CAMPAGNA TESSERAMENTO UGL 2012

CAMPAGNA TESSERAMENTO UGL 2012
Lavorare é Crescere

UGL 1950-2010

UGL 1950-2010
60 ANNI DI STORIA A FIANCO DEI LAVORATORI

sabato 27 febbraio 2010

PROROGA DI UNA ANNO PER SICUREZZA DEL LAVORO NEL SETTORE PESCA


Convertito in legge al Senato il d.l. “milleproroghe” che contiene la proroga di un anno per l'emanazione dei decreti relativi alla sicurezza sul lavoro nel settore della pesca di cui al D.lgs. 81/08. Si attende ora la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale

mercoledì 24 febbraio 2010

UGL AGROALIMENTARE: PROCLAMATO STATO AGITAZIONE LAVORATORI FORESTALI


Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori forestali siciliani con nota trasmessa da Ugl Agricoli e Forestali della Sicilia al Presidente della Regione, on,le Raffaele Lombardo, all’Assessore regionale alle risorse agricole e alimentari, on.le Titti Bufardeci ed ai Prefetti delle nove province siciliane. La decisione – dichiara Michele Gallo (nella foto), Segretario regionale Agricoli e Forestali di Ugl Sicilia - è resa necessaria dal mancato pagamento della mensilità del mese di dicembre 2009, dal mancato avviamento al lavoro, dal mancato pagamento degli arretrati contrattuali, dall’incertezza circa l’avvio del processo di stabilizzazione di tutti i lavoratori forestali della Sicilia e dal mancato rinnovo del contratto regionale integrativo scaduto da oltre otto anni. Sulla vicenda è intervenuto Giuseppe Messina – Segretario regionale Ugl Agroalimentare – che nell’esprimere la preoccupazione del mondo forestale per le incertezza che ingenerano malumore nei lavoratori dichiara: “Prendiamo atto che l’Assessore Bufardeci si è già prontamente attivato per sbloccare l’avviamento del personale operante c/o l’Azienda Foreste Demaniali nel territorio siciliano e nello specifico con riferimento agli operai della fascia occupazionale di 151 giornate almeno, con effetto immediato e con l’esistente disponibilità di fondi per l’avviamento di 51 giornate lavorative. Per i restanti contingenti – prosegue Messina – entro il 15 marzo p.v. l’Assessore Bufardeci, a seguito di sollecito per iscritto indirizzato al Presidente Lombardo ed all’Assessore Cimino, ha manifestato l’intendimento di procedere all’avviamento a seguito di apposita copertura finanziaria su base provinciale”. Sulla informativa di Ugl Agroalimentare lo Snaf-FNA Confsal, per voce di Salvatore Damiano, conferma quanto sopra dichiarato dal Ugl e sottolineando la gravità dello stato di cose intorno al futuro dei forestali siciliani, dichiara che “Seguirò con estrema attenzione gli sviluppi della vicenda che certamente dovrà portare a risultati soddisfacenti e condivisibili da tutti”. Si precisa che è intendimento sia dell’Assessore Bufardeci che delle OO.SS. Ugl Agroalimentare Sicilia e Snaf-FNA Confsal il raggiungimento dei livelli occupazionali così come previsti nell’accordo del maggio 2009 sottoscritto dal Presidente della Regione Siciliana on.le Raffaele Lombardo.

