“Abbiamo consegnato un documento in 11 punti con la nostra proposta, così come ci è stato richiesto dal presidente della commissione Agricoltura, Paolo Russo, per la riforma del settore della pesca che da un decennio vive una crisi senza precedenti con gravi ripercussioni per tante comunità e famiglie del territorio nazionale”.Lo ha detto il segretario nazionale Ugl Agroalimentare, Paolo Mattei, partecipando all’audizione questa mattina in Commissione Agricoltura della Camera, sottolineando come “la proposta dell’Ugl pone al centro di un ridisegno della filiera ittica i lavoratori, quale leva essenziale per il rilancio dell’intera economia nazionale che vi ruota intorno”.Tra le richieste dell’Ugl “lo stanziamento di fondi per la formazione in materia di sicurezza sul lavoro da realizzarsi durante i periodi di fermo pesca finanziata; applicazione dell’Iva agricola al settore della pesca; estensione degli ammortizzatori sociali al settore della pesca; considerare il lavoro della pesca all'interno delle categorie dei lavori usuranti; adozione di strumenti immediati di intervento per la liberalizzazione del mercato di distribuzione del carburante nel territorio italiano, favorendo la gestione di punti di distribuzione a gruppi collettivi di interesse costituiti da associazioni di pescatori, presso ogni marineria; rimodulazione dei parametri all'interno del 6% del FeP; attuazione di un urgente Piano di Ammodernamento della flotta peschereccia al fine di ridurre l’impatto ambientale (i natanti italiani sono i più vetusti d’Europa); adozione di un pacchetto di norme che prevedano lo snellimento delle procedure amministrative nel settore della pesca con riduzione di tempi e costi sia per l’accesso al regime autorizzativo sia l’ottenimento dei ristori e dei finanziamenti; estensione di misure di sgravio fiscale e previdenziale per un quinquennio in favore dei lavoratori e delle imprese della pesca che garantiscono i livelli di occupazione; adozione di urgenti misure a sostegno della competitività del settore lungo tutta la filiera ittica attraverso un sostanziale recupero del differenziale tra i prezzi alla produzione e quelli al consumo”.“Il settore della pesca – conclude Mattei - sta pesantemente risentendo dell’aumento del prezzo del carburante. Ecco perché occorre subito intervenire per ridare ossigeno all’intero comparto”.
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