dal Governo nazionale – prosegue Condorelli – uno stanziamento almeno più del doppio rispetto al 2009 atteso che nel primo trimestre dell’anno in corso le richieste hanno già superato i circa 65 milioni di euro utilizzati lo scorso anno.
Il protocollo, che scadrà il prossimo 31 dicembre, dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Agroalimentare di Ugl Sicilia, prevede l'erogazione dei benefici anche ai pescatori, soci lavoratori delle cooperative di piccola pesca disciplinati dalla L.250/58, finora esclusi. E’ un grande risultato, sottolinea Messina, fortemente voluto da Ugl Sicilia, che introduce lo strumento di sostegno al reddito in un comparto, quale quello della piccola pesca artigianale, fortemente penalizzato dalla crisi economica e dalle restrizioni comunitarie.

martedì 13 aprile 2010

FORESTALI: RIPRESA TRATTATIVA CAMPAGNA ANTINCENDIO 2010



Avvio della campagna antincendio entro il 15 maggio e copertura finanziaria per attuare gli impegni assunti da Lombardo lo scorso maggio, sono alcuni degli impegni assunti dal Governo regionale nel corso dell’incontro presso la Presidenza della Regione alla presenza dell’Assessore regionale alle risorse agricole e alimentari, Titti Bufardeci, del Presidente del Comitato regionale per il lavoro, l’occupazione e le politiche sociali, Totò Cianciolo, del Dirigente Generale Azienda Foreste Demaniali, Salvatore Giglione, del Capo di Gabinetto dell’Assessorato regionale risorse agricole e alimentari, Michele Lonzi e delle OO.SS invitate all’incontro odierno.
Il Governo ha individuato ulteriori 28 milioni di euro da aggiungere ai 20 già iscritti nel capitolo 150514 del Disegno di legge n.471/bis, inserito nella manovra di bilancio, in corso di approvazione all’ARS, ed ha confermato alle OO.SS. l’intendimento di presentare nei prossimi giorni gli emendamenti a supporto della copertura finanziaria.
Dal confronto è emersa la volontà del Governo regionale di individuare un’unica regia per la trattazione del tavolo tecnico per il rinnovo del contratto integrato degli idraulico-forestali e agricolo-forestali della Regione Siciliana (CIRL).
Restano le perplessità sull’intera manovra e sui tempi tecnici che dovrebbero garantire l’avvio della campagna antincendio 2010 – è quanto afferma Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Agroalimentare Sicilia – L’attuale clima politico avvelenato che riecheggia nei corridoi intorno a Sala d’Ercole all’ARS non ci lascia sereni, prosegue Messina, pur apprezzando lo sforzo di Bufardeci, manteniamo lo stato di agitazione del settore in attesa di certezze che potranno arrivare solo a compimento dell’iter parlamentare.
Manteniamo lo stato di agitazione del settore – afferma Salvatore Damiano, Coordinatore regionale dello SNAF FNA Confsal – rispetto a quanto emerso dall’odierno confronto con il Governo regionale, in attesa del prossimo incontro programmato fra una decina di giorni, vigileremo sugli sviluppi della questione affinché i risultati siano positivi, certi e condivisi dai lavoratori forestali siciliani.

giovedì 8 aprile 2010

PESCA: UE, IL COMMISSARIO DAMANAKI DICE NO AL RINVIO DEL REGOLAMENTO MEDITERRANEO



Il Commissario europeo per gli affari marittimi e la pesca, Maria Damanaki , ha chiarito, intervenendo alla riunione del Consiglio dei ministri della pesca dell'Unione europea, che non vi sarà alcun rinvio per l'attuazione del Regolamento sul Mediterraneo, Reg. 1967/2006 del 21/12/2006, relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo e recante modifica del regolamento (CEE) n. 2847/93 e che abroga il regolamento (CE) n. 1626/94.
Il Commissario ha ricordato che gli Stati membri hanno avuto tre anni per attuare le norme che avevano approvata all'unanimità e che la Commissione, quindi, non consentirà un ulteriore ritardo.
"Nel corso della mia audizione – ha dichiarato la Damanaki - presso il Parlamento europeo avevo fatto notare che sono pienamente impegnata a migliorare la gestione della pesca nel Mediterraneo, al fine di conseguire una pesca sostenibile e di qualità."
Ispezioni recenti dimostrano che gli Stati membri non stanno adempiendo ai loro obblighi in materia di piani di gestione o nella designazione delle zone di pesca protette. Il Commissario ha sottolineato: "Come custode dei Trattati, la Commissione non avrà altra scelta che prendere le misure necessarie per garantire che la legislazione comunitaria venga rispettata. Io, pertanto, non esiterò a fare pieno uso degli strumenti previsti dai Trattati. "
C'è un senso di urgenza in tutto questo, perché molti stock sono in uno stato preoccupante. Più del 54% degli stock che sono stati analizzati dagli scienziati sono sfruttati in eccesso.
Per molti stock come il nasello, triglia di fango, gambero rosa, scampi o sogliola, gli scienziati raccomandano una riduzione drastica della mortalità tra 30 e 80%. Inoltre, non esistono dati sufficienti per un considerevole numero di stock importanti, per cui non sappiamo il loro stato attuale. "Questo – prosegue la Damanaki- è come giocare alla roulette russa, gli stock possono essere in salute o sull'orlo del collasso, semplicemente non lo so."
Dopo più di tre anni dalla sua entrata in vigore, "il livello di osservanza rimane totalmente insufficiente”. Gli Stati membri non hanno chiaramente fatto abbastanza per attuare le norme e per garantire la loro rispetto da parte dei pescatori. Il Commissario Damanaki preme perchè i servizi della Commissione agevolino l’ esecuzione del Regolamento, ma senza rimandare l’applicazione".
Il Commissario ha chiarito che il regolamento non vieta le pesche tradizionali. Al contrario, consente deroghe alle norme specifiche, a condizione che la valutazione scientifica indichi che il loro impatto sulle specie e sugli habitat è compatibile con gli obiettivi della PCP e fintanto che sono gestite nell'ambito di un piano nazionale.
Secondo la Damanaki la pesca nel Mediterraneo non può essere efficacemente gestita solo dal presente regolamento o dall’Unione europea. "Se vogliamo pari condizioni per il nostro settore della pesca, dobbiamo agire in Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico (ICCAT) e, più in particolare, nella Commissione generale della pesca per il Mediterraneo (CGPM). Solo per fare un esempio, il CGPM ha adottato la dimensione minima delle maglie di 40 mm quadrati, corrispondenti alle nostre disposizioni previste nel Regolamento del Mediterraneo.

