CAMPAGNA TESSERAMENTO UGL 2012

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UGL 1950-2010

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60 ANNI DI STORIA A FIANCO DEI LAVORATORI

giovedì 26 giugno 2008

MISURE ANTICRISI PER LA PESCA


Il Consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto Legge che contiene norme urgenti per fronteggiare l’emergenza della pesca italiana alle prese con i rincari del prezzo del gasolio.
Il Ministro Zaia, accogliendo in parte le richieste avanzate, nelle scorse settimane, dall’UGL Pesca, ha previsto un fermo straordinario dell’attività per le navi che utilizzano i sistemi di pesca “a strascico” e di rete “volante”, la rottamazione delle imbarcazioni vetuste, attraverso procedure di finanziamento snelle, nonché l’estensione della cassa integrazione straordinaria già in vigore nell’agricoltura. Si tratta della prima immediata risposta del Governo nazionale dopo le manifestazioni di sciopero della categoria e le pressioni esercitate dall’UGL, a livello governativo e parlamentare, attraverso la proposta di un pacchetto di misure urgenti di intervento.
L’introduzione dell’ammortizzatore sociale, dichiara Giuseppe Messina, Segretario Regionale di UGL PESCA, costituisce una importante innovazione tecnica per il settore, che avrà ricadute nel Contratto Collettivo nazionale di categoria, in scadenza, nonché per la salvaguardia dei livelli di retribuzione per i lavoratori del mare. Rappresenta - prosegue il Dirigente UGL - un primo punto di partenza per gestire la fase della ristrutturazione della pesca italiana che vedrà la nostra Organizzazione Sindacale impegnata, con un approccio moderno e consapevole, nei Tavoli di Concertazione per fornire risposte adeguate e condivise al fine di giungere alla rapida soluzione dei problemi dei pescatori. Tra le misure d’intervento contenute nel Decreto Legge, il fermo straordinario potrà durare al massimo trenta giorni ed essere attivato nell’arco di quattro mesi. Al periodo di stop è collegato un fondo di 35 milioni di euro di cui potranno beneficiarne sia gli equipaggi che gli armatori. Il provvedimento, inoltre, attiva dal 15 luglio la rottamazione delle imbarcazioni vetuste con la previsione di una indennità di buonuscita in favore dell’armatore, attraverso l’utilizzo di 157 milioni di euro dell’UE, stanziati attraverso il FEP per il periodo 2007-2013. L’accelerazione delle procedure per la rottamazione dei natanti – secondo Giuseppe Messina – rischia di innescare un pericoloso processo di disoccupazione nel settore se non supportate da misure collaterali di intervento a sostegno dei livelli occupazionali. Permangono le perplessità da parte della scrivente O.S. – conclude il Segretario UGL PESCA – sulla complessiva manovra del Governa nazionale per rilanciare la pesca italiana, a causa del mancato inserimento nel Decreto legge di norme che estendono, per esempio, i benefici dell’IVA agevolata dal settore agricolo a quello della pesca, che riconoscono come “lavoro usurante” l’attività a bordo del natante da pesca e che dettano regole che favoriscano la cosiddetta “filiera corta”, il controllo dei prezzi al consumo e la liberalizzazione della distribuzione del carburante. L’auspicio dell’UGL Pesca è che il decreto legge, nel corso dell’iter parlamentare di conversione, possa venire ulteriormente rafforzato da provvedimenti normativi che prevedano non solo forme di ristoro immediato ma anche strumenti moderni ed efficaci che possano gestire i cambiamenti in atto nelle condizioni complessive di mercato e di lavoro.

mercoledì 11 giugno 2008

PESCA, MATTEI: “ECCO LA NOSTRA PROPOSTA PER USCIRE DALLA CRISI”


“Abbiamo consegnato un documento in 11 punti con la nostra proposta, così come ci è stato richiesto dal presidente della commissione Agricoltura, Paolo Russo, per la riforma del settore della pesca che da un decennio vive una crisi senza precedenti con gravi ripercussioni per tante comunità e famiglie del territorio nazionale”.Lo ha detto il segretario nazionale Ugl Agroalimentare, Paolo Mattei, partecipando all’audizione questa mattina in Commissione Agricoltura della Camera, sottolineando come “la proposta dell’Ugl pone al centro di un ridisegno della filiera ittica i lavoratori, quale leva essenziale per il rilancio dell’intera economia nazionale che vi ruota intorno”.Tra le richieste dell’Ugl “lo stanziamento di fondi per la formazione in materia di sicurezza sul lavoro da realizzarsi durante i periodi di fermo pesca finanziata; applicazione dell’Iva agricola al settore della pesca; estensione degli ammortizzatori sociali al settore della pesca; considerare il lavoro della pesca all'interno delle categorie dei lavori usuranti; adozione di strumenti immediati di intervento per la liberalizzazione del mercato di distribuzione del carburante nel territorio italiano, favorendo la gestione di punti di distribuzione a gruppi collettivi di interesse costituiti da associazioni di pescatori, presso ogni marineria; rimodulazione dei parametri all'interno del 6% del FeP; attuazione di un urgente Piano di Ammodernamento della flotta peschereccia al fine di ridurre l’impatto ambientale (i natanti italiani sono i più vetusti d’Europa); adozione di un pacchetto di norme che prevedano lo snellimento delle procedure amministrative nel settore della pesca con riduzione di tempi e costi sia per l’accesso al regime autorizzativo sia l’ottenimento dei ristori e dei finanziamenti; estensione di misure di sgravio fiscale e previdenziale per un quinquennio in favore dei lavoratori e delle imprese della pesca che garantiscono i livelli di occupazione; adozione di urgenti misure a sostegno della competitività del settore lungo tutta la filiera ittica attraverso un sostanziale recupero del differenziale tra i prezzi alla produzione e quelli al consumo”.“Il settore della pesca – conclude Mattei - sta pesantemente risentendo dell’aumento del prezzo del carburante. Ecco perché occorre subito intervenire per ridare ossigeno all’intero comparto”.