lunedì 15 febbraio 2010

AGROALIMENTARE: SETTORE AGRICOLO, SOSPENSIONE RISCOSSIONE TRIBUTI REGIONALI



Disposta la sospensione della riscossione dei tributi di spettanza regionale, così come previsto dall’art.36 dello Statuto siciliano e delle relative norme di attuazione, per un periodo di 12 mesi a partire dal 12 febbraio u.s., data di pubblicazione in GURS – del 12-02-10 Parte 1° n.7, del Decreto 29/01/2010 emanato dall’Assessore regionale dell’Economia, Michele Cimino. Il provvedimento congela le situazioni debitorie pregresse relativi alle imprese del settore agricolo aventi domicilio fiscale, ovvero sede legale, amministrativa ed operativa nel territorio della Regione Siciliana. Per beneficiare della sospensione è necessario presentare apposita istanza all’Ufficio delle entrate competente per territorio. Per i pagamenti da effettuarsi a seguito di cartella di pagamento già notificata, la medesima istanza dovrà essere presentata anche all’agente della riscossione, Serit Sicilia S.p.A., competente per territorio. Sono sospesi anche i pagamenti di tributi di competenza regionale compresi in piani di dilazione concessi ai sensi delle norme vigenti. L’art.1 comma 6 del Decreto precisa che la sospensione non dà luogo all’applicazione di sanzioni ed interessi e che la ripresa della riscossione deve avvenire allo scadere di tale periodo. E’ una importante boccata d’ossigeno per le imprese agricole siciliane - dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale agroalimentare di Ugl Sicilia – il provvedimento, atteso da imprenditori e lavoratori, costituisce una necessaria misura di contenimento della crisi di settore e garantisce la prosecuzione delle attività a garanzia dei livelli occupazionali, indispensabili per contenere l’emorragia di licenziamenti in Sicilia.
Palermo, 15 febbraio 2010