venerdì 2 aprile 2010

PESCA, PROTOCOLLO INTESA SETTORE ITTICO TRA MIPAF E RINA


Sottoscritto a Roma, nei giorni scorsi, il “Protocollo d’intesa relativo allo sviluppo e monitoraggio di progetti a supporto del settore ittico” tra il Mipaf ed il Registro Navale Italiano.
Il pescato di oggi può compromettere un’analoga ricchezza per il domani? A questa domanda vogliono rispondere i nuovi schemi certificativi a tutela delle riserve ittiche e dell’ambiente marino quale risorsa naturale, fonte di benessere ed opportunità di lavoro per le generazioni attuali e future.
RINA si propone quale partner di riferimento delle aziende interessate a percorsi di sostenibilità nel settore ittico.
Il mare, fonte di incommensurabile ricchezza e da sempre patrimonio di benessere per l’uomo, è purtroppo esposto in misura crescente al rischio di compromissione dell’ecosistema. Ancora oggi risulta oggetto di diverse minacce, ne è un esempio la pesca illegale esercitata in gran parte da flotte straniere nel Mare Mediterraneo – dichiara Giuseppe Messina, Coordinatore nazionale politiche pesca di Ugl Agroalimentare - danneggiando le marinerie comunitarie intente a rispettare le rigide regole dell’UE. La pesca praticata dalle flotte extracomunitarie spesso si spinge a livelli eccessivi per intensità, metodi di cattura e tipo di approccio nei confronti dell’ambiente marino e delle specie a rischio con conseguente depauperamento dei mari e concreto rischio di tracollo occupazionale per gli armatori e gli equipaggi comunitari.
In coerenza con il Sistema Mare, progetto integrato per il mondo della pesca del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, l’iniziativa del Registro Italiano Navale apre un fronte nuovo nella gestione responsabile delle risorse del mare – sottolinea Messina – che ne sottolinea l’importanza, il progetto vuole analizzare e sviluppare le prospettive della certificazione del prodotto pescato e presentare la sottoscrizione del Protocollo d’intesa relativo allo sviluppo e monitoraggio di progetti a supporto del settore ittico come momento innovativo di processo”.
“Il Registro Italiano Navale, da sempre impegnato per assicurare e accrescere le qualità della vita e la tutela dell’ambiente - dichiara il presidente Gaspare Ciliberti - conferma, con la sottoscrizione del Protocollo con il Mipaf, il proprio impegno a protezione del patrimonio ittico nazionale, promuovendo la migliore scelta ambientale possibile, adoperandosi nella prevenzione dell’esaurimento di quella che rappresenta la più importante fonte alimentare rinnovabile del mondo”.
“Certificare i comportamenti virtuosi diventa quindi un’esigenza precisa per la tutela di tutti. L’iniziativa del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, assunta dal Sottosegretario delegato alla Pesca, on. Antonio Buonfiglio, di dare corpo ad una estesa azione di promozione della qualità e della tracciabilità certificate, attraverso un protocollo d’intesa con l’Ente certificatore italiano per eccellenza, rappresenta - afferma il presidente di Federpesca, Luigi Giannini - un momento di significativa e concreta innovazione per il settore”.

mercoledì 31 marzo 2010

SANTA PASQUA 2010 - MESSAGGIO DEL SANTO PADRE


"Cristo Risorto è “la speranza di un futuro migliore”, uniti a Lui “diventiamo apostoli di pace e messaggeri di una gioia che non teme il dolore
Dalle note del Surrexit Dominus, Benedetto XVI

