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mercoledì 9 maggio 2012

PESCA: MESSINA (UGL), ATTUAZIONE REGOLAMENTO 1224/2009, A RISCHIO POSTI DI LAVORO


In un comunicato, il segretario regionale dell’Ugl Agroalimentare della Sicilia, Giuseppe Messina, esprime il disappunto per una norma antisociale e penalizzante per la credibilità di un intero comparto. Ci apprestiamo a registrare – dichiara Messina - un nuovo fallimento della politica riformista dell’Ue nel comparto della pesca professionale, la riforma europea dei controlli sulla pesca é di difficile applicazione e percepita dalla categoria come vessatoria e punitiva.
L’ennesimo obbligo comunitario, insensibile all’impatto sociale, condanna  il comparto della pesca ed i pescatori ad una diffusa colpevolezza che allontana gli operatori da un approccio condiviso al rispetto della legalità. Contrastare la pesca illegale non può e non deve trasformarsi nella caccia ad una intera categoria. Il segretario regionale dell'organizzazione sindacale pone, inoltre, l'accento sul rischio sociale a causa della introduzione del regime di controlli sulla pesca le cui modalità attuative sono state introdotte dal Decreto MIPAF 2902/2012 (GU n.105 del 07/05/2012), l’Ue ci ha abituato – sottolinea – a norme su misura per l’oceano e la pesca intensiva con la presunzione che possano funzionare anche nelle altre realtà marinare; ma il Mediterraneo è tutt’altra cosa, non si può fare confusione sulla pesca locale e costiera. Il rispetto dell’ambiente marino, la sostenibilità sono concetti cha appartengono a tutti compresi coloro che – da generazioni - traggono la propria sussistenza dall’attività di pesca.  L’assenza di regole condivise pone i nostri mari alla mercé di altre flotte. A proposito di sanzioni per pesca illegale, viene da chiedersi che fine farà la sanzione da 2000 a 6000 euro prevista per  la vendita abusiva del pescato da parte di sportivi e amatoriali che, a seguito della introduzione del DL 59/08 - convertito in legge 101/08 - pare sia stata cancellata dal legislatore a seguito della integrale abrogazione della legge 963/65.
Nello specifico va sottolineato che, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n.105 del 7 maggio u.s. del Decreto 29 febbraio 2012 il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali  ha fissato modalità, termini e procedure per l'applicazione del sistema di punti per infrazioni gravi alla licenza di pesca, ai sensi dell'art. 14, comma 4 del decreto  legislativo  n.4/2012. Le norme si applicano alla licenza ed agli altri titoli abilitativi all'esercizio  della  pesca  marittima,come  previsti  dal  decreto  ministeriale  del  26  luglio 1995 e successive modificazioni e integrazioni. Il nuovo sistema dei controlli, previsto dal regolamento 1224/2009, comporterà un indubbio radicale cambiamento nei comportamenti del settore. A partire dal 2012, i 13 mila pescherecci della flotta italiana dovranno confrontarsi con una assurda norma che equipara i pescatori a mare agli automobilisti a terra. Infatti, a differenza dell’automobilista che si viene sottratto i punti in caso di infrazione al pescatore i punti verranno sommati fino al raggiungimento dei limiti di sospensione o ritiro. Incorrere in una delle dodici infrazioni che il nuovo sistema prevede significa sospensione della licenza ma anche ritiro definitivo. Non è difficile ipotizzare effetti devastanti in un segmento dell’agroalimentare condizionato pesantemente dal caro-gasolio, dall’aumento dell’IVA al 21%, dall’import dell’ittico a prezzi stracciati, da una carente politica di filiera, dall’assenza di una programmazione e da un sistema creditizio che strozza investimenti, produzione e profitto.
Il quadro normativo dentro il quale il pescatore è costretto a muoversi da qualche settimana è quello che sanziona il pescare esemplari sottotaglia (vale 5 punti); il pescare e non rispettare la distanza minima dalla costa (vale 6 punti); l’utilizzare reti o attrezzi non regolamentari (vale 4 punti).
La sospensione della licenza di pesca per 2 mesi scatta al raggiungimento della quota di 18 punti.
Per poter cancellare i punti, l’unico modo è non commettere ulteriori infrazioni gravi per tre anni. E’ importante non raggiungere la quota di 90 punti - detta punteggio di non ritorno –  superato questo limite massimo, la patente viene definitivamente ritirata con il peschereccio che verrà cancellato dall’archivio delle licenze. Caos che si aggiunge ad un strutturale deficit di settore, provvedimenti che indubbiamente andranno ad aggravare ulteriormente uno stato di crisi latente che investe il comparto.

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