domenica 14 febbraio 2010

AGROALIMENTARE: PESCA, AL VIA BANDO FEP MISURA 3.1 PIANI DI GESTIONE LOCALE


Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 7 - Supplemento Ordinario n. 2 del 12.02.2010 il Bando Misura 3.1 - Azioni Collettive (art. 37 lett. M del Reg. CE n.1198/2006) relativo ai Piani di Gestione Locale (PGL), previa “Manifestazione d’interesse” dei soggetti proponenti.
Soddisfazione esprime Giuseppe Messina – Segretario regionale Ugl Agroalimentare Sicilia – per la pubblicazione dell’Avviso che valorizza e qualifica il settore della piccola pesca artigianale siciliano, penalizzato dalle recenti scelte governative che non ne hanno permesso, per esempio, l’estensione dei benefici di cui alla CIGS in deroga, a parziale ristoro dei redditi per i pescatori soci-lavoratori delle cooperative di piccola pesca. Frutto di innumerevoli riunioni e confronti tra l’Amministrazione regionale e le parti sociali, dell’impegno assiduo dell’Assessore Bufardeci attraverso il Dirigente Generale Sparma e il Dirigente del Servizio Vinci nei lavori propedeutici e nel rispetto dei tempi per la pubblicazione del Bando, - sottolinea Messina - i contenuti della Manifestazione d’interesse garantiranno ai pescatori di potersi consorziare per co-gestire la fascia costiera attraverso lo strumento del Piano. E’ un approccio innovativo - conclude Messina - che responsabilizza il pescatore ad una attività eco-compatibile nel rispetto dello specchio acqueo che diviene sempre più un” luogo di vita” oltre che di lavoro, che abbisogna, di rispetto, controllo e equilibrato sfruttamento.
Il PGL potrà interessare aree omogenee per caratteristiche alieutiche, amministrative, fisiografiche ed ecologiche entro le 12 miglia individuate dalle zone di pesca tradizionalmente sfruttate dai soggetti proponenti, all’interno di uno o più Compartimenti Marittimi regionali. I soggetti destinatari dei finanziamenti sono i Consorzi di imprese di pesca e le Organizzazioni di Produttori (O.P.) riconosciute ai sensi del regolamento (CE) n.104/2000. I soggetti partecipanti, a vario titolo associati, devono essere in possesso di regolare licenza per uno o più attrezzi di pesca. Il soggetto proponente deve rappresentare al suo interno al meno il 70% delle imbarcazioni di pesca regolarmente iscritte negli Uffici Marittimi interessati in cui ricade l’area di gestione individuata; nonché indicare l’organismo scientifico a cui affidare l’incarico per il supporto tecnico-scientifico all’attività progettuale del Piano ed alle fasi di attuazione dello stesso, scelto tra gli enti ed istituti di ricerca riconosciuti ai sensi dell’art 64 DPR dell’11 luglio 1980 n.382 e l’organismo indipendente per la valutazione ex-ante, in itinere ed ex-post del Piano di Gestione. La manifestazione d’interesse per l’elaborazione e presentazione di Paini di Gestione Locali, deve essere prodotta in originale ed in carta semplice contenente l’elencazione dei documenti richiesti, a firma del legale rappresentante, e presentata, in triplice copia, a mezzo raccomandata o presentata direttamente al Dipartimento regionale degli interventi della pesca, Via degli Emiri n.45 – 90135 PALERMO entro il termine perentorio di trenta giorni a decorrere dal 1° giorno successivo alla data di pubblicazione dell’Avviso nella GURS . Entro 30 giorni dalla data ultima di presentazione della Manifestazione di Interesse, l’Amministrazione regionale procederà ad avviare la fase istruttoria procedendo alla protocollazione delle istanze pervenute, all’attribuzione del codice alfanumerico di riferimento ed a redigere una graduatoria dei soggetti ammessi alla presentazione del PGL, i quali dovranno presentare entro 90 giorni dalla notifica il Piano di Gestione Locale. Il PGL dovrà prevedere obbligatoriamente la presentazione di progetti a valere sulla misura 1.4 (piccola pesca), misura 3.1 lett. a) e lett. b) (azioni collettive), misura 3.5 (progetti pilota) tipologie b), c) e d) del FEP; mentre facoltativamente sarà possibile presentare progetti a valere sulle compensazioni socio-economiche (1.5), ammodernamenti (1.3), od anche misura di arresto definitivo. Saranno ammessa dall’Amministrazione regionale le spese effettuate a partire dal 1° gennaio 2007 che abbiamo, però, un legame diretto con la proposta di PGL e che siano al netto di oneri accessori e imposte compreso l’IVA. Ai progetti pluriennali per il periodo 2007/2010 saranno destinati € 5 milioni per un importo complessivo massimo di spesa ammissibile per singolo progetto, pari a € 150.000, 00. A conclusione di ogni annualità a decorrere dalla data di inizio del Piano e fino alla conclusione del periodo di validità dello stesso, verrà destinato un finanziamento per singolo PGL ammesso a contributo, fino ad un massimo di € 100.000,00. Il contributo pubblico è pari al 100% del totale della spesa ammessa e non è cumulabile con altri finanziamenti pubblici a qualsiasi titolo goduti dal beneficiario sulle stesse spese ammissibili inerenti il medesimo progetto.

venerdì 5 febbraio 2010

SICILIA: ACCORDO UGL AGROALIMENTARE ASSOCIAZIONE AREBBA




Siglato, alla presenza del Segretario Generale di Ugl Sicilia, Giovanni Condorelli (a destra, nella seconda foto), accordo operativo tra l’Ugl Agroalimentare Sicilia e l’Associazione Arebba Sicilia per intraprendere un rapporto di collaborazione finalizzato allo sviluppo delle attività del mare in sinergia con percorsi turistici e di valorizzazione dei luoghi marinari e delle tradizioni storico-antropologiche ed enogastronomiche.
Scopo dell’intesa con Arebba - dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale di Ugl Agroalimentare - è la realizzazione di percorsi innovativi diretti ad informare, formare e diffondere i risultati di politiche mirate ad implementare una nuova cultura del mare legata ad uno sfruttamento equilibrato e sostenibile delle risorse, attuando un approccio in rete anche ai fini di un effettivo aumento dell’occupazione e dei livelli di reddito dei lavoratori del mare e degli operatori lungo la filiera ittica.
Per Domenico Targia – Presidente di Arebba – occorre con coraggio promuovere un moderno approccio culturale che partendo dall’esame storico-antropologico implementi iniziative progettuali innovative per rendere a sistema le attività connesse con la valorizzazione della risorsa mare. Si tratta di iniziative, pensate con Ugl Agroalimentare volte alla valorizzazione delle tradizioni storico-cuturali, puntando sui borghi marinari, sui percorsi storico-museali ed enogastronomici che vedano protagonisti i pescatori di un moderno modello di sviluppo delle attività economiche connesse alla filiera ittica e in generale del mare; azioni legate dalla comune necessità di riscrivere il ruolo del pescatore, preservarne le conoscenze e riadattarne l’utilizzo lavorativo a garanzia di flussi reddituali duraturi nel tempo.