Tratto da: www.ratzingerbenedettoxvi.com

martedì 30 marzo 2010

PESCA: CRP, SEDUTA STRAORDINARIA CON COMMISSIONE PESCA DEL PARLAMENTO EUROPEO


Valorizzazione della pesca artigianale, approccio ecosistemico in una visione regionale come prospettiva mediterranea di sviluppo della pesca, riforma condivisa della PCP, ruolo legiferante della Commissione in attuazione del Trattato di Lisbona, sono alcune delle linee direttrici che il Presidente della Commissione Pesca del Parlamento Europeo, on.le Fraga Estevez (NELLA FOTO), ha affrontato nel corso del Consiglio Regionale Pesca, riunitosi in seduta straordinaria allargata ad altre autorità.
L’Assessore regionale per le risorse agricole e alimentari, Titti Bufardeci, ha affrontato, nel corso della relazione introduttiva ai lavori, diversi temi, partendo proprio dal fondamentale ruolo del Parlamento europeo nel settore della pesca e della Commissione pesca in particolare che, con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, potrà legiferare in materia essendo dotata di maggiori poteri: Bufardeci ha evidenziato le difficoltà di applicazione dei diversi regolamenti Ue per la specificità del comparto pesca siciliano composto da piccole imprese, nonché la questione legata all’uso di taluni attrezzi di pesca come la Ferrettara; nonché le difficoltà connesse alla pesca del tonno rosso. Argomenti questi ultimi ripresi da Angelo Mancuso, Presidente regionale Federcoopesca, nel suo intervento enfatizzando la necessità di rivedere le restrizioni su attrezzi come la Ferrettara, palangaro, Arpione e Lenze. Con Federcoopesca Sicilia, il rappresentante della pesca artigianale siciliana, Francesco Salmeri – componente CRP – e Nino Accetta, componente Ugl Sicilia in seno al Consiglio, Ugl Agroalimentare Sicilia ha consegnato un Memorandum ai Rappresentanti della Commissione Pesca UE, all’Assessore Titti Bufardeci, al Presidente della III° Commissione all’ARS, Salvino Caputo, ad Antonello Antinoro Componente Commissione Pesca al Parlamento Europeo, al Dirigente Generale Pesca in Sicilia, Gianmaria Sparma, nonché a tutti i rappresentanti datoriali e delle istituzioni presenti all’incontro. Nel corso del suo intervento ai lavori del CRP, Giuseppe Messina, Coordinatore nazionale politiche pesca di UGL Agroalimentare, ha precisato che: “La tutela del lavoro dovrà costituire il paradigma sul quale costruire politiche europee coerenti con la Strategia di Lisbona, che mirino ad introdurre modelli di sviluppo solidali ed incentrati sul complessivo miglioramento di vita dei lavoratori.” Per Messina è necessario modernizzare l’industria del mare puntando sull’innovazione tecnologica di processo, mirando all’internazionalizzazione dei prodotti ed alla valorizzazione della pesca artigianale, strettamente collegata con il territorio ed incentrando gli interventi verso la riscoperta del valore antropologico, turistico ed enogastronomico della risorsa mare, contenitore di nuova vitalità e fonte di reddito futuro per i lavoratori del mare, opportunamente formati e riqualificati. Sul sistema di controlli, che entrerà in vigore nei prossimi mesi, Ugl Agroalimentare Sicilia – sottolinea che è necessario restituire al pescatore il ruolo di “Guardiano del mare”, derogando l’applicazione del regolamento per la piccola pesca artigianale, così come pare esagerato sottoporre i pescatori artigiani ai controlli per lo sbarco dei grandi pelagici oggetto di pesca artigianale.

CONSIGLIO REGIONALE DELLA PESCA: PRESENTATO MEMORANDUM PESCA


Si pubblica, di seguito, il "MEMORANDUM PESCA" presentato nel corso della seduta straordinaria del Consiglio Regionale della Pesca alla presenza della Commissione Pesca del Parlamento Europeo.
Il Documento contenente le proposte per il Parlamento Europeo è stato redatto da Ugl Agroalimentare Sicilia di concerto con Federcoopesca Sicilia ed il Rappresentante della pesca artigianale in Sicilia.

PARLAMENTO EUROPEO COMMISSIONE PESCA

CONSIGLIO REGIONALE PESCA

Seduta Straordinaria


MEMORANDUM PESCA


Palazzo dei Normanni


Palermo, 30 marzo 2010


INDICE


1. Il quadro di riferimento ….. 3

2. Alcune considerazioni critiche e prospettiche …..3

3. Appunti e proposte su specifici attrezzi da pesca …..5

4. Conclusioni e saluti …..7


1. IL QUADRO DI RIFERIMENTO

Nel ”Rapporto annuale di esecuzione del FEP” emanato nel giugno 2009 dalla Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è emerso come l’attuazione dell’Asse 1 nel corso del 2008 non è stata completa e non ha coinvolto tutte le misure contenute nel Programma Operativo e previste dal Fondo Europeo della Pesca.
Le cause di questo ritardo nel dare completezza all’avvio dell’Asse 1 sono state addebitate alla grave situazione di emergenza in cui versava la flotta da pesca italiana a causa del caro gasolio per le enormi difficoltà riscontrate nel rendere economicamente appetibili ed immediatamente fruibili le misure diverse da quella di arresto temporaneo.
La crisi del gasolio, infatti, ha reso necessario un intervento tempestivo e prioritario da parte della Pubblica Amministrazione, in coerenza e con il supporto garantito con il Reg. (CE) n. 1198/2006 e con il Reg. (CE) n. 744/2008, che desse immediato supporto agli operatori del settore evitando la fuoriuscita dal settore a causa del fallimento della loro attività economica.
A tal uopo, il Rapporto ha sottolineato che la flotta da pesca italiana non ha alcuna somiglianza con quelle dei Paesi nordici e continentali dell’Unione Europea in quanto è costituita per la gran parte da piccole imbarcazioni la cui attività si regge su equilibri economici molto più fragili e sensibili agli shock avversi come il caro gasolio.
In un Paese come l’Italia le misure che potevano costituire un sostegno agli operatori del settore hanno quindi dovuto avere necessariamente una corsia preferenziale rispetto alle altre.
Anche volendo attribuire un peso relativo a quella che si presentava come un’emergenza
nazionale non bisogna comunque dimenticare che il successo dell’attuazione di una misura
dipende da molteplici fattori ed il principale di essi è l’appetibilità economica della misura
stessa.
Il quadro descritto dal Rapporto del MIPAF evidenzia alcuni limiti nella strategia adottata dall’UE negli scorsi anni sul Mediterraneo, incapace di invertire una caduta a picco della redditività delle imprese di pesca con un innalzamento della fuoriuscita dei lavoratori dalla filiera ittica.

