Dopo il fallimento della
gestione Elio D’antrassi il comparto della pesca marittima si aspetta dal neo
assessore regionale alle risorse agricole e forestali, Francesco Aiello, un
cambio di marcia.
Ugl Agroalimentare auspica che
si arresti lo spreco di denaro pubblico sottratto al comparto della pesca
professionale con attività targate D’Antrassi che nulla hanno avuto a che fare
con la pesca.
In tempi di magre ed con il
bilancio regionale approvato dopo lo stralciato e con il carico di mille dubbi
e strascichi con il Commissario dello Stato per la Regione Siciliana,
condanniamo la scelta di D’Antrassi di istituire – solo un mese fa – la
Fondazione per la Dieta Mediterranea definita come la casa che dovrebbe
accogliere i Paesi del Nord Africa.
Un contenitore di cui la pesca
siciliana può fare certamente a meno che ha finalità per nulla di settore, se
si pensa che nei pensieri dell’oramai ex assessore D’Antrassi la Fondazione
dovrebbe perseguire una politica estera industriale legata all’agroalimentare
attraverso convegni, laboratori e degustazioni non solo di prodotti ittici –
sicuramente di importazione – ma anche di oli, vini, dolci, ortofrutta, tutte
produzioni dei Paesi frontalieri.
E per far questo è stato
inventato un Forum della pesca affidando 370 mila euro, sottratti con decreti
di disimpegno dal Piano promozionale del 2009 per 270 mila euro (economie di
spesa) in aggiunta a 100 mila euro dell’ICE, alla Slow Food che provvederà in
tre giorni a spenderli a Mazara del Vallo (pare che il Comune di Mazara del
Vallo ed il Distretto produttivo della pesca facciano da spettatori) senza un
chiaro ritorno alla pesca ed ai pescatori. Ma cosa c’entra lo Slow Food con i
pescatori siciliani?
Una Fondazione, dicevamo, che
ancor prima di iniziare l’attività, si ritrova già con una dotazione di 125 mila
euro di finanziamenti, sottratti alle infrastrutture dell'agricoltura, altro
comparto in ginocchio. E non è finita qui. La Regione darà anche in concessione
alla Fondazione l'azienda agricola “Don Pietro”, con sede in provincia di Ragusa,
precedentemente affidata in comodato d'uso al “Coreras”, il Consorzio regionale
per la ricerca applicata e la sperimentazione, uno dei tanti enti di cui Palazzo
D'Orleans vorrebbe disfarsi, avendo avviato una procedura di recesso ovviamente
mai compiuta. Ugl agroalimentare rivendica la centralità del pescatore nella
filiera ittica, senza i lavoratori che sacrificano famiglia e tempo libero per
affrontare il mare non ci può essere futuro nel comparto della pesca.
I dati sull’occupazione del
settore – che ha registrato un tracollo di pescatori occupati su imbarcazioni
da pesca passati in dieci anni da 20.000 a meno di 8.000 - i vertiginosi aumenti di carburante associati
all’incontrollata importazione dall’estero dovrebbero – a nostro avviso –
convincere il neo assessore, Francesco Aiello – ad intervenire con celerità e
chiarezza, accelerando la spesa comunitaria e le procedure per quei bandi in
dirittura d’arrivo per ridare ossigeno ai pescatori e dando disposizione agli
uffici del Dipartimento Marittimo di mettere a bando le ultime Misure.
Chiediamo che venga nominato il Dirigente generale alla pesca e che si rivedano le modalità di accesso agevolato al
credito di pescatori ed imprese di pesca incentivandolo, da subito, magari, con
economie di spesa. E’ opportuno sottolineare l’impatto sociale del comparto
della pesca in Sicilia, le cui imprese
di pesca sono strutturate per l’80% da piccolissime realtà di pescatori per lo
più a conduzione familiare.
Ugl Agroalimentare chiede al
Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, di volere procedere alla
soppressione dei carrozzoni chiamati Fondazione per la dieta Mediterranea e
Coreras ed intervenire con un Regolamento per arginare la pesca sportiva che
senza regole danneggia il comparto riducendo la capacità di guadagno del
pescatore.
Ugl Agroalimentare chiede
inoltre all’assessore regionale alle risorse agricole e forestali di aprire un
tavolo di confronto per rivedere la programmazione regionale a valere sulla
politica comune della pesca (PCP) riposizionando finalità e strategie,
coinvolgendo attivamente i pescatori.
Al Commissario della pesca
Maria Damanachi, che qualche giorno fa ha dichiarato pubblicamente che “senza
pesci, non ci sarebbero pescatori”, ci permettiamo di ricordarle che il futuro
del comparto della pesca non può prescindere dalla centralità del pescatore e
dalla sua responsabilizzazione, proprio
perché è il primo interessato a che non si inquini e deturpi l’ambiente marino,
che costituisce anche il suo habitat.
Inoltre, riteniamo che
qualunque politica finalizzata alla salvaguardia dell’ambiente marino ed alla
sostenibilità non può prescindere dalla messa in sicurezza dei pescatori e
delle loro famiglie. Accanto a politiche ecosostenibili che prevedono periodi
di sospensione dell’attività di pesca, occorre affiancare politiche concrete e
reali di sostegno al reddito dei pescatori.
Per Ugl Agroalimentare la
pesca artigianale dovrebbe essere demandata e regolata alle regioni marinare
degli Stati membri, auspichiamo che l’assessore Aiello possa condividere la
nostra posizione e farsi carico di difendere il processo di regionalizzazione
europeo nel comparto della pesca.