La città di Agrigento e il suo straordinario scenario della Valle dei Templi,
patrimonio dell’umanità, è la cornice scelta per trattare i problemi internazionali, nazionali e
regionali del mondo della Pesca.
Addetti ai lavori, esperti nel credito, enti, si incontreranno per fare un bilancio di un
settore segnato in questi ultimi anni da una forte crisi.
La “Conferenza Regionale della Pesca 2009” sarà la giusta opportunità per
affrontare e cercare tutti insieme di risolvere i problemi della pesca.
Due giorni con un nutrito programma, ricco di ospiti, fra tanti illustri relatori si
prevede la presenza di Ministri dei Paesi Rivieraschi del Mediterraneo, ed oltre di
Europarlamentari, il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali Luca Zaia, il
Presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, dell’Assessore Regionale alla
Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca Roberto Di Mauro, dei rappresentanti del
mondo dell’impresa e dei sindacati, esponenti del mondo scientifico e della ricerca.
L’evento organizzato dal Dipartimento Pesca dell’Assessorato Regionale alla
Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca, nasce con l’obiettivo di mettere in
relazione gli operatori, le istituzioni e le associazioni del settore per favorire lo sviluppo
della pesca in Sicilia, consapevoli che le problematiche del comparto implicano un
rafforzamento dei rapporti con i Paesi del Mediterraneo, in particolare della Riva Sud in
virtù della posizione geografica e strategica della nostra Regione.
Sarà presente inoltre, in veste di Osservatore una folta delegazione della Bulgaria,
paese di recente entrato a far parte della Comunità Europea, e che quest’anno per la
prima volta dovrà gestire i fondi assegnati dalla C.E.
A questa edizione della Conferenza Regionale della Pesca in Sicilia, si è giunti
dopo un percorso iniziato nel 2008, che ha visto, in primo luogo, i Dirigenti del
Dipartimento Pesca incontrare le marinerie siciliane per raccogliere direttamente dai
protagonisti le problematiche più urgenti che dovranno essere affrontate e risolte.
Successivamente, nella stesura del Programma, sono stati i rappresentanti delle
Associazioni di Categoria e del mondo Sindacale a scegliere gli interlocutori ai quali girare
i quesiti in un percorso condiviso.
La Regione Siciliana si appresta a gestire le misure previste dal FEP (Fondo
Europeo della Pesca), lo strumento finanziario Comunitario attraverso il quale saranno
finanziati gli interventi in favore del settore ittico.
La sua attuazione prevede necessariamente un’azione coordinata tra Stato e
Regioni. Il 67% delle risorse totali previste dal Programma Operativo sono destinate alle
Regioni per la gestione delle misure di loro diretta competenza.
La Regione Sicilia dispone per il periodo 2007-2013 di oltre 150 milioni di euro di
risorse Comunitarie destinate ad attivare nuovi investimenti sul territorio.
Ma l’attività di pesca non può essere considerata come a se stante, perché
interessa da vicino molti altri settori, come l’ambiente, le infrastrutture portuali, il turismo, la
ricerca, l’innovazione e le politiche marittime.
E’ prevista per gli imprenditori, la possibilità di aggiungere le attività di Pescaturismo
ed ittiturismo, quali attività connesse a quella principale, la pesca.
Attività complementari che favoriscono la creazione o il rafforzamento di relazioni
tra i diversi settori produttivi (produzione primaria, turismo, nautica da diporto), mirati alla
salvaguardia delle tradizioni e valori antropologici materiali ed immateriali e che
rappresentano per il pescatore, un’opportunità in termini di miglioramento del reddito e
della propria condizione sociale e relazionale, in grado di contribuire fortemente alla
ricostituzione della “Catena Generazionale”.
Lo sviluppo del “Pescaturismo e dell’Ittiturismo” comportano una rilettura delle
norme igienico-sanitarie in materia di somministrazione degli alimenti, l’identificazione dei
Borghi marinari, la loro tutela, la salvaguardia dei valori antropologici e in ultima analisi, la
definizione di norme urbanistiche e di tutela ambientale e antropici, da rispettare.
Altro tema, al quale verrà dedicata attenzione, è il sistema delle infrastrutture portuali
per i pescherecci cui dovranno essere messi a disposizione adeguati spazi a terra ed a
mare; una più funzionale viabilità di collegamento al sistema viario principale; il
potenziamento dei servizi idrici, elettrici, igienici, di rifornimento del carburante e delle
strutture per la produzione del ghiaccio e per lo stoccaggio del pescato, un sistema di
smaltimento dei rifiuti; aree per la prima vendita del pescato.