2. ALCUNE CONSIDERAZIONI CRITICHE E PROSPETTICHE

E’ per queste considerazioni che rivendichiamo un cambio di rotta della politica comunitaria nel Mediterraneo.
I contenuti della Politica Comune della Pesca che regolamenteranno la filiera su tutto il territorio europeo dovranno essere incentrati sulle misure socio-economiche combinate a quelle di conservazione delle risorse del mare.
L’uomo in quanto lavoratore deve essere posto al centro delle dinamiche decisionali, siamo consapevoli della necessità di regolamentare lo sforzo di pesca, ma occorre, rispetto alle scelte del passato da parte dell’UE che hanno prodotto scarsissimi effetti, assegnare pari dignità alla garanzia di un reddito equo e sostenibile per il pescatore e la propria famiglia.
La politica di arresto definitivo è condivisibile nella misura in cui saranno parallelamente individuate altrettante misure di supporto e sostegno al reddito con indubbi sacrifici in termini di impegno finanziario da parte dell’UE.
Dietro ogni demolizione di una imbarcazione da pesca si cancella la storia di un gruppo umano altamente specializzato ed il mestiere di tanti decenni, con la conseguente necessità di trovare una risposta al pescatore disoccupato.
Ecco perché accanto alla scelte di conservazione delle specie ittiche e di tutela dell’ambiente marino occorre introdurre strumenti efficaci di contrasto alle nuove forme di povertà come l’ammortizzatore sociale per 12 mesi, estensibile a 24, accompagnato da una concreta politica attiva del lavoro attraverso percorsi di orientamento, formazione e riqualificazione del pescatore licenziato allo scopo di ricollocarlo nel settore o incentivarlo ad altra forma di occupazione.
E’ in tale direzione che esprimiamo serie perplessità in ordine al mantenimento di una massiccia politica di arresto definitivo dell’attività di pesca, attesa la mancanza di chiarezza sull’utilizzo di strumenti di supporto al reddito dei pescatori licenziati e di ricollocazione con adeguati percorsi di orientamento e riqualificazione professionale, nonché di un piano straordinario di investimento verso natanti ad basso impatto ambientale ed altamente tecnologici e verso impianti a terra (trasformazione, acquacoltura, etc.) per la standardizzazione delle produzioni ittiche certificabili.
La pesca siciliana è soffocata non solo dalle restrizioni comunitarie ma anche dalla scarsa informazione, dalla mancanza di politiche formative in favore dei nostri pescatori siciliani che no reggono il confronto con i propri colleghi europei; oltre alla carenza di incentivi di natura creditizia e fiscale (credito d’imposta, etc.) . L’attuale applicazione di norme molto restrittive sulle quote di pescato, sulle modalità e tempi di pesca, hanno contribuito ad amplificare le conseguenze di una crisi strisciante sia per la classe imprenditoriale che, conseguentemente per i lavoratori dipendenti.
in merito alla pesca illegale occorre attivare mezzi efficaci di contrasto al fenomeno che danneggia non solo in termini socio-economici il settore, ma anche per l’impatto sul delicato sistema marino.
Intanto è opportuno applicare le norme sulla tracciabilità del prodotto anche all’attività di pesca dei diportisti, i quali potrebbero essere obbligati ad iscriversi in un apposito albo tenuto presso le Regioni, nonché rispettare le misure minime di sicurezza.
La gestione, attraverso i Piani di gestione della fascia costiera, dei tratti di mare affidati a Consorzi di pescatori con la presenza di diportisti potrebbe essere uno strumento di contrasto al fenomeno della illegalità.


3. APPUNTI E PROPOSTE SU SPECIFICI ATTREZZI DA PESCA

Che il settore stia attraversando un periodo di crisi profonda oramai questo è sotto gli occhi di tutti ma che l’emanazione di alcuni Regolamenti Comunitari hanno di fatto segnato la fine delle Imprese di Pesca di tutto il Meridione d’Italia, questa sembra sia una cosa voluta.
Precisiamo “sembra” perché sarebbe assurdo pensare che chi decide sulle sorti del futuro della pesca Comunitaria non abbia contezza di quali ripercussioni possa avere nel tempo una decisione rispetto ad un’altra sulle sorti delle imprese e delle migliaia di lavoratori del mare.
E’ chiaro e lampante davanti a tutti che a distanza di dodici anni dall’emanazione del Regolamento 1239/98 (attrezzo ferrettara definita quale rete da posta derivante ai sensi dell’art.11 dello stesso regolamento) questo non abbia fatto altro che generare disoccupazione e illegalità dovuta alla disperazione degli operatori del settore.
Che si sia esagerato nei tempi passati, riferendoci agli operatori, è sicuramente un dato di fatto ma chiudere completamente e fare fallire il settore della Pesca costiera è un assurdo.
Il riferimento va a quanti impiegano l’attrezzo cosiddetto “Ferrettara” che anno dopo anno hanno visto svanire la possibilità di risorsa economica a favore delle circa 400 imprese di pesca e purtroppo anche dei circa 2.000 pescatori che di fatto oggi rischiano il proprio posto di lavoro. Penso proprio che nel meridione questo non sia possibile, soprattutto se si esaminano i dati sulla disoccupazione e sulla crescita.
La limitazione imposta dal Regolamento sopra citato non nasce da una valutazione di impatto sulle specie protette, anche perché su questo tipo di attrezzo nessuno studio è stato finora attuato, ma si è voluto procedere sulla scorta di informazioni infondate che hanno dato vita all’emanazione dell’allegato VIII che vieta la cattura di talune specie ittiche ivi compreso il Pesce Spada.
Sarebbe stato utile e più consono un apposito studio su questo attrezzo per verificare quale incidenza lo stesso abbia nei confronti della specie protetta che dai pescatori è sempre stata salvaguardata.
Approfittiamo di questo momento di confronto per trasmetterVi quelle che sono le sensazioni sempre più concrete che oggi gli operatori del settore della pesca costiera avvertono e cioè quelle che se non si mette mano ad una rivisitazione di quel Regolamento vedrà ancora di più costrette le nostre Imprese di Pesca a licenziare i propri dipendenti riducendo i costi del personale e quindi di gestione per non chiudere l’attività patrimonio culturale delle marinerie.

A questo punto formuliamo delle richieste, certi che ne farete un buon uso:

1) Avviare un progetto di ricerca sull’attrezzo cosiddetto “Ferrettara” che ne determini una volta e per tutte quale incidenza lo stesso abbia nei confronti delle specie protette facendo salire a bordo dei nostri pescherecci i Commissari UE oltre la ricerca scientifica a Voi gradita;

2) Portare la lunghezza della rete a 5.000 metri con maglia 180 mm poiché sarebbe antieconomico sotto questa soglia di lunghezza;

3) I limiti di pesca per le miglia dalla costa devono essere quelle autorizzate in Licenza di pesca per ogni imbarcazione;

4) L’eliminazione dell’Allegato VIII, che ha dell’assurdo poiché rende completamente inutilizzabile detto attrezzo;

5) In attesa che si completi lo studio di settore sull’uso dell’attrezzo cosiddetto “Ferrettara”, prevedere una deroga all’allegato VIII per la cattura del pesce spada, del tonno e dell’alalunga per un periodo limitato tra il 1° maggio ed il 31 luglio.

I problemi certo non finiscono qui c’è da far constatare anche il fallimento che la Politica Europea ha avuto nell’emanazione del Regolamento n. 1967 del 21 dicembre 2006 del Mediterraneo che non ha saputo coinvolgere i ns. vicini paesi Africani che di fatto continuano con la loro Politica di pesca lasciando a noi i divieti imposti dai ns. Regolamenti che hanno allargato, i divieti imposti dall’allegato VIII al Regolamento 1239/98, anche ai cosiddetti “attrezzi da posta”.
Questo in sintesi ha significato che i nostri vicini di casa mediterranei pescano liberamente i prodotti ittici a noi vietati dai Regolamenti come per esempio il Pesce Spada e noi compriamo da loro quello che una volta pescavamo.
Insomma, oltre il danno la beffa.
Aggiungiamo a quanto evidenziato ciò che sta accadendo intorno alla pesca del Tonno che ha di fatto messo in crisi ancora di più chi usa gli attrezzi “Palangaro”, “Arpione” e “Lenze” che non avendo quota Tonno sono diventati anche loro illegali.
Ci si chiede quanto incide in una stagione di pesca la cattura del Tonno sull’attività svolta dalla piccola pesca?
Come si può considerare alla stregua delle altre attività la pesca con “Arpione” effettuata dalle FELUCHE (uniche al mondo tra Scilla – Bagnara Calabra e Messina)?
Gli interrogativi posti spingono alla necessità di dovere ragionare anche intorno all’attività di cattura delle FELUCHE e attuare politiche di salvaguardia per salvare dalla crisi anche queste Imprese di pesca che, di fatto, basano su questo tipo di cattura, in via esclusiva, la loro attività.


Formuliamo le nostre proposte in merito:

1) Riconsiderare le quote tonno a favore dei Palangari;

2) Aumentare le quote accidentali e non assoggettarle all’osservanza degli sbarchi autorizzati;

3) Dare la possibilità alle feluche di catturare senza limiti il tonno vista l’esigua quantità che ogni una di loro può pescare durante la stagione di pesca. Di fatto questo tipo di imbarcazioni lavora 5 mesi l’anno andando per il rimanete periodo in disarmo.
4) Introdurre precisi divieti alla pesca sportiva di cattura, sbarco e commercializzazione del tonno.

L’impianto complessivo del Regolamento per i Controlli all'attività di pesca 1010/2009, adottato il 22.10.09 e pubblicato sulla G.U. della UE, n. L 280 del 27 ottobre 2009 sembra commisurato alle esigenze delle imprese medio grandi della filiera, mentre in realtà il nostro indotto si qualifica per realtà microimprenditoriali; le quali vanno sostenute e tutelate
La pesca illegale, in particolare, sottrae risorse ingenti a quella legale e professionale depauperando senza controllo gli stocks ittici, falsando il sistema d'acquisizione dei dati di pesca e catturando esemplari sottotaglia e di specie protette o a rischio d'estinzione.Inoltre, immette nel mercato clandestino pesce al di fuori dei controlli e degli adempimenti sanitari, amministrativi e fiscali.Gran parte di questa situazione (che, a seconda della specie, incide anche sino al 20%) è dovuta anche alla presenza di bandiere di comodo nel Mediterraneo e alle attività di lobbyes internazionali specie per i grandi pelagici.