mercoledì 3 febbraio 2010

PESCA DEL TONNO ROSSO: IN SICILIA È CRISI PER UN COMPARTO STORICO. E ORA ARRIVA LA MORATORIA PER UN ANNO


Via libera alla moratoria: la pesca del tonno rosso rimarrà bloccata per un anno in Italia. Lo ha approvato il 1° Febbraio la Commissione consultiva centrale della pesca e dell’acquacoltura presieduta dal sottosegretario del ministero delle Politiche agricole Antonio Bonfiglio.
In pratica ci sarà il congelamento di oltre il 70% delle quote destinate all’Italia per il 2010, pari a circa 1.500 tonnellate assegnate al sistema a circuizione, considerato a più alto impatto ambientale. "Si tratta di una sorta di riserva nazionale – ha spiegato Bonfiglio - che abbiamo voluto costruire oggi in attesa dell’evoluzione della situazione che rispetta le esigenze un po’ di tutti".
Si spera che in questo anno il tonno rosso, che ha un tempo di riproduzione molto lungo (circa 2 anni) possa ripopolare le acque del Mediterraneo; e che la stessa pesca, quando riaprirà i battenti, sia più remunerativa per i pescatori.
Il tonno rosso non è solo il re della cucina siciliana. La sua pesca, la lavorazione, la trasformazione e la commercializzazione, dà lavoro ad un enorme comparto. Sono diciassette i titolari delle quote per la pesca del tonno rosso in Sicilia; la regione rappresenta da sola il 40% del comparto in Italia. Ma la crisi si fa sentire. Su cinque licenze per allevamento di tonni, solo due fanno riferimento ad aziende operative. Queste aziende, “New Eurofish” di Castellammare del Golfo (TP) e “Pescazzurra” di Milazzo (ME) dispongono di grossi impianti che permettono di ottenere il fissaggio degli animali pescati. Entrambe le aziende hanno avuto nel periodo d’oro (fino a due, tre anni fa) produzioni superiori ai 3.500 esemplari; ma Pescazzurra a causa della scarsità del pescato, nel 2008 è rimasta al palo. “Un dato davvero preoccupante – dichiara Guido Maggio, presidente dell’Associazione Nazionale Allevatori Tonnieri - perché di fatto in tutta Italia ormai restano solo due impianti di allevamento del tonno attivi. Se consideriamo che ogni impianto nel pieno della sua attività dà lavoro a cinquanta persone, si capisce perché parliamo di crisi…”. Gli allevamenti restano in attività da Giugno, quando i tonni pescati vengono condotti nelle gabbie, a Novembre, quando si tiene la mattanza, al termine della fase di ingrasso. “Ma anche l’unico impianto aperto, quello della ditta New Eurofish, non lavora molto – continua Maggio – anzi, da due anni è semivuoto”. A cosa è dovuta la crisi? “Alla restrizione dettata dalle norme comunitarie e al crollo dei prezzi del Giappone, che era il primo paese importatore di tonno rosso”.Fino ad un paio di anni fa in Giappone un chilo di tonno congelato era pagato anche 5000 yen. Oggi non si arriva ai 1000. Perché? “Semplicemente – dice Maggio – si sono organizzati con l’allevamento, con dei proprio impianti. Non hanno restrizioni né vincoli, e immettono sul mercato un tipo di pescato che è abbastanza simile al tonno rosso”.
Ma le ansie per il comparto siciliano non sono di certo finite con la moratoria decisa dal Ministero dell’Ambiente. A breve (a Doha, nel Qatar, dal 13 al 25 Marzo) si riunirà la Convenzione delle Nazioni Unite sul commercio internazionale delle specie selvatiche minacciate d' estinzione (Cites). E la decisione della messa al bando della pesca del tonno rosso è tra le 40 proposte all'esame dei 175 Paesi membri. Attualmente il tonno rosso non gode di protezione, ed è stato il Principato di Monaco a proporre il divieto totale del commercio internazionale di questo pesce.
La Commissione Europea già aveva provvisoriamente raccomandato agli Stati membri di “attuare la proposta del Principato di Monaco di considerare il tonno rosso a rischio estinzione e quindi introdurlo nella lista delle specie per le quali è vietata la commercializzazione in base alla convenzione internazionali sul commercio delle specie in pericolo”. Era dovuto intervenire il Governo, per chiedere il consenso di Portogallo, Spagna, Malta e Grecia e Francia e costituire un “blocco di minoranza” in seno ai 27 Paesi membri dell’UE.
La vicenda è complicata, perché da un lato il tonno rosso è effettivamente a rischio estinzione, dall’altro lato non si può vietarne la pesca (non fosse altro per le ragioni storiche, culturali, antropologiche, che stanno alla base di questa attività) e proprio dai siciliani non è mai venuta alcuna forma di pesca intensiva del tonno rosso. Il tonno rosso è diminuito nel Mediterraneo del 74% fra il 1957 e il 2007 (nell’Atlantico è diminuito dell’83% fra il 1970 e il 2007). La sua scomparsa va addebitata alle tonnare volanti e agli altri sistemi illegali di pesca che fanno razzia di tonni, anche molto piccoli, nel Mediterraneo.
In Sicilia la pesca del tonno rosso avviene tradizionalmente quando il tonno è “di corsa”, è cioè nella sua piena maturità, quando raggiunge il suo peso massimo, e passa dalle coste siciliane. Oggi, invece, la pesca intensiva che si pratica al largo delle coste della Sicilia fa incetta di tonni abbastanza piccoli, impedendone la riproduzione.
