“Nessuno riuscirà a chiudere la bocca ai lavoratori,
che protestano per i loro diritti e che sono la spina dorsale della nazione,
mantenendola viva oggi e domani”.
Con queste parole Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, ha aperto il comizio del 1 Maggio organizzato dalla Confederazione a Priolo Gargallo, ricordando la strage di Portella della Ginestra.
In piazza 10 mila persone, insieme a rappresentanti degli Enti locali, tra cui il Sindaco di Priolo Antonello Rizza, e delle controparti datoriali come Confindustria, Confcommercio.
Per Centrella “questo e’ un momento brutto per la nazione con le famiglie che non riescono a sopravvivere. Vorrei ricordare un imprenditore che si e’ ucciso perché costretto a licenziare i suoi dipendenti e tra questi i suoi figli e un lavoratore che ieri a Napoli si e’ tolto la vita per aver perso il suo posto. Imprenditori e lavoratori sono ugualmente disperati, almeno questo dovrebbe far capire al governo e alla politica che e’ arrivata l’ora di fare scelte a favore di operai, impiegati, pensionati e di far pagare a chi più ha, non a chi ha di meno”.
“Per noi – ha detto in conclusione – la ricetta per uscire dalla crisi e’ molto semplice: più infrastrutture, soprattutto al Sud, e vera detassazione delle buste paga. Solo cosi, attraverso una ripresa dei consumi, aumenteranno le produzioni e i posti di lavoro, quindi potremo tornare a crescere”.
Con queste parole Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, ha aperto il comizio del 1 Maggio organizzato dalla Confederazione a Priolo Gargallo, ricordando la strage di Portella della Ginestra.
In piazza 10 mila persone, insieme a rappresentanti degli Enti locali, tra cui il Sindaco di Priolo Antonello Rizza, e delle controparti datoriali come Confindustria, Confcommercio.
Per Centrella “questo e’ un momento brutto per la nazione con le famiglie che non riescono a sopravvivere. Vorrei ricordare un imprenditore che si e’ ucciso perché costretto a licenziare i suoi dipendenti e tra questi i suoi figli e un lavoratore che ieri a Napoli si e’ tolto la vita per aver perso il suo posto. Imprenditori e lavoratori sono ugualmente disperati, almeno questo dovrebbe far capire al governo e alla politica che e’ arrivata l’ora di fare scelte a favore di operai, impiegati, pensionati e di far pagare a chi più ha, non a chi ha di meno”.
“Per noi – ha detto in conclusione – la ricetta per uscire dalla crisi e’ molto semplice: più infrastrutture, soprattutto al Sud, e vera detassazione delle buste paga. Solo cosi, attraverso una ripresa dei consumi, aumenteranno le produzioni e i posti di lavoro, quindi potremo tornare a crescere”.
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