4. CONCLUSIONI E SALUTI

In conclusione, occorre che l’UE, attraverso il Commissario alla pesca, compia lo sforzo di riscrivere le regole poste a governo delle scelte economico-politiche non solo in materia finanziaria ma anche e soprattutto in tema di politiche sociali e del lavoro, ponendo al centro delle scelte i valori e la mediterraneità della pesca, guardando al partenariato con i Paesi del Magreb.
Il processo di cambiamento dovrà essere incentrato sulla qualità delle scelte, attraverso percorsi condivisi e incentrati sul dialogo sociale eticamente sostenibile.
La tutela del lavoro deve costituire il paradigma sul quale costruire politiche europee coerenti con la Strategia di Lisbona che mirino ad introdurre modelli di sviluppo solidali ed incentrati sul complessivo miglioramento della qualità di vita dei lavoratori.
E’ necessario modernizzare l’industria agroalimentare, ed al suo interno la pesca, attraverso l’innovazione tecnologica dei processi, l’internazionalizzazione dei prodotti e la valorizzazione delle fasce costiere in un percorso complessivo di rilancio della pesca artigianale incentrato sulla riscoperta del valore antropologico,turistico ed enogastronomico della risorsa mare.
Occorre incentivare la lotta contro le frodi, contro il lavoro irregolare, migliorando le condizioni di sicurezza dei pescatori operanti a bordo delle imbarcazioni da pesca come degli addetti impegnati nelle strutture a terra.
La Commissione Europea della Pesca ha il dovere di fornire risposte adeguate a chi opera nel settore, che rappresenta fonte di reddito ed occupazione (circa 20.000 addetti tra diretto ed indotto) indispensabile per la Sicilia martoriata dall’assenza di grandi industrie, garantendo produzione e occupazione, la pesca soffre il difforme quadro normativo rispetto della applicazione delle norme da parte di chi importa prodotto privo di elementi conoscitivi.
Puntare sulla competitività della pesca siciliana e meridionale è necessario ed imprescindibile, ma non è sui prezzi che si gioca la partita né sulla intrinseca qualità della specie ittica, semmai sulla cosiddetta “qualità di processo”.
La tracciabilità dei prodotti dal momento della cattura al consumo finale, la possibilità cioè per il consumatore di riconoscere in trasparenza l’intero percorso di filiera è determinante per porre a riparo il sistema dalle ingerenze esterne di una globalizzazione senza regole.

Salutando con immenso piacere la nomina del nuovo Commissario europeo alla pesca, non possiamo che sperare nella importanza che Ella saprà dare alle nostre richieste certi che comprenderà che da questo dipenderà la vita di molte Imprese di Pesca Siciliane e di conseguenza della conservazione dei posti di lavoro.
Fino a quando non saranno resi attuati i PGL in Sicilia che modernizzeranno la gestione degli specchi acquei nel rispetto dell’ecosostenibilità e dell’ambiente marino, si chiede la deroga all’applicazione del regolamento sui controlli per la pesca artigianale.
Con cordialità,

Rappresentante Pesca Artigianale
Consiglio Regionale Pesca
Sig. Francesco Salmeri

Rappresenta Ugl Pesca Sicilia
Consiglio Regionale Pesca
Rag. Antonino Accetta

Dott. Angelo Mancuso
Presidente Federcoopesca Sicilia

Dott. Giuseppe Messina
Segretario Regionale
Federazione Agroalimentare
UGL SICILIA

ELEZIONI LAZIO: POLVERINI PRESIDENTE


Finalmente abbiamo assistito nella regione Lazio ad una bella ed emozionante competizione elettorale fra la Polverini (nella foto) e la Bonino"
E' questo il commento di Giovanni Condorelli Segretario Generale dell'Ugl in Sicilia."A questo punto -conclude Condorelli - al neo Presidente Polverini, non rimane altro che mettere in campo i 60 punti del suo programma e dimostrare a tutto il popolo laziale, quali sono le sue doti personali di donna impegnata nel sociale, accanto alla gente e per la gente, nell'interesse primario della democrazia".
Per Giuseppe Messina - Coordinatore nazionale politiche della pesca di Ugl Agroalimentare - l'elezione della Polverini è il risultato della volontà di cambiamento e rinnovamento dei laziali. Con più del 27% dei voti ottenuti dalla Lista, dal Presidente Polverini ci aspettiamo una energica azione di governo incentrata su nuove dinamiche che puntino sul rilancio del lavoro e dell'economia, valorizzando settori produttivi in crisi come la pesca e la filera del mare.

