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mercoledì 11 aprile 2012

Pesca a Mazara del Vallo, chiesta la dichiarazione dello stato di emergenza

La crisi economica non risparmia Mazara del Vallo, da sempre il più grande porto peschereccio della Sicilia e uno dei importanti d'Italia. I problemi sono quelli che si ripropongono costantemente da qualche anno a questa parte: costi del carburante alle stelle e mare sempre meno pescoso. Non c'è da stupirsi, insomma, un'associazione datoriale del settore inseme con alcune sigle sindacali chiede la dichiarazione dello stato di emergenza per il bacino peschereccio mazarese.
Sulla vicenda interviene Giuseppe Messina, segretario regionale della Federazione agroalimentare dell'Ugl: "La nostra organizzazione - si legge in un comunicato - aveva sottolineato sin dalla scorsa estate la necessità di interventi straordinari per salvare l'industria ittica mazarese e la pesca costiera siciliana. Ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Anzi, gli appelli continui sono stati ignorati insensibilmente".
"Di recente - prosegue la nota dell'Ugl - abbiamo sensibilizzato tutte le istituzioni regionali, nonché quelle presenti sul territorio per attivare un tavolo unitario, coordinato dal Sindaco della Città (cioè di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi ndr), quale soggetto super partes, il quale, peraltro, ha dato una disponibilità di massima, al fine di tracciare un percorso serio di iniziative al solo scopo di catalizzare strumenti di pronto intervento per sostenere il credito delle imprese di pesca ed il sostegno al reddito per i pescatori".
Messina lancia anche qualche proposta operativa: "Derogare al regime "de minimis" - introdurre una moratoria di 12 mesi in favore del imprese e dei pescatori, linee di credito dedicate e agevolazioni all'acquisto del carburante: potrebbero essere questi alcuni dei primi 'muscolosi' interventi da richiedere alla parte politica regionale e nazionale per dare risposte immediate al settore ed evitare facili demagogie e sterili strumentalizzazioni".
L'Ugl critica le scelte adottate dal governo della Regione
siciliana: "A nulla servono - dice sempre Messina - iniziative promozionali e incontri fieristici quando il settore è in profonda agonia. Appare oggi uno sperpero inutile di fondi vista la crisi che caratterizza il comparto. La politica - aggiunge il segretario regionale della Federazione agroalimentare dell'Ugl - sembra avere abbandonato pesantemente la pesca siciliana e quella mazarese nello specifico. L'assessore regionale alle Risorse agricole e alla Pesca, Elio D'Antrassi, da oltre due mesi ha promesso misure straordinarie di sostegno al settore ittico, fino a dichiarare la disponibilità a derogare al regime del 'de minimis'. Nulla di tutto questo, però, fino oggi, è stato fatto".
Va ricordato che, qualche mese fa, i pescatori siciliani si sono uniti alla protesta dei 'Forconi', occupando le strade della Sicilia. Poi, dopo un 'abboccamento' con l'assessore D'Antrassi, la protesta
dei pescatori è rientrata. Proprio grazie alle promesse del governo regionale. Promesse che, a quanto pare, sarebbero rimaste tali.
Una 'botta' l'Ugl la riserva anche agli europarlamentari eletti in Sicilia: "Gli europarlamentari siciliani - dice sempre Messina - hanno perso l'ennesima, grande occasione di incidere sui contenuti della nuova Politica Comune della Pesca e sul nuovo FEAMP, lo strumento comunitario che finanzierà per il periodo 2014/2020 la pesca, o almeno quello che ne rimarrà.  Torniamo a sollecitare l'avvio di una fase nuova di dialogo comune per il bene di uno dei settori storicamente più importanti dell'economia siciliana".


tratto da www.linksicilia.it

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