L’Acquacoltura e la Maricoltura che, in questi anni, hanno rappresentato un vero
sforzo di innovazione tecnologica, soffrendo la sleale concorrenza commerciale di altri
paesi mediterranei, necessitano di una legislazione di sostegno finalizzata alla qualità e
riconoscibilità del prodotto di allevamento, pervenendo in tempi molto brevi alla
realizzazione di un unico marchio di qualità mediterranea.
Cuore della Conferenza sarà il rapporto tra la politica comunitaria e nazionale, volta
a favorire il mantenimento degli stock ittici in difesa dell’ambiente e dell’equilibrio delle
risorse marine da un lato e le compatibilità con le esigenze produttive del comparto
(mantenimento della flotta, degli occupati, delle loro economie, dell’accesso al credito).
L’ammodernamento della flotta ed il miglioramento della sicurezza dei marittimi, la
realizzazione delle infrastrutture portuali moderne e sicure, il ricorso al credito finanziario
agevolato sia d’impianto che di esercizio, la tracciabilità del prodotto, il sostegno alla
commercializzazione e nuove azioni di marketing mix da condurre sui mercati nazionali
ed internazionali, la conservazione e trasformazione del pescato, le nuove forme di
Associazione Imprenditoriale di filiera (le O.P., i Distretti Produttivi della Pesca ) sono tutti
elementi che confluiscono verso un’esigenza di un nuovo linguaggio normativo, le cui
direttive emanate dalle Amministrazioni a tutti i livelli Istituzionali, dovranno essere
coerenti con i bisogni del comparto che da lungo tempo richiede a gran voce.
Infine, la Conferenza Regionale dovrà affrontare il tema della formazione di quanti
rimanendo nell’ambito delle attività della pesca e dell’acquacoltura, necessitano di continui
aggiornamenti sia nel settore della sicurezza che della commercializzazione dell’intera
filiera ittica.
Per questi motivi, ma anche per molti altri ancora, la “Conferenza Regionale
della Pesca 2009” sarà l’occasione giusta per dare una risposta alle numerose e
complesse domande provenienti dal variegato mondo di questo antico, ma ancora
nevralgico e vitale settore dell’Economia Siciliana.
patrimonio dell’umanità, è la cornice scelta per trattare i problemi internazionali, nazionali e
regionali del mondo della Pesca.
Addetti ai lavori, esperti nel credito, enti, si incontreranno per fare un bilancio di un
settore segnato in questi ultimi anni da una forte crisi.
La “Conferenza Regionale della Pesca 2009” sarà la giusta opportunità per
affrontare e cercare tutti insieme di risolvere i problemi della pesca.
Due giorni con un nutrito programma, ricco di ospiti, fra tanti illustri relatori si
prevede la presenza di Ministri dei Paesi Rivieraschi del Mediterraneo, ed oltre di
Europarlamentari, il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali Luca Zaia, il
Presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, dell’Assessore Regionale alla
Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca Roberto Di Mauro, dei rappresentanti del
mondo dell’impresa e dei sindacati, esponenti del mondo scientifico e della ricerca.
L’evento organizzato dal Dipartimento Pesca dell’Assessorato Regionale alla
Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca, nasce con l’obiettivo di mettere in
relazione gli operatori, le istituzioni e le associazioni del settore per favorire lo sviluppo
della pesca in Sicilia, consapevoli che le problematiche del comparto implicano un
rafforzamento dei rapporti con i Paesi del Mediterraneo, in particolare della Riva Sud in
virtù della posizione geografica e strategica della nostra Regione.
Sarà presente inoltre, in veste di Osservatore una folta delegazione della Bulgaria,
paese di recente entrato a far parte della Comunità Europea, e che quest’anno per la
prima volta dovrà gestire i fondi assegnati dalla C.E.
A questa edizione della Conferenza Regionale della Pesca in Sicilia, si è giunti
dopo un percorso iniziato nel 2008, che ha visto, in primo luogo, i Dirigenti del
Dipartimento Pesca incontrare le marinerie siciliane per raccogliere direttamente dai
protagonisti le problematiche più urgenti che dovranno essere affrontate e risolte.
Successivamente, nella stesura del Programma, sono stati i rappresentanti delle
Associazioni di Categoria e del mondo Sindacale a scegliere gli interlocutori ai quali girare
i quesiti in un percorso condiviso.
La Regione Siciliana si appresta a gestire le misure previste dal FEP (Fondo
Europeo della Pesca), lo strumento finanziario Comunitario attraverso il quale saranno
finanziati gli interventi in favore del settore ittico.
La sua attuazione prevede necessariamente un’azione coordinata tra Stato e
Regioni. Il 67% delle risorse totali previste dal Programma Operativo sono destinate alle
Regioni per la gestione delle misure di loro diretta competenza.
La Regione Sicilia dispone per il periodo 2007-2013 di oltre 150 milioni di euro di
risorse Comunitarie destinate ad attivare nuovi investimenti sul territorio.
Ma l’attività di pesca non può essere considerata come a se stante, perché
interessa da vicino molti altri settori, come l’ambiente, le infrastrutture portuali, il turismo, la
ricerca, l’innovazione e le politiche marittime.
E’ prevista per gli imprenditori, la possibilità di aggiungere le attività di Pescaturismo
ed ittiturismo, quali attività connesse a quella principale, la pesca.
Attività complementari che favoriscono la creazione o il rafforzamento di relazioni
tra i diversi settori produttivi (produzione primaria, turismo, nautica da diporto), mirati alla
salvaguardia delle tradizioni e valori antropologici materiali ed immateriali e che
rappresentano per il pescatore, un’opportunità in termini di miglioramento del reddito e
della propria condizione sociale e relazionale, in grado di contribuire fortemente alla
ricostituzione della “Catena Generazionale”.
Lo sviluppo del “Pescaturismo e dell’Ittiturismo” comportano una rilettura delle
norme igienico-sanitarie in materia di somministrazione degli alimenti, l’identificazione dei
Borghi marinari, la loro tutela, la salvaguardia dei valori antropologici e in ultima analisi, la
definizione di norme urbanistiche e di tutela ambientale e antropici, da rispettare.
Altro tema, al quale verrà dedicata attenzione, è il sistema delle infrastrutture portuali
per i pescherecci cui dovranno essere messi a disposizione adeguati spazi a terra ed a
mare; una più funzionale viabilità di collegamento al sistema viario principale; il
potenziamento dei servizi idrici, elettrici, igienici, di rifornimento del carburante e delle
strutture per la produzione del ghiaccio e per lo stoccaggio del pescato, un sistema di
smaltimento dei rifiuti; aree per la prima vendita del pescato.
L’Acquacoltura e la Maricoltura che, in questi anni, hanno rappresentato un vero
sforzo di innovazione tecnologica, soffrendo la sleale concorrenza commerciale di altri
paesi mediterranei, necessitano di una legislazione di sostegno finalizzata alla qualità e
riconoscibilità del prodotto di allevamento, pervenendo in tempi molto brevi alla
realizzazione di un unico marchio di qualità mediterranea.
Cuore della Conferenza sarà il rapporto tra la politica comunitaria e nazionale, volta
a favorire il mantenimento degli stock ittici in difesa dell’ambiente e dell’equilibrio delle
risorse marine da un lato e le compatibilità con le esigenze produttive del comparto
(mantenimento della flotta, degli occupati, delle loro economie, dell’accesso al credito).
L’ammodernamento della flotta ed il miglioramento della sicurezza dei marittimi, la
realizzazione delle infrastrutture portuali moderne e sicure, il ricorso al credito finanziario
agevolato sia d’impianto che di esercizio, la tracciabilità del prodotto, il sostegno alla
commercializzazione e nuove azioni di marketing mix da condurre sui mercati nazionali
ed internazionali, la conservazione e trasformazione del pescato, le nuove forme di
Associazione Imprenditoriale di filiera (le O.P., i Distretti Produttivi della Pesca ) sono tutti
elementi che confluiscono verso un’esigenza di un nuovo linguaggio normativo, le cui
direttive emanate dalle Amministrazioni a tutti i livelli Istituzionali, dovranno essere
coerenti con i bisogni del comparto che da lungo tempo richiede a gran voce.
Infine, la Conferenza Regionale dovrà affrontare il tema della formazione di quanti
rimanendo nell’ambito delle attività della pesca e dell’acquacoltura, necessitano di continui
aggiornamenti sia nel settore della sicurezza che della commercializzazione dell’intera
filiera ittica.
Per questi motivi, ma anche per molti altri ancora, la “Conferenza Regionale
della Pesca 2009” sarà l’occasione giusta per dare una risposta alle numerose e
complesse domande provenienti dal variegato mondo di questo antico, ma ancora
nevralgico e vitale settore dell’Economia Siciliana.
I lavori saranno coordinati dall'arch. Domenico Targia, Responsabile Staff del Dirigente Generale - Dipartimento Pesca - Assessorato Regionale alla cooperazione, commercio, artigianato e pesca (nella foto)
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