giovedì 25 marzo 2010

PESCA: PALERMO, IN VISITA PRESIDENTE COMMISSIONE PESCA DEL PARLAMENTO EUROPEO



Si terrà il 30 marzo p.v. presso la sede di Palazzo dei Normanni di Palermo una seduta straordinaria del Consiglio Regionale della Pesca in occasione della visita della delegazione dei componenti della Commissione Pesca del Parlamento Europeo, guidata dal Presidente, on.le Carmen Fraga Estevez.
E’ una straordinaria occasione di confronto con i vertici della pesca comunitaria - dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Agroalimentare Sicilia – in una fase delicata nelle relazioni tra l’UE e l’Italia. La recente contrapposizione sulle scelte legate alla pesca dei grandi pelagici che ha portato ad una ulteriore restrizione dell’attività produttiva ha confermato una strategia comunitaria che, nonostante l’insediamento della nuova Commissione – guarda ottusamente alle lobby economico-finanziarie interessate alla pesca nei mari del Nord Europa.
La corretta attuazione dei principi contenuti nel Libro Verde, il processo di riduzione dello sforzo di pesca, la sostenibilità ed il pieno rispetto dell’ambiente marino – prosegue Messina - non possono prescindere dal restituire al pescatore la consapevole responsabilità dei mari attraverso un ventaglio di strumenti operativi come il Piano di Gestione Locale accompagnato da una efficace ed efficiente applicazione di strumenti di sostegno al reddito e di politiche attive del lavoro in favore di tutti quei pescatori e lavoratori della filiera ittica interessati da restringimenti produttivi in attuazione di precise scelte normative. L’azione del Governo regionale e dell’Assessore Titti Bufardeci nello specifico conclude Messina - diviene fondamentale per affiancare alle scelte comunitarie e nazionali una serie di strumenti di supporto indispensabili per allineare la politica siciliana al sistema di regole sancite dal Libro Verde all’attuale fase congiunturale di crisi aggravata da una fase strutturale che necessita dell’ammodernamento dei processi lungo la filiera del mare puntando sulla qualità di sistema e sulla certificazione del prodotto-processo siciliano supportato da un regime di controllo dei prezzi dalla produzione al consumo.

martedì 23 marzo 2010

PESCA: C.R.I., CHIESTA APPLICAZIONE CIGS IN DEROGA PICCOLA PESCA


Chiesta l’estensione dell’istituto dell’ammortizzatore sociale in deroga anche al settore della piccola pesca artigianale disciplinato dalla L. n.250/58 nel corso della seduta della Commissione Regionale per l’Impiego del 25 febbraio u.s. come da Verbale approvato nella seduta del 22/03/2010.
Abbiamo già presentato la bozza di accordo regionale per l’estensione della CIGS in deroga in favore del comparto della piccola pesca artigianale all’Assessore Lino Leanza – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale agroalimentare e Componente della CRI presso l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. In Veneto ed il Calabria i benefici sono stati estesi ai pescatori imbarcati nelle cooperative disciplinate dalla L. n.250/58 – precisa Messina – attraverso l’utilizzo di parte del fondi stanziati dal governo nazionale attraverso la Conferenza Stato-Regioni. Dello stesso parere il Componente CRI di ConfCooperative, Nino Maraventano il quale ha dichiarato che: “…è indispensabile l’inclusione del comparto della piccola pesca disciplinato dalla L. n.250/58 per le gravi difficoltà nel rinnovamento strutturale aggravato dalla crisi economica nazionale ed internazionale”. Ci aspettiamo dall’’Assessore al lavoro Leanza – conclude Messina - una presa di posizione sulla questione sollevata da Ugl Agroalimentare per dare certezza alle centinaia di lavoratori del mare ad oggi preclusi dai benefici della CIGS in deroga rispetto ad altre categorie.

lunedì 22 marzo 2010

Commissione Regionale Impiego ESTRATTO Seduta del 25 febbraio 2010



Si riporta di seguito il testo relativo all'intervento del Componente Giuseppe Messina sulla estensione della Cigs in deroga alla piccola pesca.

sabato 20 marzo 2010

PESCA: NOVELLAME, CHIESTA PROROGA


Chiesta dalle associazioni datoriali all’Assessore regionale per le risorse agricole e alimentari, on.le Titti Bufardeci, ed al dirigente Generale agli interventi pesca, Gianmaria Sparma, la proroga della pesca del novellame in Sicilia nel corso della seduta del Consiglio Regionale della pesca del 17 marzo 2010.
Per Ugl Agroalimentare Sicilia – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale – va rivisto il calendario che autorizzava la pesca speciale del novellame per il 2010 nei Compartimenti Marittimi siciliani, attività che rappresenta un momento reddituale importante per i pescatori, vanificato dalle avverse condizioni meteorologiche che hanno imperversato dall’inizio del corrente anno. Chiediamo, in tal senso, – conclude Messina – che l’Assessorato regionale pesca si faccia carico di intercedere con il Ministro Luca Zaia per ottenere l’autorizzazione alla proroga in Sicilia, che consentirebbe ai pescatori di poter completare la campagna di pesca.

giovedì 18 marzo 2010

PESCA: BUFARDECI, DA VERTICE DOHA NESSUNO STOP A TONNO ROSSO



(Fonte ASCA) - Dal vertice di Doha, dove era riunita la commissione Cities, arrivano buone notizie per il futuro sulla pesca del tonno rosso. ''La proposta di inserire il tonno rosso nell'allegato uno - spiega l'assessore alle risorse agricole della regione Siciliana, Titti Bufardeci - e' stata bocciata''.

Al di la' del valore politico della decisione assunta dal comitato, Bufardeci sottolinea la forte importanza di questa scelta per la pesca siciliana: ''si rischiava di cancellare un pezzo della nostra tradizione alimentare e culturale, creando al tempo stesso danni all'industria peschiera, gia' segnata da una forte crisi strutturale. Siamo stati al fianco dei nostri pescatori e siamo contenti di questo risultato.

Una scelta giusta, perche', come sosteniamo da tempo, non ci sono indicatori scientifici tali da dover considerare il tonno rosso una specie a rischio''. Ma non sara' caccia indiscriminata.

