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giovedì 3 giugno 2010

PESCA: IN AGITAZIONE MARINERIE SICILIANE



Scoppia la rabbia dei pescatori siciliani defraudati del diritto storico di esercitare l’attività di pesca. Il Regolamento Mediterraneo sta suscitando proteste in tutta l’Italia contro il provvedimento dell’Unione europea che introduce l’uso obbligatorio, dal 1° giugno, delle reti a maglie larghe per la tutela della biodiversità in mare. Sotto accusa le nuove norme Ue che dettano regolamentazioni sulla pesca: uso di reti con maglie più larghe per evitare di catturare il novellame, distanza minima a non meno di 1.500 metri dalla costa e, per la pesca di vongole e telline, distanza minima a non meno di trecento metri.
La protesta in Sicilia monta inarrestabile con le marinerie di Sciacca, Porto Empedocle, Licata e Porto Palo di Capo Passero che per prime hanno organizzato una prima forma di protesta civile con l’arresto delle attività e l’attracco nei rispettivi porti dei natanti.
Qualcuno vuole la morte del settore in Sicilia – dichiara Giuseppe Messina, Segretario regionale Ugl Agroalimentare – è indubbio che dal cieco provvedimento dell’UE potranno avvantaggiarsi i pescatori dei paesi rivieraschi del Mediterraneo che non rientrano nell’Ue e qualche società di importazione che già presidia il commercio in Italia.
Già 400 imbarcazioni operanti con il sistema dello strascico si sono fermate – prosegue Messina – e con la crisi degenerante che imperversa nel sistema economico siciliano circa 2.000 pescatori sono senza guadagni, atteso che l’effetto dell’entrata il vigore della nuova regolamentazione sulle maglie delle reti abbatte del 50% i ricavi. E’ una vera ecatombe!
Se aggiungiamo il blocco della pesca del tonno e il divieto dell’uso del palangaro, una larga parte del sistema è a rischio perenzione – aggiunge Messina – ci chiediamo quali argini il Governo regionale e nazionale intendono alzare a sostegno del settore.
E’ intollerabile la scarsa incisività mostrata dalle istituzioni su un problema che tutti sapevano che sarebbe emerso a partire dal 1° giugno, attendiamo fiduciosi l’incontro del prossimo 9 giugno con il Ministro Galan per il primo confronto serrato sulle iniziative da intraprendere a difesa del settore.
Chiediamo al Governo Nazionale e regionale – dichiara Giovanni Condorelli, Segretario Confederale di UGL - di attivarsi per trovare strumenti idonei a mitigare gli effetti dell’entrata in vigore delle norme comunitarie sul regime di controlli e sull’uso delle maglie per salvaguardare i livelli occupazionali e mantenere in vita le imprese di pesca.

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