sabato 5 dicembre 2009
NUOVE PROSPETTIVE DI CRESCITA PER I COMPARTI AGRICOLO E FORESTALE
Sindacato Nazionale UGL Agricoli e Forestiali
Relazione del Segretario Nazionale
dott. Antonino Cosentino (nella foto il secondo da sinistra verso destra)
Roma 2 dicembre 2009
Care amiche delegate, cari amici delegati, graditi ospiti,
un saluto a tutti voi e grazie per la vostra presenza al 3°Congresso della Federazione Agroalimentare che ci apprestiamo a celebrare, rappresenta il momento più alto della vita della nostra Organizzazione.
Esso costituisce non solo una straordinaria opportunità per verificare ciò che siamo stati in questi ultimi 4 anni ma, il momento della costruzione del progetto nel quale sceglieremo di impegnarci a partire da domani.
Noi siamo oggi chiamati, seppur nella dimensione di Federazione, a determinare ciò che vogliamo, ovvero l’impegno di tutta l’UGL nei prossimi quattro anni.
Abbiamo attraversato nuovi periodi della vita della nostra Organizzazione nel segno di un cammino chiaro e definito, grazie all’impegno sicuramente sempre difficile, ma certamente marcato da sufficienti certezze e cioè al modo di essere sindacalista del nostro Segretario Generale”Renata Polverini”.
Ritorna nella nostra Organizzazione una fase, nella quale riprendere il bagaglio importante di valori e di riferimenti che ci appartengono con una “nuova cassetta degli strumenti di lavoro” come ripete il ns. Segretario Generale, che dal 2006 ci vengono forniti, ci porta ad avere l’opportunità di scommetterci nelle vicende sindacali, che guardano con nuova attenzione al mondo del lavoro e che producano nuove politiche di eguaglianza e di inclusione.
Il prevalere, ancora, nel mondo di elementi di governo che hanno, nella finanza soprattutto, il loro riferimento, ha prodotto crescenti e, talvolta, insopportabili difficoltà.
Le soluzioni perseguite, funzionali al sistema di riferimento, quello finanziario come appena detto, hanno, soprattutto, esplorato da un lato l’accelerazione dello sviluppo tecnologico, dall’altro la corsa all’abbattimento dei costi di produzione e, quindi, soprattutto di alcuni segmenti del costo del lavoro.
E tutto ciò, specie in riferimento all’abbattimento del costo del lavoro, senza calcolarne sino in fondo le conseguenze per quanto esso avrebbe significato e prodotto sul piano dei consumi, molla centrale dell’intero sistema, particolarmente in quelle aree del cosiddetto “mondo occidentale”, producendo a latere la cultura della progressiva de-responsabilizzazione sociale dell’impresa.
Il quasi totale abbandono di ogni sorta di politica della ricerca, le azioni destrutturanti portate avanti nella società, l’ossessivo coltivare l’apparire e la quotidianità, lo scambio semplice, l’abbandono delle nostre produzioni agricole, l’ammiccamento costante, velato od esplicito, hanno portato il nostro Paese sulla soglia di una grave dipendenza nel settore Agroalimentare.
A nulla vale controbattere che, in questo contesto, convivono e coabitano realtà e nicchie d’eccellenza, senza avere il pudore di ammettere che esistono fasce sempre più imponenti della società che in pochi anni, sul piano economico, hanno fatto più che un passo indietro.
E ciò che è grave è che tutto questo è, non solo il frutto della crisi economica che investe la globalità, ma la risultante di una politica scelta e voluta, che ha spostato l’equilibrio economico verso il ventre molle della società italiana, oggi costituito dal “ popolo della partita IVA”, dai professionisti in genere e da corposi segmenti di quel commercio della grande distribuzione.
È evidente che l’Italia è attraversata, già da qualche anno, da contraddizioni forti e crescenti, che ne indeboliscono il tessuto economico. Il nostro Paese è sempre più incapace di affrontare e risolvere i vecchi problemi ancora non risolti, così come le nuove sfide che provengono dal mutare dei commerci e dalla nuova situazione internazionale del lavoro.
