L’UGL Sicilia Agroalimantare – Settore Pesca esprime grande preoccupazione per l’approvazione alla Camera dei Deputati del Decreto Legge 8 aprile 2008, n. 59, il cui testo, in discussione al Senato per la conversione, contiene all’art.8 un eccessivo e sproporzionato inasprimento del sistema sanzionatorio pecuniario in materia di illeciti amministrativi relativi alla pesca marittima.
Siamo di fronte ad una norma che getta ulteriore benzina sul fuoco acceso dallo sciopero del 30 maggio scorso a causa del caro gasolio e di una situazione complessiva che rischia di inginocchiare definitivamente uno dei settori strategici dell’economia Italiana e, più in generale, europea.
Non è possibile accettare una norma che raddoppia le sanzioni pecuniarie già esistenti o che individua nuove fattispecie di illecito punite in modo assolutamente sproporzionato, come nel caso di attività esercitata con blue box malfunzionante punita sino a € 12.000 (art.26, punto 7).
E’ inconcepibile pensare che possa ottenere il via libera dal Senato un testo elaborato dal precedente Governo senza un confronto con i pescatori e che prevede una norma vessatoria e ingiusta, soprattutto per le marinerie isolane e del Sud in particolare.
Norma punitiva che mortifica il lavoro delle migliaia di pescatori perbene e responsabili, che favorisce soltanto un percorso a ritroso di cancellazione di un settore in cui operano migliaia di lavoratori.
Semmai il testo andrebbe modificato in modo equilibrato e nella direzione di prevedere sanzioni pecuniarie aspre per tutti i falsi pescatori, (fenomeno del diportismo incontrollato) accompagnate da una massiccia campagna di prevenzione e controllo della Guardia Costiera, che pregiudicano, soprattutto nei mesi estivi, i redditi dei lavoratori della piccola pesca che si vedono saccheggiare ampi specchi d’acqua pescosi, riducendo i già esigui guadagni e pregiudicando le politiche di conservazione e gestione sostenibile di intere aree di pesca.
A parere della scrivente O.S., i pescatori sono gli attori principali del rispetto degli ambienti marini, vero investimento per la garanzia di reddito futuro.
L’UGL Agroalimentare Settore Pesca ha avviato da qualche settimana un campagna di sensibilizzazione verso i propri iscritti orientata a migliorare la gestione ed il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca nel rispetto delle disposizioni contenute nel nuovo regolamento (CE) n.1198/2006 di istituzione del FEP e del successivo di regolamentazione di attuazione del 26 marzo 2007 n.498.
Pertanto, questa O.S. chiede con forza che venga stralciato l’articolo 8 del D.L. 08 aprile 2008 n. 59 ed avviata una successiva fase di confronto responsabile con le parti sociali ai fini della individuazione di un sistema di controllo efficace, condiviso ed equilibrato in linea con la realtà della pesca mediterranea.
Siamo di fronte ad una norma che getta ulteriore benzina sul fuoco acceso dallo sciopero del 30 maggio scorso a causa del caro gasolio e di una situazione complessiva che rischia di inginocchiare definitivamente uno dei settori strategici dell’economia Italiana e, più in generale, europea.
Non è possibile accettare una norma che raddoppia le sanzioni pecuniarie già esistenti o che individua nuove fattispecie di illecito punite in modo assolutamente sproporzionato, come nel caso di attività esercitata con blue box malfunzionante punita sino a € 12.000 (art.26, punto 7).
E’ inconcepibile pensare che possa ottenere il via libera dal Senato un testo elaborato dal precedente Governo senza un confronto con i pescatori e che prevede una norma vessatoria e ingiusta, soprattutto per le marinerie isolane e del Sud in particolare.
Norma punitiva che mortifica il lavoro delle migliaia di pescatori perbene e responsabili, che favorisce soltanto un percorso a ritroso di cancellazione di un settore in cui operano migliaia di lavoratori.
Semmai il testo andrebbe modificato in modo equilibrato e nella direzione di prevedere sanzioni pecuniarie aspre per tutti i falsi pescatori, (fenomeno del diportismo incontrollato) accompagnate da una massiccia campagna di prevenzione e controllo della Guardia Costiera, che pregiudicano, soprattutto nei mesi estivi, i redditi dei lavoratori della piccola pesca che si vedono saccheggiare ampi specchi d’acqua pescosi, riducendo i già esigui guadagni e pregiudicando le politiche di conservazione e gestione sostenibile di intere aree di pesca.
A parere della scrivente O.S., i pescatori sono gli attori principali del rispetto degli ambienti marini, vero investimento per la garanzia di reddito futuro.
L’UGL Agroalimentare Settore Pesca ha avviato da qualche settimana un campagna di sensibilizzazione verso i propri iscritti orientata a migliorare la gestione ed il controllo delle condizioni di accesso a determinate zone di pesca nel rispetto delle disposizioni contenute nel nuovo regolamento (CE) n.1198/2006 di istituzione del FEP e del successivo di regolamentazione di attuazione del 26 marzo 2007 n.498.
Pertanto, questa O.S. chiede con forza che venga stralciato l’articolo 8 del D.L. 08 aprile 2008 n. 59 ed avviata una successiva fase di confronto responsabile con le parti sociali ai fini della individuazione di un sistema di controllo efficace, condiviso ed equilibrato in linea con la realtà della pesca mediterranea.
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