Le nuove tonnare volanti usufruiscono di reti lunghe 1700 metri e profonde 400. I pescatori, con l'ausilio di elicotteri e radar, individuano i branchi di tonni in alto mare tutto l'anno con assoluta precisione, li circondano con enormi gabbie che lentamente vengono trainate vicino alla costa.
Dichiara l’Assessore Regionale Titti Bufardeci: “ Siamo consapevoli che nel prossimo futuro dovranno essere compiute delle scelte sostenibili con la tutela l’ecosistema marino. Ogni decisione va presa tenendo ben presente la complessità degli scenari di riferimento. Il futuro della pesca, e non solo in Sicilia, è direttamente collegato alle scelte di modernità che sapremo compiere per far sì che lo sfruttamento delle risorse avvenga in condizioni sostenibili dal punto di vista economico, ambientale e sociale”.
Anche Antonio D’Alì, senatore, presidente della Commissione Territorio e Ambiente, è scettico sul tentativo dell’Unione Europea di vietare la pesca del tonno. Per D'Alì la pesca, come praticata da secoli nel bacino del Mediterraneo non rappresenta un rischio per la specie del tonno rosso: “In particolare il sistema delle "tonnare fisse", introdotto in Sicilia nel X secolo, ha dimostrato di poter assolvere nei secoli al ruolo di mantenimento di quello straordinario equilibrio tra uomo e ambiente marino”.
Il problema dunque non è il tonno in sé, ma il sistema di cattura. Da un lato le tonnare fisse, dall’altro, come dicevamo, le tonnare volanti, per la quasi totalità armate da operatori non mediterranei e dotate di sofisticate apparecchiature di intercettazione dei branchi nelle immediate vicinanze di Gibilterra.
D’Alì ci ha provato in tutti i modi, a sostenere le ragioni dei pescatori. Lo scorso Ottobre ha regalato all’Ambasciatore del Principato di Monaco in Italia Philippe Blanchi, una dozzina di scatolette assortite: ventresca, tarantello, tranci di tonno. Prodotti della industria conserviera trapanese, rigorosamente sotto olio d’oliva e, soprattutto, tonno pescato nella zona Fao 37, cioè nei mari del bacino del Mediterraneo.
L'80 per cento del tonno pescato nel mar Mediterraneo è destinato all'esportazione e il periodo di pesca è molto breve (dal 15 maggio al 15 giugno). A ciascun Paese della Comunità europea è quindi assegnata una quota massima di pescato: se lo stock di tonni è in pericolo o le quote di pescato vengono raggiunte prima della scadenza del 15 giugno, la Comunità europea sospende la pesca. Le modalità di pesca sono, peraltro, rigidamente stabilite dalla disciplina comunitaria che prevede la presenza a bordo dei pescherecci di un osservatore comunitario e l'obbligo di sbarcare il pescato soltanto in certi porti, sotto il controllo costante delle autorità marittime competenti.
L'indiscriminata attività di pesca esercitata dalle tonnare volanti ha consentito che si prelevasse la stragrande quantità di prodotto, determinando la chiusura delle tradizionali tonnare fisse (Favignana, la regina delle tonnare, da tre anni dopo millenni non pesca più, così come da pochi anni anche Capo Passero e Marzamemi, resta sola in attività Carloforte) e riducendo sensibilmente la pur già moderata attività della piccola flotta mediterranea.
Secondo Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Agroalimentare Sicilia “ci sono a rischio 800 lavoratori occupati nelle aziende, lungo la filiera, con un fatturato di almeno 60 milioni di euro”.
L'Iccat (International Commission for the Conservation of Atlantic Tunas) è l'organismo intergovernativo internazionale responsabile per la gestione e conservazione dei tonnidi nell'Atlantico settentrionale e nei mari adiacenti, compreso il Mediterraneo. Si è riunito a Ottobre in Brasile . E non ha portato buone nuove per il comparto pesca siciliano. Si è deciso di ridurre del 32% la quota di cattura del tonno rosso nel Mediterraneo e nell'Atlantico Occidentale. "Si continua a colpire un settore produttivo e si lascia colpevolmente radicare la pesca illegale che, senza alcun controllo, continua a sottrarre risorse e credito ai pescatori onesti" ha commentato Giovanni Basciano, vice presidente nazionale e responsabile siciliano di Agci Agrital.
Per le organizzazioni ambientaliste, WWF Italia e Lav, per le quali la pesca del tonno rosso è da vietare “per salvare una specie prossima al collasso commerciale, anticamera di una possibile estinzione e per salvare un’attività di pesca tradizionale ed industriale di notevole importanza economica e culturale”.
In particolare, gli ambientalisti, prevedono un “declino drammatico della popolazione di tonni entro i prossimi due anni”. E ritengono essenziale lo stop per salvare la specie e il comparto: “Il tonno rosso del Mediterraneo non deve essere più depauperato dal mercato del sushi giapponese, mentre in Italia si consumano tonni provenienti dall’Oceano Indiano, Atlantico e Pacifico”.