Nel Mezzogiorno, considerato prevalentemente assistito e fatto soprattutto di impiego nel settore pubblico, la caduta del pil è, infatti, notevole.
Non è un fatto nuovo.
Per tanti anni il Sud è stato strumentale rispetto ai programmi del Nord:
Con le sue persone formate che si spostano a seconda delle esigenze della parte sviluppata;
Con il suo mercato di consumo utilizzato come piazza di sbocco per le industrie nazionali;
Con gli stessi fondi strutturali usati per finanziare fabbriche dell’industria nazionale che, al momento opportuno, utilizzati i finanziamenti ricevuti, venivano chiuse; con i suoi territori dove localizzare gli impianti, per esempio di raffinazione, magari già obsoleti che nessuno voleva.
E nei momenti difficili, proprio il Sud paga il conto più salato: perché se in quest’area si perde un posto di lavoro si perde l’unico posto che si ha in famiglia; se diminuiscono le esportazioni l’azienda chiude.
Oggi occorre concepire uno sviluppo diverso, specie nel campo dell’energia, per discutere degli investimenti dell’eolico e dello sviluppo tecnologico dell’energia solare.
Nonostante le nostre strade siano sempre in salita, abbiamo inaugurato
una nuova fase con il nostro Segretario Generale, Renata Polverini.
Attestate le regole, costruite le tutele minime, ci siamo incamminati per affermare nuovi diritti e per conquistare nuove opportunità.
L’UGL chiede:
misure e finanziamenti alle imprese del settore agricolo al fine di favorire ed incrementare l’occupazione;
politiche di filiera che riqualificano le nostre produzioni agricole e nel contempo sviluppano la produzione e la trasformazione del prodotto del settore industriale;
una migliore offerta dei prodotti della terra e un’incisiva ed efficace commercializzazione delle produzioni.
La qualità dei prodotti alimentari italiani non teme confronti ma nel mondo .
Bisogna richiedere la certificazione del luogo di origine degli alimenti.
La Forestazione
L’Italia è fatta per un terzo di boschi e foreste ,
un patrimonio “in”produttivo minacciato dalla reiterata proposta di abolizione e/o di riduzione delle comunità montane, reso debole dai continui tira e molla del finanziamento del fondo ordinario della forestazione, inerente in particolare la forestazione calabrese.
L’azione degli operai forestali non può più limitarsi
alla prevenzione degli incendi estivi, deve diventare parte intergrande di un piano per la tutela del territorio, e per lo sviluppo e la creazione di nuove attività collegate alla produzione di legno per le aziende del settore del mobile e di altre attività industriali da sviluppare al fine della salvaguardia del territorio e dell’incremento dell’occupazione.
L’Ugl propone al suo 3° congresso di:
- assumere ogni iniziativa, anche di lotta, utile e necessaria a garantire il rifinanziamento dei fondi per i forestali calabresi e l’integrità degli stanziamenti per il fondo ordinario della forestazione;
- aprire con le controparti istituzionali e imprenditoriali una grande vertenza sulla forestazione per sviluppare l’aspetto produttivo del patrimonio boschivo (produzione di legno e suoi derivati) integrandolo con il tradizionale ruolo della forestazione di prevenzione dai dissesti idrogeologici, difesa del territorio e delle aree montane;
- negoziare e rinnovare il CCNL dei lavoratori forestali, in scadenza a dicembre 2009,
- non distogliere dalla forestazione i fondi europei e i finanziamenti della Pac ad essa destinati e destinabili;
- salvaguardare e riqualificare il ruolo e le funzioni delle comunità montane.
Consorzi di Bonifica
L‘UGL considera necessaria l’attività dei consorzi di bonifica,ribadisce, la ferma contrarietà all’abolizione dei consorzi di bonifica, enti indispensabili alla difesa del suolo e alla gestione delle acque irrigue.
La Pesca
Il governo italiano, per la prima volta ,
ha concesso ai pescatori uno specifico ammortizzatore sociale, che ha dato un po’ di respiro a questo specifico settore del sistema agroalimentare italiano.