domenica 8 giugno 2008

AUDIZIONE AL SENATO PER UGL PESCA: CHIESTE URGENTI MISURE PER SBLOCCARE LA GRAVE CRISI


Le ripercussioni del caro gasolio sul settore ittico sono state al centro di una gremita audizione svoltasi il 04/06/08 presso la Commissione agricoltura del Senato, alla presenza del Presidente della Commissione, ex sottosegretario alla pesca, Sen. Scarpa, e del vicepresidente Sen. De Castro, ex ministro delle Politiche agricole.
I rappresentanti delle Organizzazioni sindacali hanno espresso forti preoccupazioni per quanto sta accadendo, anche in relazione agli esiti della protesta in corso a Bruxelles. Per fronteggiare il grave stato di crisi attraversato dal settore l’UGL Agroalimentare – Pesca, rappresentata dal Segretario nazionale Agroalimentare, dott. Paolo Mattei, e dal Segretario regionale del Settore pesca della Sicilia, dott. Giuseppe Messina, ha portato all’attenzione della Commissione una serie di proposte, che ruotano non solo sulle misure di carattere fiscale e previdenziale, ma anche sulla necessità di interventi strutturali di lungo periodo.
In particolare l’UGL ha chiesto l’estensione del regime speciale dell’IVA agricola al settore della pesca, l’applicazione dei meccanismi della Cassa Integrazione ai pescatore, aumento degli sgravi contributivi e fiscali, garanzia dei livelli di occupazione nel settore, miglioramento delle condizioni di vita a bordo, ammodernamento e ristrutturazione complessiva del settore attraverso l’utilizzo di mezzi di lavoro a basso consumo e inquinamento.

domenica 1 giugno 2008

D.L. 8 APRILE 2008 N.59: NO ALLE MISURE SANZIONATORIE CHE COLPISCONO INGIUSTAMENTE I PESCATORI


L’UGL Sicilia Agroalimantare – Settore Pesca esprime grande preoccupazione per l’approvazione alla Camera dei Deputati del Decreto Legge 8 aprile 2008, n. 59, il cui testo, in discussione al Senato per la conversione, contiene all’art.8 un eccessivo e sproporzionato inasprimento del sistema sanzionatorio pecuniario in materia di illeciti amministrativi relativi alla pesca marittima.
Siamo di fronte ad una norma che getta ulteriore benzina sul fuoco acceso dallo sciopero del 30 maggio scorso a causa del caro gasolio e di una situazione complessiva che rischia di inginocchiare definitivamente uno dei settori strategici dell’economia Italiana e, più in generale, europea.
Non è possibile accettare una norma che raddoppia le sanzioni pecuniarie già esistenti o che individua nuove fattispecie di illecito punite in modo assolutamente sproporzionato, come nel caso di attività esercitata con blue box malfunzionante punita sino a € 12.000 (art.26, punto 7).
E’ inconcepibile pensare che possa ottenere il via libera dal Senato un testo elaborato dal precedente Governo senza un confronto con i pescatori e che prevede una norma vessatoria e ingiusta, soprattutto per le marinerie isolane e del Sud in particolare.
Norma punitiva che mortifica il lavoro delle migliaia di pescatori perbene e responsabili, che favorisce soltanto un percorso a ritroso di cancellazione di un settore in cui operano migliaia di lavoratori.
Semmai il testo andrebbe modificato in modo equilibrato e nella direzione di prevedere sanzioni pecuniarie aspre per tutti i falsi pescatori, (fenomeno del diportismo incontrollato) accompagnate da una massiccia campagna di prevenzione e controllo della Guardia Costiera, che pregiudicano, soprattutto nei mesi estivi, i redditi dei lavoratori della piccola pesca che si vedono saccheggiare ampi specchi d’acqua pescosi, riducendo i già esigui guadagni e pregiudicando le politiche di conservazione e gestione sostenibile di intere aree di pesca.
A parere della scrivente O.S., i pescatori sono gli attori principali del rispetto degli ambienti marini, vero investimento per la garanzia di reddito futuro.
L’UGL Agroalimentare Settore Pesca ha avviato da qualche settimana un campagna di sensibilizzazione verso i propri iscritti orientata a migliorare la gestione ed il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca nel rispetto delle disposizioni contenute nel nuovo regolamento (CE) n.1198/2006 di istituzione del FEP e del successivo di regolamentazione di attuazione del 26 marzo 2007 n.498.
Pertanto, questa O.S. chiede con forza che venga stralciato l’articolo 8 del D.L. 08 aprile 2008 n. 59 ed avviata una successiva fase di confronto responsabile con le parti sociali ai fini della individuazione di un sistema di controllo efficace, condiviso ed equilibrato in linea con la realtà della pesca mediterranea.