La notizia del tentativo di bloccare la pesca del tonno rosso è pioggia sul bagnato a Mazara del Vallo, città della flotta peschereccia più grande d’Italia, ed aggiunge ansia ad un comparto, quello della pesca, già provato da altre vicende: l’aumento dei costi di armamento, l’aggressiva concorrenza estera della commercializzazione del pesce, il rischio di sequestri (due solo nell’ultima stagione estiva). Il comparto vive ore di ansia, anche per la difficoltà della congiuntura. Le statistiche parlano chiaro: nell’ultimo decennio del secolo trascorso le esportazioni di pesce trasformato sono aumentate dal valore di 9 milioni di euro del 1993 ai 22 milioni di ‘99, per arrivare ai 43 milioni del 2002. Da quell’anno però la tendenza si è invertita, e nel 2004 è stato esportato pesce trasformato per 28,8 milioni di euro, trend confermato dall’Istat sino al 2008. “Bisogna disarmare le tonnare volanti – dichiarano alcuni pescatori di lunga esperienza a Mazara del Vallo – perché sono loro che hanno effetti negativi nell’ecosistema del nostro mare. L'esperienza dimostra purtroppo che una sola imbarcazione giapponese, con una sola calata, realizza un pescato pari a quello di un anno di attività di tutti i pescatori di tonno rosso di Mazara del Vallo”.
tratto da: www.marsala.it

