Si é tenuta lo scorso 12 aprile alla Commissione agricoltura della Camera dei Deputati l'audizione dei membri italiani della Commissione per la pesca del Parlamento europeo sulla riforma della Politica Comune della Pesca (PCP) .L'esito dell'audizione ha confermato il permanere delle perplessità per i risvolti che l'approvazione del Regolamento PCP e l'attuazione dello strumento di finanziamento della pesca comunitaria, denominato FEAMP potranno avere per la pesca italiana e siciliana.Se da un lato la Commissione Europea si prefigge il raggiungimento degli obiettivi legati alla pesca sostenibile, alla diversificazione delle attività, alla creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto in acquacoltura, alla semplificazione amministrativa, all'innovazione, dall'altro la presenza di diversi aspetti critici, se non modificati, produrranno un impatto negativo dagli effetti devastanti per la pesca. Ugl Agroalimentare sottolinea la forte preoccupazione - dichiara il Segretario regionale, Giuseppe Messina, - in merito alla cancellazione di alcune misure a sostegno del settore come quella degli arresti temporanei per ragioni biologiche, quella riservata agli ammodernamenti dei pescherecci, ridotta solamente all'introduzione di attrezzature di sicurezza, con luoghi di lavoro destinati a mettere sempre più a rischio il personale imbarcato.Scelte audaci ed irragionevoli, stante la vetustà delle imbarcazioni, ormai non più rispondenti ai canoni minimi di sicurezza e salute dei lavoratori, e neppure agli standard della sicurezza alimentare. Con riferimento alla dotazione finanziaria, - prosegue Messina - va precisato che è solo apparentemente aumentata rispetto al FEP per la semplice ragione che comprende anche l'intera politica marittima dell'Unione Europea , penalizzando ulteriormente la pesca professionale.Ugl Agroalimentare, in merito, avvista la preoccupazione di un ulteriore aumento dei costi per la gestione amministrativa dovuti ad un ulteriore appesantimento della burocrazia ed al rallentamento nell'utilizzo dei fondi per il prossimo periodo di programmazione 2014/2020. Inoltre, non ci convince affatto l'introduzione del principio di condizionalità che impone agli operatori l'utilizzo dello strumento di aiuto solo se in regola con una serie di adempimenti legati al rispetto della PCP; così, come riscontriamo gravi limiti programmatici con riferimento agli strumenti di sostegno al reddito dei pescatori o agli strumenti agevolativi di ingresso di giovani (apprendistato) e/o disoccupati (riqualificazione/riconversione professionale) nel settore della pesca professionale.Tra i tanti paradossi della nuova programmazione quello che ci convince molto poco - conclude il dirigente sindacale - é l'introduzione del principio dell'interesse pubblico di conservazione delle risorse biologiche marine che, da un'attenta lettura, non appare in alcun modo conciliabile con la finalità del FEAMP di favorire la crescita economica e la nuova occupazione. Ugl Agroalimentare torna a sensibilizzare gli europarlamentari, la deputazione nazionale e regionale, il Governo Lombardo ed gli Amministratori Locali per una presa di posizione collettiva nel tentativo di salvare la pesca italiana e siciliana, contrapponendo in sede UE proposte condivise che possano incidere in guisa talle da invertirne la direzione e rilanciare l'economia peschereccia fortemente depressa con migliaia di posti di lavoro a rischio. La Sicilia non può permetterselo.
Palermo, 15 aprile 2012
Articolo pubblicato da: www.destraitalia.it
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento