Palermo - Le Associazioni di categoria, che rappresentano oltre l’80 per cento della piccola pesca in Sicilia, attaccano a muso duro il Governo regionale e si dicono “pronte a scendere in piazza per difendere i diritti degli associati con manifestazioni e quant’altro si rendesse necessario per la tutela dei posti di lavoro e la sopravvivenza delle attività”.
La bozza della Finanziaria regionale 2012 - si legge in un comunicato – conferma la totale mancanza di volontà di accompagnare le cooperative della pesca verso un rilancio che sembra purtroppo sempre più aleatorio. “Nel luglio 2011 la Giunta regionale ha dichiarato lo stato di crisi del settore. A cosa è servito - si chiedono le Associazioni dei pescatori - se poi non vengono previsti fondi a sostegno del reddito? E perché dichiarare lo stato di crisi se poi non vengono messi in campo gli strumenti idonei per affrontarlo? Perché la Regione Liguria e la Regione Toscana sono riuscite ad ottenere le deroghe sulla pesca speciale del rossetto? Come si pensa di affrontare la questione pesche speciali in Sicilia se non si finanziano gli Istituti di ricerca che devono raccogliere i dati necessari alla Ue per l’autorizzazione alla deroga? Come si pensa di calmierare il prezzo del gasolio che rappresenta il 50 per cento dei costi di gestione per le imprese della pesca?” Le Associazioni rivendicano inoltre il rilancio degli Accordi di Programma, “indispensabili strumenti di informazione” e chiedono soluzioni al problema della cattura accidentale dei tonni da parte della piccola pesca; della esclusione totale delle “feluche” dalle quote tonno; della proposta dell’I.C.A.A.T. di sottoporre alla logica delle quote la cattura del pescespada.
Confcooperative Sicilia
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