martedì 2 febbraio 2010

L.R. 33/98 ARTT. 1 E 2


Pubblicate dal Dipartimento Pesca dell'Assessorato regionale risorse agricole e forestali la Circolare n. 1/2010 del 02 febbraio 2010 relativa alla modalità di attuazione della L.R. 33/98 artt. 1 e 2 con l'apposita modulistica, che si riporta di seguito.


CIRCOLARE N. 1/2010
MODALITA’ DI ATTUAZIONE DELLA L.R. 33/98 ARTT. 1 E 2 E MODULISTICA
Alle Capitanerie di Porto
Agli Armatori ed ai Marittimi dell’Isola
Con precedente Avviso pubblicato nell’apposito sito, il Dipartimento degli Interventi
per la Pesca ha reso noto lo stato di attuazione degli artt. 1 e 2 della legge regionale
33/98, riservandosi successivamente di rendere noti i modelli delle istanze dirette
all’ottenimento delle previste indennità.
Di seguito si allegano, pertanto, gli schemi di domanda da presentarsi, entro 30
giorni dalla pubblicazione della presente Circolare nel sito del Dipartimento degli Interventi
per la Pesca, all’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari – Dipartimento
Interventi per la Pesca, per il tramite delle Capitanerie di Porto competenti per territorio.
Verranno considerate valide agli effetti della presentazione anche le istanze
indirizzate all’Assessorato Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca, purché
presentate per il tramite delle Capitanerie di Porto.
Si precisa che il pagamento verrà effettuato nella forma del vaglia cambiario, salvo
diversa indicazione comunicata dall’istante con apposita richiesta da allegare all’istanza
presentata, come da modello allegato.
Palermo lì 02 febbraio 2010
Firmato
IL DIRIGENTE GENERALE
(Dott. Calogero Giammaria Sparma)

ALLEGATI

ALL’ASSESSORATO REGIONALE
RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI
DIPARTIMENTO INTERVENTI PER LA PESCA
Via Degli Emiri, 45
PALERMO

Per il tramite della CAPITANERIA DI PORTO
di ……………………

OGGETTO: Istanza per la corresponsione dei benefici di cui all’art. 1 della l.r. 33/98.
Il sottoscritto……………….., nato a …….. il ……… e residente in …………..
Via…………n. ……., Codice Fiscale ……………, nella qualità di legale rappresentante/titolare
dell’impresa di pesca ……………… Partita IVA …………., con sede in ……………., Via
………….., armatore dell’unità di pesca n. ……………, denominata ……………T.S.L.
………GT……….. n. UE ………………..
C H I E D E
La corresponsione delle indennità previste dall’art. 1 della l.r. 33/98 e, all’uopo, dichiara,
sotto la propria personale responsabilità che il natante suddescritto, iscritto nel Compartimento
Marittimo di ………….., risultava in armamento per complessivi giorni ………nel periodo
compreso tra il 1° gennaio ed il 30 giugno 2009;
.
Alla presente si allega copia fotostatica del Ruolino di equipaggio relativo all’unità di pesca.
Ai sensi dell’art 47 del D.P.R. 445/2000, dichiara che il documento allegato alla presente istanza
risulta conforme all’originale in possesso del sottoscritto.
______________ lì, _________ ___________________________