''Esistono le quote e vanno rispettate - spiega Bufardeci - anche perche' il modello di pesca che vogliamo far crescere e' quello di un sistema compatibile con il mare e la sua tutela. Stiamo orientando, proprio lungo questa direzione, le scelte strategiche per il futuro della pesca siciliana, con la volonta' di utilizzare le risorse che il fondo europeo mette a nostra disposizione per garantire sicurezza a bordo dei natanti, e per creare una nuova dimensione professionale del pescatore, che dovra' essere, sempre di piu', la sentinella del mare, cogliendone i frutti ma tutelando al tempo stesso le preziose risorse che ci offre madre natura''.

Proseguendo su questa linea, continua Bufardeci, ''ora riteniamo necessario il ricorso a interventi di carattere scientifico per definire le modalita' ottimali per uno sfruttamento sostenibile dello stock. E' comunque certo che una specie cosi' preziosa non debba essere svalutata da una commercializzazione massiva e indistinta''.

Resta uno spiraglio di speranza per i pescatori siciliani danneggiati dalle restrizioni dell'Ue sulla pesca del tonno rosso - dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Agroalimentare Sicilia - è necessario, nel rispetto delle attuali quote assegnate, affidare alla ricerca scientifica il futuro di tale attività. Auspichiamo che ferrettara e palangaro possano costituire attrezzi da pesca di riferimenti della pesca artigianale senza gli attuali limiti ed imposizioni per garantire il ritorno a livelli di reddito soddisfacenti per i pescatori siciliani.

martedì 9 marzo 2010

AGRICOLTURA: REVOCA SOSPENSIONE TRIBUTI E SITUAZIONI DEBITORIE IMPRESE AGRICOLE


Con decreto assessoriale del 24 febbraio 2010, pubblicato nella GURS n.9 del 26/02/2010 l’Assessore all’economia, on.le Michele Cimino ha revocato il Decreto del 29/01/2010 concernete la sospensione della riscossione dei tributi di spettanza regionale e congelamento delle situazioni debitorie pregresse relative alle imprese del settore agricolo.
Di seguito si pubblica il Decreto nella sua interezza con le motivazioni addotte in premessa.

ASSESSORATO DELL’ECONOMIA
DECRETO 24 febbraio 2010.
Revoca del decreto 29 gennaio 2010, concernente sospensione della riscossione dei tributi di spettanza regionale e congelamento delle situazioni debitorie pregresse relative alle imprese del settore agricolo e artigianale.

L’ASSESSORE PER L’ECONOMIA

Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.R. 26 luglio 1965, n. 1074, recante norme di attuazione dello Statuto della Regione in materia finanziaria;
Visto il Testo Unico sull’ordinamento del governo e dell’amministrazione regionale, approvato con D.P.Reg. del 28 febbraio1979, n. 70 e sue successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge regionale 5 settembre 1990, n. 35, recante “Istituzione e disciplina del servizio di riscossione dei tributi e delle altre entrate”;
Vista la legge regionale n. 10/2000 e sue successive modifiche ed integrazioni ed in particolare l’art. 2;
Vista la legge regionale n. 19/2008;
Visto il D.P.Reg. n. 12 del 5 dicembre 2009 recante il regolamento di attuazione del titolo II della legge regionale n. 19/2008;
Visto il proprio decreto n. 2 del 29 gennaio 2010 e l’allegata circolare n. 1 del 29 gennaio 2010 parte integrante, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 7 del 12 febbraio 2010, attuativi della deliberazione della Giunta regionale n. 529/2009, concernenti la sospensione della riscossione ed il congelamento delle situazioni debitorie pregresse dei tributi afferenti le
entrate tributarie di competenza regionale per un periodo di dodici mesi;
Tenuto conto del contenuto della deliberazione n. 527 del 15 dicembre 2009, con la quale la Giunta regionale si è determinata a “sollecitare il Governo nazionale, e per esso, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ed il Ministero dell’economia e delle finanze ad assumere con immediatezza, entro la prima seduta utile del Consiglio dei Ministri, gli adempimenti connessi alla
richiesta della dichiarazione dello stato di crisi del mercato dei comparti agricolo, ortofrutticolo, vitivinicolo, cerealicolo, olivicolo, zootecnico e florivivaistico regionali, di cui alle deliberazioni della Giunta regionale n. 379 del 29 settembre 2009 e n. 417 del 27 ottobre 2009, al fine della sospensione degli adempimenti relativi ai versamenti tributari e previdenziali, della proroga delle cambiali agrarie e della tempestiva attivazione delle misure di sostegno per le imprese agricole siciliane”.
Ritenuta pertanto l’opportunità, anche ai fini della più efficace e compiuta tutela dell’interesse pubblico connesso al sostegno dei comparti agricoli in crisi, di dovere ricondurre le misure previste dal predetto decreto n. 2 del 29 gennaio 2010 e dell’allegata circolare n. 1 del 29 gennaio 2010 parte integrante, nell’ambito della più generale iniziativa formalmente assunta dal Governo
regionale con la citata deliberazione n. 527 del 15 dicembre 2009 nei confronti dei competenti organi del Governo nazionale ed anche in sede comunitaria, revocando nelle more il citato decreto n. 2 del 29 gennaio 2010 e l’allegata circolare n. 1 del 29 gennaio 2010 parte integrante;

Decreta:
Articolo unico
Per le motivazioni specificate in premessa, il decreto assessoriale n. 2 del 29 gennaio 2010 e l’allegata circolare n. 1 del 29 gennaio 2010 parte integrante, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana n. 7 del 12 febbraio 2010, sono revocati.

Il presente provvedimento sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e nel sito web dell’Assessorato
Palermo, 24 febbraio 2010.
CIMINO
(2010.5.386)091