Sarà il collega Peppe Messina ad illustrare meglio le problematiche ,di un settore dove siamo presenti da qualche anno con grande soddisfazioni per le deleghe acquisite e le attività svolte.
Il Lavoro
Oltre un terzo delle giornate prestate in agricoltura sono in nero.
Queste considerazione viene fatta in quanto migliaia di lavoratori del settore sono senza assistenza e previdenza in considerazione altresì dell’alterazione del mercato del lavoro e della competività delle imprese.
L’Ugl e le organizzazioni datoriali,
Hanno sottoscritto l’avviso comune per l’emersione del lavoro nero che, anche se no del tutto applicato, ha consentito ed incentivato l’emersione di prestazioni irregolari con un incremento delle giornate lavorate.
I Voucher
L’UGL, ritiene il voucher uno strumento per i lavori agricoli occasionali, da usare per brevissimi periodi in aggiunta ai lavoratori stagionali.
È stata una nuova stagione sindacale delle parole d’ordine che non venivano dal basso, bensì frutto dell’illuminata attenzione che proveniva dall’alto in modo nuovo, moderno ed efficace.
La risposta dei lavoratori è stata la cartina tornasole di tale cambiamento. Infatti, quest’ultimi hanno guardato all’UGL non più solo come un luogo dove parlare e confrontarsi, pianificare strategie, prepararsi a nuove azioni di lotta ma, più concretamente, come organizzazione sociale capace di incarnare una valida alternativa.
Pertanto, dobbiamo proseguire su ciò che abbiamo iniziato a seminare ed inaugurare un nuovo momento storico che riscriva le regole delle pari dignità a partecipare, per aver riconosciuti il giusto ruolo, i giusti diritti.
Forti sollecitazioni devono scuotere il corpo del sindacato in generale e della nostra Organizzazione in particolare, partendo dai luoghi di lavoro, far ripartire una stagione di confronto che non sia solo sui singoli problemi, ma sull’essenza di ciò che siamo e sul valore del pluralismo.
Per ciò che ci riguarda, come UGL riteniamo di continuare con CGIL, CISL e UIL un sano antagonismo dialettico, sia sul piano sindacale che progettuale, per il rispetto e la dignità dei lavoratori.
Questi quattro anni, seppur con qualche sussulto sono trascorsi assai velocemente. I problemi che abbiamo affrontato non hanno mai fatto rallentare il nostro cammino, la nostra presenza, la nostra incisività. La coesione del gruppo dirigente è sicuramente cresciuta e la vita della nostra Organizzazione ne ha ricevuto benefici. Credo che dei valori di cui siamo portatori sia cresciuta la consapevolezza nostra, e dei nostri interlocutori esterni.
Le istituzioni, come le aziende, hanno trovato in noi, controparti leali, duttili ma non malleabili. Abbiamo dato rispetto e lo abbiamo preteso. Non ci siamo, credo mai, sottratti agli impegni ed abbiamo sempre cercato di ampliare lo spazio delle scommesse per difendere i lavoratori, donne, uomini, giovani ed anziani, che hanno creduto all’azione dell’UGL.
Care Amiche, Cari Amici,
Oggi vi chiedo di poter fare ancora un pezzo di strada insieme. Ci attendono importanti scommesse, prima fra tutte quelle di ridare dignità e “valore” al nostro mondo. É una partita che possiamo vincere, che certamente vinceremo!
Consentitemi, in conclusione, di ringraziarvi tutti per l’impegno ed i sacrifici affrontati quotidianamente, consentitemi di ringraziare tutti coloro che, iscrivendosi all’UGL, credono in noi, coloro che la scelgono e la sceglieranno.
Insieme a loro, permettetemi di rivolgere il mio “grazie” a tutti i delegati dei vari livelli congressuali che ci hanno consentito di essere qua oggi, alle nostre famiglie, non ultimi agli uomini ed alle donne che ci collaborano con impegno e dedizione, a tutti i nostri operatori del Patronato ENAS ed del CAF.
Insomma, grazie a tutti!
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