ALL’ASSESSORATO REGIONALE
RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI
DIPARTIMENTO INTERVENTI PER LA PESCA
Via Degli Emiri, 45
PALERMO

Per il tramite della CAPITANERIA DI PORTO
di ……………………

OGGETTO: Istanza per la corresponsione dei benefici di cui agli artt. 1 e 2 della l.r. 33/98.
Il sottoscritto ……………….., nato a …………. il ………….., residente in …………..Via
…………n. ……, Codice Fiscale……………..
C H I E D E
La corresponsione delle indennità previste dagli artt. 1 e 2 della l.r. 33/98 e, all’uopo, dichiara,
sotto la propria personale responsabilità:
1. di essere stato imbarcato sul/sui natante/i ……………………………………………..
iscritti nei Compartimenti Marittimi siciliani, nel periodo compreso tra il 1°gennaio ed il
30 giugno 2009, per complessivi gg…………….;
2. di aver effettuato nell’arco dell’anno 2009 almeno n. 181 giorni di navigazione.
Alla presente si allega copia fotostatica del Libretto di navigazione/Foglio di ricognizione e del
documento di identità.
Ai sensi dell’art. 47 del D.P.R. 445/2000, dichiara che i documenti allegati alla presente istanza
risultano conformi all’originale in possesso del sottoscritto.
___________ lì; ____________ _______________________________


All’Autorità marittima di ______________________

Per il Tramite di ________________________
Mandato di Assistenza e Rappresentanza
Il sottoscritto_________________________________________________________________
delega il Patronato ___________________ a rappresentarlo ed assisterlo gratuitamente per lo
svolgimento della pratica relativa al contributo di cui alla l.r. 33/98.
Inoltre, ai sensi del D.L. 196/2003, consente il trattamento dei propri dati personali, ivi compresi
i dati sensibili, per il conseguimento delle finalità del presente mandato e degli scopi statutari
del Patronato.

Delega per la trattenuta delle quote sindacali
Il sottoscritto _________________________________________________________________
autorizza il servizio amministrativo-logistico presso la Direzione Marittima competente ad
effettuare, sulla somma spettante a titolo di contributo ex l.r. 33/98, la trattenuta di euro
_________ a titolo di quota associativa da versare alla seguente organizzazione Sindacale
nazionale ____________________________________ presso ___________________________
codice IBAN _____________________.
_______________, lì _______________
Firma _____________________________________________
Timbro del Patronato e firma dell’operatore autorizzato a ricevere il mandato
Timbro e firma dell’Organizzazione Sindacale


ALL’ASSESSORATO REGIONALE
RISORSE AGRICOLE E ALIMENTARI
Dipartimento Interventi per la Pesca
Via Degli Emiri, 45
PALERMO

Per il tramite della CAPITANERIA DI PORTO
di PALERMO/CATANIA
OGGETTO: Modalità di pagamento dei benefici di cui all’art. 1 della l.r. 33/98.
Il sottoscritto, ………………..nato a ……………….. il ………….Codice Fiscale
…………………., residente in via/piazza……………………………. n. ……. C.A.P.
…………. Città ………………., armatore dell’unità di pesca n. ………………., denominata
………………………… T.S.L. …………… GT …………… Numero UE …………….., con
riferimento all’istanza presentata per l’ottenimento dei benefici di cui alla l.r. 33/98,
C H I E D E
Tale indennità venga erogata secondo la seguente modalità:
Assegno circolare non trasferibile intestato all’impresa/società e da inviare presso
……………………………………………………………………………………..
Bonifico in conto corrente bancario intestato all’impresa/società:
in essere presso la banca …………………………………………………………..
IBAN……………………………………………………… BIC …………………
_____________ lì, ____________ ______________________________